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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/01092 presentata da ZACCAGNINI ADRIANO (SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA') in data 28/09/2015

Atto Camera Interpellanza 2-01092 presentato da ZACCAGNINI Adriano testo di Lunedì 28 settembre 2015, seduta n. 491 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro della salute, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze , per sapere – premesso che: ASSOCANAPA, coordinamento nazionale per la canapicoltura, con una lettera del 19 settembre 2015, a firma del presidente Felice Giraudo, indirizzata al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero dell'interno, Ministero della salute e al Ministero dell'economia e delle finanze, dall'oggetto «Accertamenti e interventi su coltivazioni di canapa industriale – SEGNALAZIONE URGENTE», sollevava che: «Con il diffondersi delle coltivazioni di canapa da fibra si sono quest'anno moltiplicati gli interventi delle Forze dell'Ordine nell'accertamento della regolarità delle colture. Nella grandissima maggioranza dei casi (circa un centinaio) la nostra associazione è stata contattata dagli stessi ufficiali responsabili di stazioni, tenenze, capitanerie di carabinieri, polizia di Stato, finanza, questure i quali hanno richiesto normativa, altra documentazione, dati relativi alle vendite di seme. In tutti questi casi i controlli sono stati eseguiti regolarmente applicando, quando è stato ritenuto opportuno determinare il THC della coltivazione, il metodo europeo che ha confermato la liceità delle coltivazioni stesse. In una decina di casi si sono però verificati comportamenti delle forze dell'ordine che a nostro avviso non sarebbero tollerabili neppure se davvero si fosse trattato di canapa da droga. Ci riferiamo a sequestri operati di fatto, ad oggi fortunatamente tutti salvo uno rientrati per riconoscimento da parte degli stessi ufficiali/agenti. (...) Rimane un caso ancora aperto in comune di Bassano Romano (Viterbo) dove un nostro associato è stato arrestato con arresto convalidato dal Magistrato e dal Tribunale del Riesame di Roma e si trova ancora in detenzione (a distanza di 20 giorni) dopo che la Questura di Viterbo è intervenuta su una coltivazione di varietà Felina 32 regolarmente comunicata alla stazione carabinieri di Bassano Romano. Questa associazione purtroppo è venuta a conoscenza dei fatti soltanto il 4 settembre ed è intervenuta con la lettera protocollo 112 del 5 settembre 2015, trasmessa soltanto il giorno 8 settembre 2015 (...). Sta di fatto che un primo prelievo è stato eseguito con un grande dispiegamento di forze senza rilasciare parte del campione all'interessato per l'eventuale controanalisi e senza utilizzo del metodo con il quale si misura il THC di una coltivazione. Dopo l'intervento dell'avvocato di fiducia dell'arrestato lunedì 14 settembre scorso è stato fatto un secondo prelievo seguendo un protocollo diverso da quanto prescritto dal Regolamento Europeo per il controllo del THC delle coltivazioni e ancora senza rilasciare parte del campione all'interessato che è ora in attesa dell'esito dell'esame affidato ai Laboratori della Direzione Centrale Anticrimine (...). Nella situazione la difesa dell'arrestato, che si trova tuttora in stato di detenzione, non ha mezzi per contestare una eventuale esame sbagliato non solo, ma non risulta a questa Associazione che in Italia esistano laboratori certificati per determinare il THC di una coltivazione. Esiste infine il timore che un'eventuale distruzione della coltivazione di cui hanno parlato i giornali, disposta sulla base di un esito analitico frutto di un procedimento non corretto di prelievo e conservazione/preparazione dei campioni, elimini di fatto la possibilità di provare che la coltivazione è da fibra complicando ulteriormente la già difficile posizione dell'autore della coltivazione»; nel nostro Paese la coltivazione della canapa da fibra, detta anche «canapa industriale» è lecita, senza necessità di autorizzazione preventiva, e in particolare i requisiti per la liceità della coltivazione sono: che il coltivatore documenti (con fattura di acquisto e cartellino) di avere seminato varietà di canapa iscritta nel catalogo europeo dei semi nel quale per la specie Cannabis sono iscritte le varietà il cui costitutore ha dimostrato che il tenore di THC della coltivazione è inferiore allo 0,2 per cento; che il coltivatore dimostri di avere presentato comunicazione della semina alla stazione delle forze dell'ordine più vicina (nel caso riportato dagli interpellanti, alla stazione carabinieri di Bassano Romano); alla data di oggi, l'interessato non si trova più in stato detentivo, ma dopo aver scontato ingiustamente ben 21 giorni di reclusione; il procedimento di prelievo della canapa adottato nel caso dalla questura, come riportato da Assocanapa, non pare affatto conforme al metodo attualmente previsto per l'accertamento della quantità di THC presente in una coltivazione di canapa; Il metodo di prelievo, di conservazione del campione e di analisi, infatti, è quello descritto nell'allegato 1 del regolamento (CE) N. 1122/2009 della commissione che non appare rispettato nel caso descritto, e invece utilizzato non solo dal CRA CIN di Bologna, incaricato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del controllo (amministrativo) del tenore di THC delle coltivazioni ai sensi dei regolamenti europei, ma anche da carabinieri e guardia di finanza nei loro interventi su coltivazioni ritenute sospette; inoltre ai sensi dell'articolo 26 del decreto del Presidente della Repubblica n.309 del 1990e successive modificazioni e integrazioni, come modificato con legge n.73 del 2014, è esclusa espressamente l'applicazione del decreto del Presidente della Repubblica n.309 del 1990 quanto al sequestro delle coltivazioni di canapa da fibra, e dunque non è consentito il sequestro (e tantomeno la distruzione) di coltivazioni, senza che prima sia stato accertato, in via definitiva, che si tratti di stupefacente: invece, a quanto consta agli interpellanti, non rispettata nel caso avvenuto a Bassano Romano–: se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti riferiti in premessa e se non ritengano che, nei confronti del coltivatore di Bassano Romano, le azioni intraprese non corrispondano a quanto previsto dalla normativa vigente in materia; se i Ministri interrogati per quanto di competenza, non ritengano di intervenire tempestivamente sul tema del sequestro delle sostanze, facendo in modo che venga garantito il rispetto della corretta procedura; quali tipi di iniziative intendano intraprendere per far sì che simili episodi non abbiano più a ripetersi. (2-01092) « Zaccagnini , Daniele Farina , Sannicandro ».

 
Cronologia
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