Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05396 presentata da LATRONICO COSIMO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 22/04/2015
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05396 presentato da LATRONICO Cosimo testo di Mercoledì 22 aprile 2015, seduta n. 413 LATRONICO . — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: con l'interrogazione a risposta scritta 4-05722, tuttora senza risposta, l'interrogante ha chiesto informazioni sui progetti di «chimica verde» in Basilicata; nell'aprile del 2013 l'allora governatore De Filippo, aveva chiesto alle compagnie petrolifere operanti sul territorio della regione Basilicata, di «mettersi su una linea di rispetto nei confronti della Regione» richiedendo l'avvio di iniziative un dossier per portare la «chimica verde» in Basilicata e creare un nuovo «polo da almeno 2 mila posti di lavoro»; nella primavera 2014 la Fondazione Mattei ha presentato i dati sull'occupazione in Val d'Agri (rilevata al 2013) che evidenziano come solo 1.077 lucani sono al lavoro nell'area petrolifera sui 2.533 lavoratori totali; anzi, negli ultimi tempi, abbiamo visto la stessa «chimica verde» prendere forma altrove: nel 2014 in Sardegna, a Porto Torres e poi a Gela, in Sicilia, dove sempre l'estate scorsa, dopo l'annuncio del ridimensionamento del petrolchimico, lavoratori e istituzioni alzarono le barricate fino ad ottenere la riconversione dello stabilimento in «raffineria verde»; si apprende dalla stampa che 70 dipendenti Eni di Gela sono «in trasferta» a Viggiano per un periodo di formazione; ma pare se ne attendano molti di più – forse addirittura 250, con il rischio che la trasferta divenga trasferimento; l'ENI quindi parrebbe intenzionata a ridurre il personale di Gela, portandolo in Basilicata; il 15 aprile c’è stato un duro confronto tra l'ENI e i sindaci della Val d'Agri, che hanno ricordato all'ente (tuttora per circa il 30 per cento di proprietà del Tesoro) come per la SATA di Melfi fu raggiunto un accordo Fiat, Regione e parti sociali che riservò l'80 per cento delle assunzioni ai lucani. Un accordo che oggi, senza che ci sia stata nessuna interlocuzione è stato replicato autonomamente dalla Fca di Marchionne: degli attuali 1.550 nuovi assunti, l'80 per cento (secondo fonti sindacali) è costituito da lucani–: quali informazioni possa fornire il Ministro interrogato sul dossier chimica verde in Basilicata; se non ritenga opportuno intervenire nei confronti delle società petrolifere impegnate sul territorio, in favore del lavoro dei lucani in Basilicata, considerato che l'occupazione dei lucani nel settore degli idrocarburi, deve considerarsi anche una misura di compensazione per i danni ambientali provocati dalle estrazioni petrolifere. (5-05396)