Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07477 presentata da TRIPIEDI DAVIDE (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 21/01/2016
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-07477 presentato da TRIPIEDI Davide testo presentato Giovedì 21 gennaio 2016 modificato Giovedì 12 maggio 2016, seduta n. 623 TRIPIEDI , COMINARDI , DE ROSA , CIPRINI , LOMBARDI , CHIMIENTI , DALL'OSSO , CARINELLI , CASO , MANLIO DI STEFANO , PESCO , VILLAROSA , ALBERTI , TONINELLI , DIENI , VALLASCAS . — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: General Electric Company è una multinazionale statunitense fondata nel 1892, leader nei settori di tecnologia, finanza, del manifatturiero e dei media; nel 1988, la General Electric acquisì Alsthom che, nel 1998, prese il nome di Alstom, rendendo la pronuncia senza la «h» più facile nei vari Paesi ove è presente. Alstom, sin dal 1928, anno della sua fondazione, è specializzata nella costruzione di locomotive ed equipaggiamenti a trazione elettrica. Nel 1999 Alstom creò una joint venture con la multinazionale ABB, denominata ABB Alstom Power, nel campo dei sistemi di produzione di energia, della quale ha poi assunto il completo controllo. Il 2 novembre 2015, i settori di produzione di energia e distribuzione di energia, sono stati definitivamente ceduti a General Electric Company; in data 13 gennaio 2016, veniva pubblicata sui più importanti quotidiani italiani, la notizia riguardante la decisione della General Electric di tagliare nelle divisioni europee della ex Alstom, 6.500 posti di lavoro sui 35 mila esistenti nel continente; un portavoce della General Electric, ha spiegato che la scelta è stata necessaria a causa del netto calo della domanda di turbine a gas registrata negli ultimi anni; in Europa, verranno eliminate 1.700 posizioni negli impianti situati in Germania, 765 in Francia e fino a 1.300 in Svizzera; nel nostro Paese, i tagli riguarderanno esclusivamente l'impianto di Sesto San Giovanni (MI) e non le sedi di Lecco e della provincia di Padova. Nella sede di Sesto San Giovanni, dove a lavorare attualmente sono 400 dipendenti, sono previsti 223 licenziamenti nell'anno 2016 e 26 nell'anno 2017, per un totale di 249; Antonio Sansone, coordinatore nazionale della Fim-Cisl per il gruppo Alstom, ha reso noto che dei 236 previsti licenziamenti, 130 circa riguardano i lavoratori del comparto produttivo, mentre i restanti dipendenti sono addetti ai servizi amministrativi, di manutenzione e progettazione; Giuseppe Mansolillo, segretario generale della Fim-Cisl di Milano, ha definito il piano dei licenziamenti decisi dall'azienda inaccettabile per l'interesse dei lavoratori, del territorio, del Paese e della stessa Confindustria; sulla stessa linea di pensiero, Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl, che ha anch'esso definito le decisioni dell'azienda di licenziare inaccettabili e incomprensibili sull'aspetto industriale e non sostenibili sul piano sociale. Ha aggiunto che la lunga esperienza del sito di Sesto San Giovanni e le rilevanti competenze dei lavoratori hanno consentito, anche in tempi recenti, di risolvere criticità in molti stabilimenti europei. Lo stabilimento di Sesto San Giovanni è, infatti, leader in Italia per il service di tutte le centrali elettriche del Paese ed ha elevata importanza anche in Nord Africa, Sud America e Medio Oriente ed è l'unico, nel gruppo Alstom, a garantire interventi anche su turbine e generatori non di progettazione Alstom; la stessa Fim ha chiesto alla General Electric di rivedere tali scelte, dettate da miopi logiche finanziarie che disperdono un importante patrimonio industriale e generano un grave problema sociale ai lavoratori e alle loro famiglie e ha chiesto al Governo l'apertura di un tavolo di confronto per individuare le prospettive industriali utili a mantenere l'attività e l'occupazione; in data 15 gennaio 2016, un corteo di circa 300 lavoratori di Alstom Power con le organizzazioni sindacali guidate dalla Fiom e alla presenza dei sindaci di Sesto San Giovanni, Cormano (MI), Cusano Milanino (MI), e diversi assessori di altri territori, è stato ricevuto dal prefetto di Milano, il quale, a quanto risulta agli interroganti, si è impegnato personalmente a richiedere un tavolo di confronto al Ministero dello sviluppo economico e per informare il Consiglio dei ministri; la regione Lombardia, anche in seguito a 2 audizioni svoltesi negli ultimi 2 anni con il sindacato Fiom, grazie anche alle quali ha dichiarato che il problema occupazionale e di dismissione del sito produttivo di Sesto San Giovanni ha un'importanza fondamentale per il territorio lombardo, ha comunicato che si attiverà al più presto per richiedere un tavolo di confronto al Ministero dello sviluppo economico e per informare il Consiglio dei ministri; in data 22 gennaio 2016, è previsto un incontro al comune di Sesto San Giovanni con i rappresentanti sindacali e territoriali di General Electric-Alstom Power, alla presenza di tutti i sindaci dei comuni ove sia residente anche un solo dipendente dell'azienda, al fine di coinvolgere tutto il territorio rappresentato dal problema sociale che i licenziamenti previsti da parte di General Electric comporteranno; in data 29 gennaio 2016, la Fiom nazionale ha convocato a Bruxelles tutte le categorie sindacali europee per approntare un piano europeo contro la dismissione che General Electric vuole attuare a livello continentale–: se i Ministri interrogati non intendano organizzare, qualora non l'abbiano già fatto, un tavolo nazionale di confronto con l'azienda e le parti sociali, al fine di evitare i licenziamenti dei lavoratori della sede di Sesto San Giovanni e garantire, in prospettiva futura, un serio piano industriale atto al mantenimento dell'occupazione. (5-07477)