Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06505 presentata da LATRONICO COSIMO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 29/09/2015
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-06505 presentato da LATRONICO Cosimo testo di Martedì 29 settembre 2015, seduta n. 492 LATRONICO . — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: il rapporto Istat sulla povertà in Italia, pubblicato il 15 luglio 2015 con i dati relativi al 2014, vede tra i primi posti della lista la Basilicata con l'indice di povertà familiare pari al 25,5 per cento è un paradosso per la regione che ha il più grande giacimento petrolifero in Europa; in Basilicata si estrae il 70,6 per cento del petrolio e il 14 per cento del gas. I pozzi attivi nell'area della Val d'Agri sono 59, (di cui 40 realizzati, 27 oggi in produzione, altri 4 in attesa di nulla osta dalle soprintendenze e 2 pozzi di reiniezione previsti di cui solo un in esercizio), mentre nel giacimento di Tempa Rossa ci sono altri sei pozzi già perforati che andranno in produzione nel 2016; la regione ha utilizzato i proventi dell'oro nero per finanziare lo stato sociale: tra i 20 e i 30 milioni di euro al sistema sanitario, due milioni in borse di studio universitarie, 20 milioni in programmi di forestazione e per le vie blu, marittime, 3,5 milioni in investimenti nella Società energetica lucana, dieci milioni all'anno all'università della Basilicata, altri fondi sono destinati alla riduzione della bolletta energetica e del costo della benzina, nonché a un fondo di garanzia per le imprese; l'articolo 16 del decreto legge 24 gennaio 2012, n.1, convertito, con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n.27, come novellato dall'articolo 36, comma 1, del decreto-legge «Sblocca Italia» prevede che una quota pari al 30 per cento dell'Ires versato cime compagnie petrolifere per effetto dell'incremento delle attuali produzioni minerarie concorra a finanziare un fondo di sviluppo delle infrastrutture e delle attività produttive, oltre che delle misure necessarie per una rigorosa ed attiva tutela ambientale del territorio; l'articolo 36 del decreto «Sblocca Italia» ha modificato la denominazione del suddetto fondo in «Fondo per la promozione di misure di sviluppo economico e l'attivazione di una social card nei territori interessati dalle estrazioni di idrocarburi liquidi e gassosi»; per la Basilicata le risorse di tale fondo per il biennio 2013 – 2014 ammontano a circa 130 milioni di euro da inserire in diversi settori d'intervento: social card e misure di sviluppo economico a favore dei sistemi di impresa, delle piccole e medie imprese, di artigiani; il decreto-legge n.133 del 2014, cosiddetto «Sblocca Italia» è intervenuto con una serie di disposizioni volte a semplificare e accelerare le procedure per favorire le trivellazioni di idrocarburi nel nostro Paese; sono state qualificate le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale come attività di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili; sono state introdotte semplificazioni per ridurre i tempi necessari per il rilascio della valutazione d'impatto ambientale e dei titoli abilitativi per la ricerca e la produzione di idrocarburi, prevedendo il rilascio di un titolo concessorio unico; è trasferita dalle regioni al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la competenza al rilascio del provvedimento di valutazione dell'impatto ambientale relativamente ai progetti relativi ad attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sulla terraferma; la legge di stabilità 2015 legge 23 dicembre 2014 n.190) ai commi 552, 553, 554, dell'articolo 1, pone l'Italia in una posizione di retroguardia nello scenario energetico europeo, favorendo a giudizio dell'interrogante, lo sviluppo delle fonti fossili e gli interessi commerciali delle compagnie petrolifere, contro le comunità e gli enti locali, costretti a subire sul proprio territorio infrastrutture dichiarate «di interesse strategico». Si prevede che le autorizzazioni a trivellare aree molto vaste siano rilasciate previa «intesa» con la Conferenza Stato-regioni. Nel caso di mancato raggiungimento dell'intesa tra Stato e Conferenza Stato regioni sul «piano delle aree» interessate dalle trivelle, entro 150 giorni il Ministero dello sviluppo economico invita la Conferenza unificata Stato-regioni a esprimersi entro un termine non superiore a 30 giorni. In caso di ulteriore mancato raggiungimento dell'intesa, lo stesso Ministero rimette gli atti alla Presidenza del Consiglio dei ministri, la quale, entro 60 giorni dalla rimessione, provvede in merito «con la partecipazione della regione interessata» (ma che, di fatto, anche esprimendo la sua contrarietà alle trivelle, non può più opporsi). Quindi, una volta «varato» il «piano delle aree» interessate dalle trivelle, la regione interessata è definitivamente estromessa. Fermo restando che le valutazioni di impatto ambientale sono definitivamente sottratte alle regioni e attribuite al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; il Governo torna a «fare pressing » perché le estrazioni in Basilicata aumentino. Attualmente Eni estrae 80.00 barili su una concessione di 104.000 stabilita dai patti notarili del 1998, mentre nei patti del 2006 con la Total è stata prevista una estrazione di 50.000 barili al giorno che non è ancora partita. Il tetto degli ottantamila barili, in termini di quantità dei barili che si vorrebbero estrarre sui quali scatterebbero benefici dall'IRES va inquadrato geograficamente passo-passo nelle nuove zone dove si vuole continuare a estrarre; in questi giorni si è riaccesa la polemica sugli effetti del petrolio nella regione che a distanza di quasi 20 anni ha disatteso tutte le aspettative di crescita, di sviluppo, di occupazione e soprattutto sullo stato dell'attuazione degli accordi presi. Nel 1959 in Valbasento fu scoperto il metano e in pochi anni furono costruite dighe, strade e aree industriali tuttora competitive sotto l'aspetto dei servizi offerti. Si era pianificato un processo di sviluppo che ha garantito 30 anni di vita economica alla regione, mentre il petrolio ha generato una spesa pubblica improduttiva e aumentato il gap di sottosviluppo e povertà costringendo i giovani ad emigrare altrove; la Basilicata è una regione che ha tutti gli elementi per essere un territorio di grande sviluppo: dalla collocazione geografica, all'agricoltura, al turismo, all'impresa artigianale e industriale ed ha le potenzialità con le sue risorse di essere da traino per le regioni del Sud–: quali iniziative il Ministro intenda adottare per verificare lo stato di attuazione degli impegni sottoscritti e se non ritenga opportuno attivare iniziative normative, e per un processo adeguato al riequilibrio socio-economico sotto i profili dello sviluppo e della tutela ambientale e occupazionale del territorio lucano. (5-06505)