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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06441 presentata da SCOTTO ARTURO (SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA') in data 16/10/2014

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06441 presentato da SCOTTO Arturo testo presentato Giovedì 16 ottobre 2014 modificato Mercoledì 5 novembre 2014, seduta n. 325 SCOTTO , CARLONI . — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: negli scorsi anni la cava Cesque, insistente sul territorio del Comune di Falciano del Massico, in provincia di Caserta, è stata protagonista di alcune tristi vicende; in particolare, nel giugno del 2009 il titolare della suddetta cava, Alfonso Letizia, era stato messo agli arresti domiciliari per aver sversato lì rifiuti pericolosi, tra cui amianto misto a cemento; l'accusa era di sversamento illecito e miscelazione di rifiuti, estrazione illecita nella cava e violazione dei sigilli dell'autorità giudiziaria; la cava, infatti, era già stata precedentemente sequestrata, ma il titolare aveva ripreso le attività dicendo che voleva provvedere al ripristino del fronte (arrivato ad oltre cento metri di altezza) rovinato della cava con i precedenti abusi; i lavori di estrazione erano diventati pericolosi per la vicinanza alla galleria della ferrovia Napoli-Roma e creavano disagi alla popolazione per le polveri sollevate; nel luglio di quest'anno lo stesso Alfonso Letizia è rimasto coinvolto in un'operazione della direzione investigativa antimafia di Napoli sul clan dei Casalesi, e le aziende a lui riconducibili sono state sequestrate; secondo gli investigatori l'imprenditore è da ritenersi un vero e proprio affiliato del clan , vicino alla fazione Bidognetti-Iovine, ed in cambio di una posizione dominante sul mercato aveva messo a disposizione del clan le sue aziende e strutture; secondo le indagini degli investigatori della direzione investigativa antimafia l'imprenditore colpito oggi dal provvedimento di sequestro «era il punto di riferimento del clan dei Casalesi, famiglia Schiavone, in quanto metteva stabilmente a disposizione della famiglia i propri impianti di produzione del calcestruzzo e le proprie strutture societarie, ottenendo, di contro, dall'organizzazione mafiosa, l'ingresso nel novero delle aziende oligopoliste presenti sul mercato casertano»; da quanto emerso risulta che «l'organizzazione mafiosa, avvalendosi della capacità di assoggettamento e intimidazione derivante dal vincolo associativo, imponeva sui cantieri controllati le forniture di calcestruzzo provenienti dalle loro aziende» in provincia di Caserta a partire dal 2000; ciò deve anche portare ad una rivalutazione di quanto accaduto nel 2009 presso la cava di Cesque, perché emerge con chiarezza il probabile ruolo della criminalità organizzata; la cava è stata oggetto di sequestro fino al dicembre del 2013; in occasione del dissequestro, comunicato dal GIP di Napoli il 20 dicembre 2013, i soci sono stati riammessi nel possesso dei beni, e l'amministratore giudiziario nominato aveva il compito di seguire la vicenda; nel luglio 2014 è seguito un ulteriore sequestro; il 30 ottobre 2013, quasi due mesi prima della comunicazione del dissequestro, era stata presentata al SUAP del comune di Falciano del Massico un'istanza, da parte dell'amministratore giudiziario, di rilascio di un'autorizzazione unica ambientale per impianto di frantumazione, vagliatura e trasporto di inerti con lavorazione di circa 1800 mc/giorno di materiale grezzo già precedentemente estratto e depositato nel sito indicato e da lavorare direttamente sotto il fronte della cava; il 26 novembre 2013 l'autorizzazione unica ambientale della provincia di Caserta riceveva la documentazione e dopo un esame della pratica ha comunicato alla SUAP del comune di Falciano la procedibilità dell'istanza, richiedendo integrazioni documentali in modo particolare attestazione pagamenti oneri alla regione Campania ed al comune, autocertificazione antimafia ed i titoli abilitativi ovvero la valutazione impatto acustico e la classificazione dell'attività come «industria insalubre»; concluso il giro formale dell'acquisizione di documenti, la SUAP del comune di Falciano del Massico ha convocato le conferenze di servizi; tale operazione è stata portata avanti a giudizio degli interroganti con incredibile rapidità, concludendosi con una serie di pareri positivi in soli, cinque mesi; la concessione AUA è stata rilasciata il 7 agosto 2014 dai responsabili U.T.C. e F.F.; a giudizio dell'interrogante, dai verbali delle conferenze di servizi sembrerebbe emergere una situazione di dubbio rispetto di norme basilari che reggono la convivenza delle persone; vi è un altro dato inspiegabile: è stato approvato lo scolo delle acque reflue in un canale a cielo aperto, ma dai verbali risulterebbe che tali acque saranno depurate nell'impianto della «Beton Ducale s.r.l.», sempre di proprietà di Alfonso Letizia; l'autorizzazione delle emissioni in atmosfera delle polveri prodotte dalla frantumazione degli inerti di silice, inoltre, è giustificata dal fatto che si tratta di lavorazione, e non di escavazione, ma le polveri sottili non paiono conseguenza diretta delle operazioni di lavorazione; altro aspetto particolarmente grave è il fatto che la richiesta di comunicazione antimafia sarebbe stata inoltrata il 22 agosto 2014, ma l'autorizzazione unica ambientale sarebbe stata data il 7 agosto dalla SUAP del comune di Falciano del Massico; alcuni consiglieri comunali del comune di Falciano del Massico hanno chiesto spiegazioni sulla vicenda all'amministrazione con interrogazione scritta in data 25 agosto 2014 protocollo 4414, a cui il sindaco ha risposto in data 22 settembre 2014 che la competenza è dei responsabili di area, in quanto la questione esula dalle competenze del sindaco; i fatti sono riportati, tra l'altro, nell'articolo dal titolo «Falciano, sversava nella cava amianto e cemento: arrestato dalla Finanza», pubblicato dall'edizione online del quotidiano Corriere del Mezzogiorno il 5 giugno 2009, nell'articolo dal titolo «Dia, colpito clan Casalesi – Sequestrati 100 milioni di beni», pubblicato dall'edizione online del quotidiano L'Unità il 10 luglio 2014 e nell'articolo dal titolo «FALCIANO DEL MASSICO. Prata e Freddino contro l'apertura della cava per la salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente e dell'economia», pubblicato dal quotidiano online CasertaCE il 24 settembre 2014 –: di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e quali iniziative intendano assumere, per verificare la regolarità procedurale del rilascio della certificazione antimafia. (4-06441)

 
Cronologia
mercoledì 15 ottobre
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 164 voti favorevoli e 109 contrari, nel testo licenziato dalla Camera, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell'interno (S. 1637), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.



giovedì 16 ottobre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva la proposta di legge recante disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero nonché per il potenziamento della lotta all'evasione fiscale. Disposizioni in materia di autoriciclaggio (C. 2247), che sarà approvata definitivamente dal Senato il 4 dicembre (legge 15 dicembre 2014, n. 186).



martedì 21 ottobre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva definitivamente il disegno di legge recante disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2013-bis (C. 1864-B) che era stato approvato dal Senato, con modificazioni, il 17 settembre 2014 (legge 30 ottobre 2014, n. 161)