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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01276 presentata da SPADONI MARIA EDERA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 05/02/2015

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01276 presentato da SPADONI Maria Edera testo di Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372 SPADONI , SARTI , PAOLO BERNINI , DALL'OSSO , DELL'ORCO e FERRARESI . — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che: l'operazione Aemilia effettuata dall'Arma dei carabinieri coordinata dalle direzione distrettuale antimafia di Bologna e Catanzaro dimostra che in questi anni l'amministrazione politica emiliano romagnola nella lotta alla ’ndrangheta a giudizio degli interroganti ha completamente fallito; dalle intercettazioni agli atti emerge che vi sono stati presunti tentativi di influenzare le tornate elettorali dei comuni reggiani e parmigiani in diversi modi, appalti presumibilmente pilotati, presunte tangenti alle cooperative, presunte iniziative nei confronti di prefetti che emettevano interdittive antimafia verso ditte colluse; a gennaio 2015 il giornalista Giovanni Tizian su L'Espresso scriveva che l'ex sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, di cui è stata richiesta dagli interroganti la rimozione dal ruolo di Sottosegretario di Stato, veniva fortemente incalzato dalla procura che lo sentiva come persona informata sui fatti in merito alle circostanze relative alla campagna elettorale 2009 e alla sua presenza nel comune di Cutro, notoriamente sotto il controllo della cosca Grande Aracri, nel periodo precedente alle elezioni in Emilia; Tizian ricordava, inoltre, che la vicinanza al mondo politico di detta cosca si evince anche da un'altra circostanza riguardante il sindaco di Verona, Flavio Tosi, il quale sembrerebbe aver partecipato ad una cena con Antonio Gualtieri, ad oggi agli arresti, mente economica della cosca Grande Aracri; il 13 ottobre 2014 è stato emanato il decreto legislativo n.153 entrato in vigore il 26 novembre 2014. Nel testo sono state recepite alcune osservazioni del parere approvato in Commissione giustizia alla Camera dei deputati il 2 ottobre 2014. Nonostante ciò, la materia disciplinata non ha subito sostanziali cambiamenti se non per l'introduzione di alcune garanzie quali la previsione della prestazione di una garanzia fideiussoria da parte di quelle aziende che presentino l'autocertificazione in luogo della certificazione antimafia; tale ultima previsione risulta essere un rimedio esperibile ex post , al verificarsi di una situazione giuridicamente già «patologica» e quindi del tutto inappropriata sotto il profilo della prevenzione. Ciò è dimostrato dal fatto che l'attuale disciplina, ancorché riformata, non distaccandosi troppo da quella precedente, sembra essere inefficace considerati i dati relativi ai fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici e delle pubbliche forniture ad oggi verificatisi in tutto il Paese. Inoltre, una siffatta disciplina causa naturalmente un sovraccarico di lavoro nei confronti dei tribunali amministrativi per via dell'eccessivo numero di ricorsi che in questo modo vengono naturalmente generati; l'intenzione del Governo sembra essere quella di rendere preminente la tutela dell'impresa e della continuità dei lavori (principi di rango costituzionale) a scapito di altri principi altrettanto preminenti quali la tutela dell'ordine pubblico, il pubblico affidamento e la pubblica fede; inoltre, con riguardo all'articolo 1, non è stata recepita l'osservazione contenuta nel parere approvato in Commissione giustizia al Senato della Repubblica, in merito alla soppressione della parte finale dell'articolo 1, comma 1, lettera a) , relativa alla limitazione dei controlli nei confronti dei soli soggetti residenti nel territorio dello Stato; dal 22 gennaio 2014 è entrato in vigore il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n.193 del 2014, come previsto dalla legge delega n.136 del 2010, che disciplina il funzionamento della banca dati nazionale unica della documentazione antimafia. Al suo interno sono individuati (articolo 15) i soggetti legittimati all'aggiornamento dei dati. Nulla si dice però in merito alla tempistica degli stessi aggiornamenti e all'obbligatorietà e puntualità degli stessi–: se il Ministro interrogato non ritenga che il decreto legislativo n.153 del 2014, in combinato disposto con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n.193 del 2014, lasci ancora troppo margine di impiego alla dichiarazione sostitutiva antimafia con cui si dichiara che nei propri confronti non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione previste dall'articolo 67 del decreto-legge n.159 del 2011, e se ritenga opportuno assumere iniziative per limitarne l'utilizzo. (3-01276)





 
Cronologia
martedì 3 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Mattarella, davanti al Parlamento in seduta comune, presta giuramento e pronuncia il suo primo messaggio.

lunedì 9 febbraio
  • Politica, cultura e società
    Un nuovo naufragio di imbarcazioni che trasportano migranti a cento miglia da Lampedusa. Si stimano oltre trecento vittime.