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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00251 presentata da GIOVANARDI CARLO (AREA POPOLARE (NCD-UDC)) in data 24/02/2015

Atto Senato Interpellanza 2-00251 presentata da CARLO GIOVANARDI martedì 24 febbraio 2015, seduta n.397 GIOVANARDI - Al Ministro della giustizia - Premesso che a quanto risulta all'interpellante: il signor Henrique Pizzolato è stato condannato a 12 anni e 7 mesi di reclusione per i reati di corruzione, peculato e riciclaggio, pena che sta scontando presso il carcere di Sant'Anna a Modena; il procedimento che lo ha visto coinvolto è stato celebrato dal supremo tribunale federale brasiliano, massimo organo giurisdizionale, competente a giudicare i reati commessi da deputati e ministri, nonostante non fosse il giudice naturale e precostituito in relazione a quel procedimento, non ricoprendo egli nessuno di questi ruoli. In conseguenza di tale determinazione della competenza, il signor Pizzolato è stato sottoposto ad un processo che ha negato i diritti minimi di difesa e che non gli ha consentito di poter proporre ricorso avverso la pronuncia del supremo tribunale federale. Inoltre, come riconosciuto in primo grado dalla Corte d'Appello di Bologna e come ampiamente provato documentalmente nel corso del procedimento giurisdizionale, le carceri brasiliane, inclusa quella in cui dovrebbe scontare la pena Pizzolato (carcere di Papuda), sottopongono i detenuti a condizioni inumane e degradanti. Si sottolinea che nel carcere in cui Pizzolato dovrebbe scontare la pena nel 2013 sono stati accertati 2 suicidi, 14 omicidi, 30 morti e nel 2014 altri 2 omicidi e una morte dovuta ad un incidente; la situazione delle carceri brasiliane è peraltro un fatto notorio anche per il Parlamento italiano. È infatti stato recentemente approvato al Senato il provvedimento di ratifica ed esecuzione del Trattato Italia-Brasile sul trasferimento delle persone condannate, già approvato dalla Camera dei deputati. La promotrice di questo disegno (onorevole Renata Bueno) ha sottolineato la necessità di un'approvazione urgente del trattato per le seguenti ragioni (22 maggio 2013): "il repentino aggravarsi della disumana condizione che continuano a vivere tanti nostri connazionali e detenuti di altre nazionalità nelle carceri brasiliane, ci pone di fronte ad un carattere di urgenza nel trovare delle soluzioni condivise tra i nostri due Paesi [..] le angherie e i soprusi che tante persone sono costrette a subire in queste carceri sono contrari a qualsiasi rispetto della dignità dell'individuo e violano i principi contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e con il trattamento umanitario dei detenuti sanciti da Carte e Accordi internazionali". E ancora (18 settembre 2014): "l'approvazione di oggi del DDl di ratifica alla Camera, e spero presto anche al Senato, è sicuramente un passo avanti nei rapporti tra l'Italia e il Brasile. Ma - afferma la deputata - non basta: il mio impegno sarà quello di chiedere al governo brasiliano l'approvazione della Ratifica in tempi celeri, perché sono note le condizioni disumane e intollerabili in cui vivono i tanti detenuti italiani e di altre nazionalità che stanno scontando la pena nelle sovraffollate carceri brasiliane, contrarie al rispetto dei diritti umani"; l'estradando si è già rivolto alla Commissione interamericana dei diritti umani, davanti alla quale è pendente un procedimento, e impugnerà la decisione della Corte di cassazione italiana, che ribaltando la decisione della Corte di appello, ha accolto la domanda di estradizione avanzata dal Brasile, davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo, con richiesta di applicazione di una misura cautelare che sospenda il procedimento di estradizione, segnalando le plurime violazioni subite e soprattutto il rischio incombente di essere sottoposto a tortura qualora estradato; oltre alle argomentazioni strettamente giuridiche, ragioni di opportunità a parere dell'interpellante impediscono al Ministro in indirizzo di concedere l'estradizione; è pendente davanti alla Procura di La Spezia un procedimento penale, avente il numero 611/14 RGNR, il che dovrebbe imporre, in ossequio al disposto dell'art. 709 del codice di procedura penale, la sospensione dell'esecuzione dell'estradizione. Si precisa peraltro che le introdotte modifiche in punto di processo in absentia renderebbero incompatibile con il nostro ordinamento la celebrazione di un procedimento senza la presenza dell'imputato, qualora sia sua intenzione comparire e difendersi; Henrique Pizzolato è cittadino italiano e, sebbene in tali casi l'estradizione sia facoltativa, in un caso consimile riguardante un cittadino brasiliano il Ministro in indirizzo ha negato l'estradizione per difetto delle condizioni di reciprocità. La Costituzione brasiliana contiene, infatti, un divieto esplicito di estradare i propri nazionali, per cui, nelle medesime condizioni, la Repubblica federativa del Brasile negherebbe l'estradizione del signor Pizzolato, si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo, nell'ambito delle proprie attribuzioni, intenda assumere per impedire l'estradizione in Brasile del signor Henrique Pizzolato. (2-00251)

 
Cronologia
giovedì 19 febbraio
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 151 voti favorevoli e 114 contrari, nel testo che recepisce le modifiche proposte dalle Commissioni, l'emendamento 1.700 interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto (S.1733), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.



martedì 24 febbraio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva in via definitiva la proposta di legge recante disciplina della responsabilità civile dei magistrati (C. 2738), licenziata dal Senato il 20 novembre (legge 27 febbraio 2015, n. 18).



giovedì 26 febbraio
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 156 voti favorevoli, 78 contrari e 1 astenuto, nel testo licenziato dalla Camera, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (S. 1779), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia (legge 27 febbraio 2015, n. 11).