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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06382 presentata da LATRONICO COSIMO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 15/09/2015

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-06382 presentato da LATRONICO Cosimo testo di Martedì 15 settembre 2015, seduta n. 482 LATRONICO . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: la direttiva europea 1999/31/CE prevede che nelle discariche non possono essere smaltiti rifiuti non trattati, e la separazione dei rifiuti destinati agli invasi deve consistere in processi che, oltre a modificare le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, abbiano altresì l'effetto di evitare o diminuire nel miglior modo possibile ripercussioni negative sull'ambiente nonché rischi per la salute umana; la direttiva 1999/31/CE – recepita in Italia con il decreto legislativo 13 gennaio 2003 n.36 ed attuata con il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 3 agosto 2005 individua come biodegradabile qualsiasi rifiuto che per natura subisce processi di decomposizione aerobica o anaerobica, quali, ad esempio, rifiuti di alimenti, rifiuti dei giardini, rifiuti di carta e di cartone; ad esito del trattamento meccanico biologico – che viene utilizzato diffusamente come forma di pretrattamento di rifiuti urbani indifferenziati prima dello smaltimento in discarica – i rifiuti presentano, in molti casi, valori dell'indice di ispirazione dinamico ben più alti di 1.000 mg 02/kg SV/h, che rappresenta il valore di riferimento proposto a livello europeo per non considerare biodegradabile il rifiuto trattato; l'Italia non ha adottato tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza del 2007 venendo meno agli obblighi in forza del diritto dell'Unione; la Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia al pagamento d'ingenti sanzioni pecuniarie; nello specifico sono state imposte: una sanzione forfettaria una tantum che ammonta a 40 milioni di euro e una penalità semestrale determinata in 42.800.000 euro, fino all'esecuzione completa della sentenza; la stessa Corte ha riconosciuto al nostro Paese la possibilità di applicare la penalità in forma decrescente, cioè in maniera proporzionale alla risoluzione delle problematicità riscontrate nei siti oggetto di contestazione; l'ISPRA, Istituto per la protezione e ricerca ambientale, nel rapporto rifiuti urbani 2013, con dati riferiti all'anno 2012, ha certificato che la metà dei rifiuti raccolti (53 per cento), a livello nazionale, sono stati smaltiti – in palese violazione della direttiva europea 1999/31/CE – senza essere sottoposti ad alcuna forma di pretrattamento; questa percentuale, per la regione Basilicata supera il 59 per cento; secondo il rapporto rifiuti urbani 2014 dell'ISPRA, con dati riferiti all'anno 2013 in Basilicata la percentuale di rifiuti urbani smaltiti senza alcun trattamento preliminare è pari al 61 per cento; la Basilicata e in particolare la provincia di Matera, in questi giorni sta vivendo una situazione di emergenza che potrebbe peggiorare a causa dell'insufficienza di impianti di trattamento presenti nel territorio lucano. Attualmente sono in funzione soltanto tre impianti in provincia di Potenza e 2 in provincia di Matera: quello di Pisticci e il termovalorizzatore Fenice di San Nicola di Melfi a fronte di 205 mila tonnellate di rifiuto prodotto all'anno; devono ancora essere resi operativi alcuni impianti di trattamento rifiuti, come quello di Colobraro, Pisticci e Lauria; deve essere realizzata una nuova impiantistica a Matera – La Martella e occorre accelerare la procedura di caratterizzazione; deve essere avviato l'esercizio dell'impianto di Tricarico e devono essere implementati i diversi progetti di raccolta differenziata nel territorio–: quali iniziative di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare per verificare l'entità della grave situazione che si è creata nel territorio lucano anche alla luce degli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea; quali iniziative di competenza, anche normative, intenda intraprendere per migliorare gli strumenti di controllo della tracciabilità dei rifiuti al fine di tutelare la sicurezza dei cittadini e dell'ambiente. (5-06382)