Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01593 presentata da IDEM JOSEFA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 27/01/2015
Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-01593 presentata da JOSEFA IDEM martedì 27 gennaio 2015, seduta n.385 IDEM, BORIOLI, CUCCA, FASIOLO, FAVERO, GUERRIERI PALEOTTI, LAI, LUCHERINI, PARENTE, PEZZOPANE, PIGNEDOLI, PUPPATO, SCALIA, SPILABOTTE, ZANONI, BATTISTA, CONTE, DE PIN, LANGELLA, LANIECE, MASTRANGELI, PANIZZA, ROMANO, SIMEONI - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che: la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia è un istituto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dotato di autonomia speciale, che esercita le sue competenze nell'ambito della tutela, della conservazione e della fruizione pubblica; l'art. 1, comma 9, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, ha istituito la Soprintendenza, modificando il decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, che aveva accorpato la Soprintendenza archeologica di Pompei, nata con legge 6 agosto 1981, n. 456, e successivamente dotata di autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e finanziaria, e la Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta; valutato che: negli ultimi tre anni (2012, 2013 e 2014) dati statistici relativi al flusso dei visitatori nei siti di Pompei, Ercolano, Oplonti, Boscoreale e Stabia hanno fatto registrare un trend in continua crescita in riferimento sia ai valori assoluti (2.728.242 nel 2012, 2.887.459 nel 2013 e 3.152.790 nel 2014) che a quelli relativi alle singole aree archeologiche; in via particolare, si rileva come a Pompei il numero annuo dei visitatori sia salito, nei 3 anni considerati, da 2.336.188 (2012) a 2.443.325 (2013) a 2.668.178 (2014) e ad Ercolano sia passato da 310.072 (2012) a 356.562 (2013) a 382.805 (2014); considerato che: il 22 dicembre 2014 si è svolto, nella sede del Ministero, un incontro tra parti sociali e rappresentanti istituzionali, al fine di trovare un'intesa sull'organizzazione del personale e sull'operatività della Soprintendenza, anche in merito allo stato dei cantieri del "grande progetto Pompei", e scongiurare possibili chiusure "impreviste" del sito archeologico; in un articolo de "Il Mattino" del 24 dicembre 2014 si legge che "per la prima volta in quasi mezzo secolo, il sito archeologico resterà chiuso a Natale e Capodanno" non essendoci "i soldi per pagare gli straordinari al personale"; inoltre si stima, per il 2013, al fine di "avere un riferimento sulla portata di questo danno", un afflusso turistico al sito pompeiano quantificato il oltre 40.000 turisti tra Natale e capodanno; un articolo del 27 dicembre del medesimo quotidiano quantifica ancora in oltre 5.000 i turisti rimasti fuori dal sito archeologico per la chiusura a Natale, con pacchetti vacanza già prenotati presso le agenzie di viaggio che prevedevano l'ingresso a Pompei; sembra, altresì, che la decisione della Soprintendenza sulla chiusura fosse giunta ai diretti interessati solamente il 23 dicembre 2014; sul "Corriere della Sera" del 2 gennaio 2015 si quantificano in circa 2.000 i potenziali visitatori "persi" a causa della chiusura del 1° gennaio 2015; il Ministro in indirizzo ha sottolineato, su più organi di stampa, come la decisione della chiusura per le festività di Natale e Capodanno sia da far rinvenire alla logica di una buona amministrazione, analizzati i numeri i flussi turistici a Pompei negli anni precedenti (827 visitatori il 25 dicembre 2013 e 889 il medesimo giorno del 2014); tuttavia quel che colpisce maggiormente e si intende sottolineare, anche al di là della rilevanza numerica dei mancati flussi di turisti, è la tempistica relativa all'informazione della chiusura del sito archeologico al pubblico e agli operatori interessati, questione che rischia di portare con sé seri danni di immagine al patrimonio culturale italiano, riversando i propri effetti, in via generale, sull'afflusso turistico nel Meridione italiano a causa della percezione e della diffusione di un senso di inaffidabilità di gestione; considerato inoltre che nel sito pompeiano è stato avviato il "grande progetto Pompei", sotto la governance di Giovanni Nistri, progetto che ha ottenuto dalla Commissione europea il finanziamento sul Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e risorse pari a 105 milioni di euro tra fondi europei e nazionali, e che mira alla riqualificazione del sito archeologico entro il mese di dicembre 2015, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo intenda fornire i dati, per i giorni del 25 dicembre 2014 e del 1° gennaio 2015 nel sito archeologico di Pompei, relativi agli incassi mancati in riferimento alle cifre note degli anni precedenti, al numero di pacchetti turistici rimborsati, alle spese sostenute per il personale di vigilanza e all'entità di risparmio sugli straordinari per il personale nei giorni di chiusura; se confermi che la comunicazione sulla decisione relativa ai giorni di chiusura sia stata diramata nei tempi indicati; se non intenda attivarsi al fine di promuovere una migliore comunicazione, anche tramite il portale web di Pompei, dei giorni di chiusura del sito, al fine di evitare, in futuro, il ripetersi di spiacevoli inconvenienti; con quali misure intenda intervenire al fine di scongiurare possibili danni di immagine per il sito archeologico pompeiano derivanti dai fatti descritti e valorizzarne, al massimo, l'offerta turistica. (3-01593)