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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03965 presentata da ROCCHI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 05/11/2014

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03965 presentato da ROCCHI Maria Grazia testo presentato Mercoledì 5 novembre 2014 modificato Venerdì 7 novembre 2014, seduta n. 327 ROCCHI , CAROCCI , MALISANI , SGAMBATO . — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che: I dirigenti scolastici fanno parte integrante della dirigenza dello Stato; svolgono funzioni di gestione, amministrazione e controllo delle istituzioni scolastiche autonome assumendo responsabilità in ordine alle attività negoziali, alla gestione di risorse pubbliche, alle relazioni sindacali ed ai rapporti di lavoro per i quali assumono funzioni di datore di lavoro. Le funzioni direttive si sommano a quelle connesse alla complessità della mission educativa che vede il dirigente scolastico non solo come attuatore di progettazione didattica, ma come promotore di innovazioni, di relazioni interne ed esterne, per la formazione e valorizzazione dei docenti; nel 2000 il sistema scolastico nazionale vedeva circa 12.000 dirigenti; il progetto di progressiva razionalizzazione della rete scolastica ha determinato un sensibile calo del loro numero tanto che fra il 2011 e 2012 si è passati da 10.400 dirigenti a 8.000. Un calo di oltre il 25 per cento a fronte di incrementi sia della popolazione scolastica che dei plessi amministrati; nonostante l'assunzione di alcune centinaia di vincitori dell'ultimo, travagliato, concorso (bandito nel 2011), più di mille scuole, anche normodimensionate, sono oggi prive di un dirigente e, conseguentemente, affidate a reggenza, istituto che, oltre ad aumentare sensibilmente oneri e responsabilità dei dirigenti, difficilmente può supplire alla continuità gestionale e progettuale di cui ogni scuola ha bisogno; il trattamento economico dei dirigenti scolastici è formato da tre componenti: lo stipendio tabellare, la retribuzione di posizione e quella di risultato presente nelle retribuzioni di tutti i dirigenti pubblici. Nonostante le funzioni già definite dall'articolo 25, decreto legislativo n.165 del 2001 ed i connessi i carichi di lavoro e livello delle responsabilità, è proprio la retribuzione di posizione e di risultato ad essere fortemente sperequata rispetto a quella riconosciuta ad altri comparti della dirigenza pubblica. Ad oggi risultano differenze di circa 30.000 euro annui, senza valutare gli effetti delle decurtazioni retributive che si stanno conducendo proprio a danno della retribuzione di risultato. L'ultimo rinnovo contrattuale (relativo al periodo 2006-2009) è stato siglato nel luglio 2010 e da allora bloccato, come tutti quelli del pubblico impiego; l'indennità di posizione e di risultato vengono erogati a carico del Fondo unico nazionale alimentato dalla RIA (retribuzione individuale di anzianità dei dirigenti cessati dal servizio per collocamento in pensione) ed è oggetto di contrattazione regionale integrativa. Il fondo in questione, per effetto dell'articolo 9, decreto-legge n.78 del 2010 non può superare quello determinato al 31 dicembre 2010; l'ufficio centrale di bilancio ha di fatto bloccato la registrazione dei contratti regionali integrativi relativi l'anno scolastico 2012-2013 poiché intende applicare allo stesso Fondo Unico Nazionale una riduzione corrispondente al taglio di 2400 sedi dirigenziali e, parallelamente, rifiuta di far entrare nella base di calcolo la RIA dei dirigenti cessati dal servizio dal 2010; si evidenzia come tale modalità di calcolo generi una riduzione della consistenza del fondo più che proporzionale rispetto alla riduzione corrispondente al minor numero di dirigenze. Si calcola che tale modalità dia luogo a cali retributivi individuali medi di circa 2000 euro (per 2012-13) e di 3000 euro (2013-2014). Ne consegue che a fronte di un'attività professionale già fortemente sperequata, e con carichi sempre maggiori, si risponda con riduzioni retributive per di più operate sulla base di interpretazioni unilaterali dell'Ufficio centrale di bilancio; gli uffici scolastici regionali, in conseguenza del visto negato alla registrazione dei contratti integrativi, hanno assunto autonomi comportamenti di autotutela. Si assiste pertanto a difformità notevoli tra le decisioni dei vari uffici che, ciascuno per proprio conto e senza alcun coordinamento, hanno disposto la non corresponsione di, tutta o parte dell'indennità di risultato, decurtazioni sulle indennità di reggenza, a procedere a trattenute stipendiali per di indennità già corrisposte che, per altro, potrebbero essere oggetto di contenzioso presso la magistratura del lavoro. È altamente probabile che se gli interessati intendessero procedere per via giudiziale per le ritenute arbitrariamente operate, protrebbero avere sentenze favorevoli a danno della pubblica amministrazione. È inoltre altamente probabile che stesso giudizio favorevole potrebbero ottenere davanti a mancate retribuzioni per prestazioni svolte e frutto di unilaterali interpretazioni dell'Ufficio centrale di bilancio; oltre alla consistente perdita retributiva, appare intollerabile una situazione nella quale si cumulano gli effetti di interpretazioni restrittive dell'Ufficio centrale di bilancio e quelli di comportamenti «fai da te» degli Uffici scolastici regionali; alla vigilia dell'avvio di un vasto programma, «Buona scuola», che restituisce centralità alla qualità dell'istruzione, all'esigenza di innovazione tecnologica e didattica, alla necessità di formare e valorizzare le risorse professionali esistenti, il ruolo del dirigente scolastico diventa punto di riferimento essenziale per l'implementazione dei miglioramenti attesi; interpretare al meglio il ruolo di dirigente scolastico significa mettere ogni energia possibile nella pianificazione e controllo di risorse umane finanziarie e tecnologiche, curare la dimensione organizzativa e quella relazionale, intervenire nell'area della valutazione degli apprendimenti, delle performance professionali. I dirigenti scolastici dimostrano ogni giorno di sapersi confrontare con la crescente complessità della dimensione gestionale e con quella educativa, anche con risorse sempre più scarse. Incoraggiano i processi di miglioramento e del proprio operato sanno di poter e dover rispondere ed hanno dunque buon titolo per richiedere altra considerazione del loro ruolo, anche sul piano retributivo–: quali azioni intendano, di concerto o autonomamente, attivare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ed il Ministro dell'economia e delle finanze per dirimere la situazione pendente con l'Ufficio centrale di Bilancio e relativa alla determinazione del Fondo unico nazionale che tenga conto delle quote di RIA non attribuite al fondo dal 2010, per uniformare il comportamento degli uffici scolastici regionali così da evitare sconcertanti sperequazioni territoriali in ordine a richieste di restituzione di indennità già percepite e per poter operare una rapida determinazione e liquidazione delle indennità relative ad attività lavorative già svolte. (5-03965)

 
Cronologia
martedì 4 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 353 voti favorevoli e 192 contrari, nel testo approvato dal Senato, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 12 settembre 2014, n.132, recante misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile (C. 2681), sul quale il Governo la ha posto la questione di fiducia.



mercoledì 5 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera discute la mozione di sfiducia n. 1-00652 on. Scotto (SEL) ed altri nei confronti del Ministro dell'interno Alfano, che è respinta con 125 voti favorevoli e 367 voti contrari.



  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 157 voti favorevoli e 110 contrari, nel testo licenziato dalla Camera, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive (S. 1651), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.



giovedì 6 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento riunito in seduta comune elegge al ventunesimo scrutinio la professoressa Silvana Sciarra giudice della Corte costituzionale.
    Elegge altresì al quarto scrutinio membro del Consiglio superiore della magistratura Alessio Zaccaria.