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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05809 presentata da LATRONICO COSIMO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 16/06/2015

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05809 presentato da LATRONICO Cosimo testo di Martedì 16 giugno 2015, seduta n. 443 LATRONICO . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, l'Italia, come tutti gli altri Stati membri dell'Unione europea è tenuta a dare attuazione alle disposizioni contenute nelle seguenti direttive dell'Unione europea che regolano alcune parti della materia: la n.75/442/CEE relativa ai rifiuti, la n.91/689/CE relativa alla gestione controllata dei rifiuti pericolosi e la n.1999/31/CE concernente la gestione delle discariche; la direttiva n.75/442/CEE, all'articolo 4, prevede che: «Gli Stati membri adottano le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente (...) Gli Stati membri adottano inoltre le misure necessarie per vietare l'abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti»; la citata direttiva, all'articolo 8, impone agli Stati membri di adottare le disposizioni necessarie affinché ogni detentore di rifiuti li consegni ad un raccoglitore privato o pubblico, o ad un'impresa che effettua le operazioni previste nell'allegato II A o II B di tale direttiva, oppure provveda egli stesso al recupero o allo smaltimento, conformandosi alle disposizioni di detta direttiva; il 23 novembre 2012, la Commissione europea, nell'ambito della procedura di infrazione 2011/2215 ha emesso nei confronti dell'Italia un parere motivato ex articolo 258 TFUE per la violazione degli obblighi imposti dall'articolo 14 (obbligo di procedere all'esecuzione di piani di riassetto) della direttiva 1999/31/CE, sulle discariche di rifiuti. In particolare, la Commissione ha considerato irregolari 102 discariche già esistenti o autorizzate al 16 luglio 2001 per le quali, entro il 16 luglio 2009, in base alla normativa europea si sarebbe dovuto prevedere e dare esecuzione ad un adeguato piano di riassetto ovvero procedere alla chiusura, qualora detto piano fosse risultato inadeguato; nonostante i progressi compiuti, la Commissione europea ha ritenuto che sul territorio italiano vi siano ancora 46 discariche con riferimento alle quali non sono stati adempiuti gli obblighi previsti dalla direttiva. Le regioni interessate sono l'Abruzzo (15 discariche), la Basilicata (19 discariche), la Campania (2 discariche), il Friuli Venezia Giulia (4 discariche), la Liguria (1 discarica per rifiuti pericolosi) e la Puglia (5 discariche); il 2 dicembre 2014, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia al pagamento forfettario di 40 milioni di euro per non aver dato esecuzione alla sentenza del 2007 C-135/05 della stessa Corte, che ha constatato l'inadempimento alle richiamate direttive sui rifiuti; il problema dei rifiuti in regione Basilicata ha assunto, ormai da tempo, le caratteristiche dell'emergenza. La raccolta differenziata si attesta ad un livello modesto, pari al 25 per cento; la carenza degli impianti di trattamento fa sì che i rifiuti vengano sversati nelle discariche senza sottoporli ad alcuna lavorazione; inoltre continua ad essere invalso il conferimento e il successivo smaltimento, presso siti della regione Basilicata di rifiuti speciali, industriali provenienti da altre regioni; a tutt'oggi, devono ancora essere resi operativi alcuni impianti di trattamento rifiuti, come quello di Colobraro, Pisticci e Lauria; si parla da tempo, tra le possibili soluzioni prospettate, anche dell'ampliamento degli impianti di Venosa, Tricarico e Pomarico, attraverso un'ipotesi di ripartizione dei rifiuti solidi urbani presso gli impianti presenti nel territorio; l'ISPRA, Istituto per la protezione e ricerca ambientale, nel Rapporto rifiuti urbani 2013, con dati riferiti all'anno 2012, ha certificato che la metà dei rifiuti raccolti (53 per cento), a livello nazionale, sono stati smaltiti – in palese violazione della Direttiva europea 1999/31/2E – senza essere sottoposti ad alcuna forma di pretrattamento; questa percentuale, per la regione Basilicata supera il 50 per cento; secondo il Rapporto rifiuti urbani 2014 dell'ISPRA, con dati riferiti all'anno 2013, in Basilicata la percentuale di rifiuti urbani smaltiti senza alcun trattamento preliminare è pari al 61 per cento; nel corso dell'audizione dello scorso 18 dicembre 2014, dinanzi alle Commissioni riunite VIII e XIV, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha affermato che il piano straordinario di bonifica delle discariche abusive, approvato il 9 dicembre 2014 e finanziato a valere sul fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dalla legge di stabilità 2014 (articolo 1, comma 113, della legge n.147 del 2013), con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli esercizi 2014 e 2015, individua interventi su complessive 45 discariche in procedura di infrazione, rispetto ai quali sono stati adottati specifici criteri di finanziamento, senza alcuna previsione circa interventi riguardanti la regione Basilicata–: quali iniziative, di propria competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato alla luce della sentenza C-196/13 della Corte di Giustizia europea del 2 dicembre 2014 ed in base ai dati dell'ISPRA citati in premessa, per quanto concerne, in special modo, le discariche situate in Basilicata e riconosciute abusive, in violazione della citata direttiva 1999/31/CE. (5-05809)

 
Cronologia
giovedì 11 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, in via definitiva in seconda lettura, il disegno di legge recante ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 (C. 1589-B), già licenziato dal Senato il 10 marzo (legge 18 giugno 2015, n. 101).



martedì 16 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali (C. 3104), che sarà definitivamente licenziato dal Senato il 2 luglio (legge 2 luglio 2015, n. 91).



giovedì 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 159 voti favorevoli e 112 contrari, l'emendamento 1.9000 interamente sostitutivo degli articoli del d.d.l. recante la riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (S. 1934), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.