Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01295 presentata da NUTI RICCARDO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 01/03/2016
Atto Camera Interpellanza 2-01295 presentato da NUTI Riccardo testo di Martedì 1 marzo 2016, seduta n. 580 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri , per sapere – premesso che: l'Italia, secondo una recente analisi prodotta dall'organizzazione «Transparency International», risulta essere tra i 28 Paesi dell'Unione europea al penultimo posto in tema di corruzione percepita, e, a livello mondiale, è al 61esimo posto, al pari di Paesi come Lesotho, Senegal, Sudafrica e Montenegro; secondo l'interpellante, la corruzione risulta essere uno dei principali, se non il principale, ostacolo alla ripresa e allo sviluppo del nostro Paese: in assenza di una seria politica di contrasto non sarà dunque possibile per l'Italia poter guardare ad un futuro di crescita e sostenibilità economica e sociale; l'Autorità nazionale anticorruzione, sin dalla sua nascita è stata via via investita di sempre maggiori compiti, tra i quali, ad esempio, la vigilanza sui grandi appalti, sui più importanti eventi nazionali, quali EXPO 2015, Mose, gli eventi legati al Giubileo, le norme contenute nel nuovo codice degli appalti sino agli arbitraggi per risarcire i correntisti truffati dalle banche; a fronte di un tale imponente e crescente carico di lavoro, tuttavia, l'Autorità non ha visto crescere similmente le risorse necessarie per poter svolgere efficientemente le funzioni affidategli, anzi, al pari delle altre autorità indipendenti, l'ANAC ha dovuto subire rilevanti tagli di spesa, come ad esempio nel corso del 2015 quando il bilancio è stato tagliato del 25 per cento passando da 62,9 a 47,2 milioni di euro; tale situazione è ben sintetizzata da un comunicato dell'ANAC del 28 gennaio 2016 dal titolo «Nota di aggiornamento al piano di riordino dell'Autorità nazionale anticorruzione», ove si può leggere che «Non può non evidenziarsi che il bilancio dell'Autorità sconta una rigidità della spesa tale da non consentire per il futuro, a quadro normativo vigente, ulteriori norme di contenimento oltre quelle finora adottate se non a prezzo di una ridotta funzionalità dell'Anac che, nella circostanza, non sarebbe tra l'altro coerente con l'implementazione delle funzioni (...) la quale, anzi, indurrebbe ad una nuova riflessione nelle sedi opportune sul mantenimento degli obiettivi di contenimento della spesa»; in particolare, per poter svolgere in maniera efficiente propri compiti, l'ANAC avrebbe bisogno di almeno 350 dipendenti, mentre attualmente può far conto solo su 302; ciò risulta essere particolarmente paradossale, in quanto l'ANAC avrebbe già tra le proprie disponibilità di cassa circa 50 milioni di euro che tuttavia non può impiegare, in quanto ciò è vietato dalle norme volute dal presente Governo in materia di limiti di spesa di bilancio; secondo l'interpellante, una siffatta politica non farebbe altro che paralizzare le funzionalità dell'ANAC rendendo impossibile lo svolgimento dei compiti assegnatele, nonostante gli annunci fatti nel corso degli ultimi mesi da parte di esponenti di Governo sul ruolo centrale che l'autorità dovrebbe assumere nella lotta alla corruzione in Italia–: quali iniziative di competenza, anche normative intenda intraprendere al fine di evitare la paralisi funzionale dell'Autorità nazionale anticorruzione, con particolare riguardo all'impiego risorse finanziarie necessarie ad assumere le unità di personale per l'espletamento dei propri compiti. (2-01295) « Nuti , Cozzolino , D'Ambrosio ».