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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01197 presentata da FEDRIGA MASSIMILIANO (LEGA NORD E AUTONOMIE) in data 02/12/2014

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01197 presentato da FEDRIGA Massimiliano testo presentato Martedì 2 dicembre 2014 modificato Mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 344 FEDRIGA , ALLASIA , ATTAGUILE , BORGHESI , BOSSI , MATTEO BRAGANTINI , BUSIN , CAON , CAPARINI , GIANCARLO GIORGETTI , GRIMOLDI , GUIDESI , INVERNIZZI , MARCOLIN , MOLTENI , GIANLUCA PINI , PRATAVIERA , RONDINI e SIMONETTI . — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che: l'articolo 24 del decreto-legge n.201/2011, cosiddetto «salva Italia», di riforma delle regole di accesso al pensionamento, ha disposto, in sintesi, l'abolizione delle pensioni di anzianità, l'innalzamento repentino dei requisiti anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia, le penalizzazioni per le pensioni anticipate (età inferiore a 62 anni a prescindere dall'anzianità contributiva) ed il calcolo col sistema contributivo di tutte le pensioni a decorrere dal 1 o gennaio 2012; trattasi della tristemente nota «riforma Fornero», che ha creato non poche piaghe sociali; basti pensare agli esodati, intendendo con tale terminologia anche tutti quei lavoratori sottoposti ad ammortizzatori sociali o addirittura licenziati e che erano prossimi alla pensione secondo le regole previgenti o al personale della scuola cosiddetto «quota ’96», vale a dire gli oltre tremila docenti in procinto di maturare, appunto, la quota 96 quale somma di età anagrafica e contributiva, ma che si son visti sfumare il diritto a pensione per un errore tecnico dell'allora Governo Monti di prendere in considerazione l'anno solare invece che quello scolastico; proprio riguardo agli esodati, l'ultimo report diffuso dall'Inps il 27 ottobre 2014, relativo alle procedure di monitoraggio dei lavoratori beneficiari di salvaguardia, denuncia che la questione è tutt'altro che chiusa, sia per il numero degli aventi diritto certificati dall'istituto rispetto ai posti disponibili e sia per l'esclusione, in tutte e sei le salvaguardie, di talune categorie di lavoratori; in occasione dell'esame parlamentare del provvedimento relativo alla sesta salvaguardia, il sottosegretario Bobba, nella seduta della Commissione lavoro della Camera dei deputati il 24 giugno 2014, aveva preannunciato soluzioni strutturali; parimenti, anche con il personale della scuola «quota ’96» il Governo si è impegnato ripetutamente nelle aule parlamentari ad addivenire ad una soluzione, rinviandone ogni volta l'intervento normativo al provvedimento successivo a quello in discussione; la «riforma Fornero» ha colpito duramente anche i lavoratori addetti a mansioni usuranti, stravolgendo i requisiti per la pensione anticipata con un sistema di quote meno favorevole, trasformando quello che per loro era un diritto in un miraggio; l'ultima problematica, in ordine di notizia a mezzo stampa, causata dalla «riforma Fornero» è il rischio per l'Inps di un buco di 2 milioni di euro nel 2014 e di quasi 500 milioni di euro fra dieci anni, derivante dalla previsione di legge di calcolare tutte le pensioni col sistema contributivo, senza porre un tetto a quelle più alte; caso quest'ultimo sottovalutato dal Governo in carica e dai suoi predecessori nonostante i ripetuti solleciti della Lega Nord con proposte di legge e mozioni, salvo correre ai ripari con interventi last minute , salvaguardando comunque i trattamenti dei pensionati d'oro dell'ultimo triennio; è indubbio, peraltro, che la crescita esponenziale del tasso di disoccupazione – pari al 13,2 per cento fra i più altri dell'eurozona ed il più alto in assoluto degli ultimi 37 anni – sia dovuta non soltanto alla fase recessiva che il nostro Paese sta vivendo, bensì anche e soprattutto alla «riforma Fornero» che, prolungando la permanenza al lavoro con l'innalzamento dell'età pensionabile, ha di fatto bloccato il ricambio generazionale, portando la disoccupazione giovanile al 43,3 per cento–: se, considerato quanto esposto in premessa con riguardo alle innumerevoli «falle» contenute nella riforma previdenziale «targata Fornero» ed ai disastrosi risultati prodotti, il Governo non ritenga di dover assumere iniziative per pervenire nel più breve tempo possibile all'abrogazione dell'articolo 24 del decreto-legge n.201 del 2011 ed al ripristino della normativa pensionistica previgente. (3-01197)





 
Cronologia
sabato 29 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, nel testo della Commissione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, l'articolo 1, con 349 voti favorevoli, 75 contrari e 1 astenuto, l'articolo 2, con 351 voti favorevoli, 67 contrari e 1 astenuto, l'articolo 3, con 346 voti favorevoli, 39 contrari e 1 astenuto, del disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) (C. 2679-bis-A), sui quali il Governo ha posto la questione di fiducia.



mercoledì 3 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 166 voti favorevoli, 112 contrari e 1 astenuto, nel testo licenziato dal Senato e poi modificato dalla Camera, l'articolo unico del disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro (S. 1428-B), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.