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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02374 presentata da PALESE ROCCO (MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI) in data 08/07/2016

Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-02374 presentato da PALESE Rocco testo di Venerdì 8 luglio 2016, seduta n. 650 PALESE , CHIARELLI , MARTI , SECCO , ROMELE , FOLINO , FITZGERALD NISSOLI , FUCCI , CIRACÌ , SBERNA , GIGLI , TANCREDI , MATARRELLI , ALTIERI , DISTASO e PALMIZIO . — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: la Sogin, Società gestione impianti nucleari, è la società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani ( decommissioning ) e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare. La società svolge anche attività di ricerca, consulenza, assistenza e servizi in campo nucleare, energetico e ambientale, sia in Italia che all'estero; Sogin è interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze e opera in base agli indirizzi strategici del Governo italiano. Oltre alle quattro ex Centrali nucleari di Trino (Vercelli), Caorso (Piacenza), Latina e Garigliano (Caserta) e all'Impianto ex FN di Bosco Marengo in passato Impianto di fabbricazione del combustibile nucleare, Sogin gestisce il decommissioning e il mantenimento in sicurezza degli Impianti ex Enea Eurex di Saluggia (Vercelli), Opec e IPU di Casaccia (Roma) e Itrec Rotondella (Matera), preposti al ciclo del combustibile nucleare; nel settembre 2004 SOGIN diventa gruppo societario con l'acquisizione del 60 per cento delle azioni di Nucleco spa, operatore nazionale qualificato per la raccolta, il trattamento, il condizionamento e lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti e delle sorgenti radioattive provenienti dalle attività industriali, di medicina nucleare e di ricerca scientifica e tecnologica, mentre il 40 per cento rimane di proprietà di Enea; il personale del gruppo, tra cui ingegneri nucleari, ingegneri chimici, meccanici, elettrici, ambientali, laureati in chimica industriale, fisica, geologia, esperti di radioprotezione e di caratterizzazione radiologica e fisico chimica, esperti di sicurezza nucleare, rappresenta in Italia il più significativo presidio di competenze professionali nella gestione dei rifiuti radioattivi e nel decommissioning degli impianti nucleari; il nostro Paese non è ancora dotato di una struttura centralizzata per la definitiva messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, in contrasto con quanto previsto dalla direttiva 2011/70/Euratom, recepita con il decreto legislativo n.45 del 2014, ai sensi della quale anche l'Italia deve definire ed attuare una strategia di gestione dei rifiuti radioattivi, dalla fase di generazione a quella di smaltimento; ogni giorno sul territorio italiano ci sono da un lato i rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento dei vecchi impianti nucleari ormai fermi e, dall'altro, quelli costantemente prodotti dalle attività industriali, sanitarie e di ricerca. I primi rappresentano complessivamente circa il 60 per cento dei rifiuti che saranno smaltiti nel nuovo deposito, mentre i secondi il restante 40 per cento; il tema dei rifiuti radioattivi e quello del decommissioning degli impianti nucleari sono connessi, sia perché la gestione dei rifiuti esistenti avviene in gran parte all'interno degli impianti in decommissioning , sia perché dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari deriveranno rifiuti radioattivi in quantità notevoli, superiori a quelle già oggi presenti; sin dal loro inizio, le operazioni di decommissioning sono procedute molto lentamente e la previsione della loro conclusione, con il rilascio finale dei siti, ha subito successivi slittamenti, solo in parte giustificati dalla mancanza del deposito nazionale, ove trasferire i rifiuti radioattivi già esistenti all'interno dei singoli impianti e quelli generati con il loro smantellamento; il ritardo nelle operazioni di decommissioning è da attribuire ai consigli di amministrazione che si sono nel tempo susseguiti, spesso privi di consolidate competenze di gestione industriale; ai ritardi e agli slittamenti dei programmi di decommissioning si è aggiunta, da oltre un anno la crisi interna tra il presidente Giuseppe Zollino e l'amministratore delegato Riccardo Casale, sfociata in reciproche denunce pubbliche. Il conflitto nella governance di Sogin ha portato alla revoca di molti dei poteri dell'amministratore delegato da parte del consiglio di amministrazione in data 28 ottobre 2015; in data 9 luglio 2015 l'amministratore delegato di Sogin dava inizio al processo di formulazione del programma quadriennale 2016-2019 e del budget 2016 delle attività di decommissioning e di gestione dei rifiuti radioattivi della Società; la Sogin avrebbe dovuto presentare entro il 31 ottobre 2015 all'Autorità per l'energia elettrica, il gas e sistema idrico il suddetto programma quadriennale 2016-2019, oltre al budget 2016. Tali documenti di programma avrebbero dovuto essere successivamente approvati dall'Autorità stessa in tempi tali da permettere alla Società di operare con certezza. La Società non ha rispettato il termine del 31 ottobre 2015 e i due termini di proroga concessi del 31 dicembre 2015 e del 31 gennaio 2016; solo il 23 febbraio 2016 il consiglio di amministrazione della Sogin ha approvato il programma quadriennale 2016-2019 e il budget 2016, con un ritardo di 4 mesi ed il budget 2016 del progetto deposito nazionale con la dichiarata previsione della Pubblicazione della carta delle aree potenzialmente idonee in data 2 marzo 2016, data, a quanto risulta agli interroganti, in contrasto con documenti aziendali antecedenti della stessa Società; oggi l'attività del decommissioning nucleare nel mondo inizia ad avere una certa importanza, perché in tutta Europa e nei Paesi industrializzati sta venendo a maturazione la vita attiva delle centrali nucleari che si sono costruite negli anni ’60 e ’70, e la Sogin potrebbe partecipare insieme all'industria italiana al mercato delle attività di smantellamento che si sta moltiplicando non solo in Europa; il consiglio di amministrazione di Sogin risulta non essersi mai riunito dal luglio 2015 al 28 ottobre 2015, sebbene l'amministratore delegato, per quanto consta agli interroganti, ne abbia più volte richiesto la convocazione, non comunicando così le linee strategiche del programma quadriennale, non verificando il programma che la società stava costruendo e non valutando il programma quadriennale predisposto nei tempi dovuti; a quanto consta agli interroganti, anche durante tutte le 14 sedute successive al 28 ottobre 2015, fino al mese di febbraio 2016, il consiglio di amministrazione non ha esaminato il programma quadriennale predisposto dalla società, sotto il coordinamento dell'amministratore delegato; risulterebbe altresì agli interroganti che il programma quadriennale approvato il 23 febbraio 2016 differisse da quello originario, avendo il consiglio di amministrazione ridotto le attività di trattamento dei rifiuti radioattivi, benché l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbiano sempre ritenuto strategiche tali attività, strategicità riconfermata anche nell'ultima relazione della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse con il ciclo dei rifiuti; il consiglio di amministrazione, per quanto consta agli interroganti, non avrebbe poi deliberato un importante investimento presso la centrale nucleare di Latina per ben sei mesi, facendo ritardare ancor più le attività sul sito, trattandosi di un investimento fondamentale per procedere con il decommissioning della centrale di Latina, rispondendo ad una prescrizione VIA; analogamente, il consiglio di amministrazione non avrebbe deliberato le parti del programma relative alla messa in sicurezza del cantiere nucleare Fossa di Trisaia; il collegio sindacale non risulta agli interroganti che sia intervenuto per garantire il rispetto dello statuto sociale, delle disposizioni del codice civile in tema di convocazione del consiglio di amministrazione e degli adempimenti obbligatori verso l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, anche a causa di contrasti interni; la società ha realizzato una campagna di comunicazione e informazione milionaria sul deposito nazionale in tempi molto prematuri, riguardo alla quale ci si chiede quali precise e chiare indicazioni ed indirizzi siano stati impartiti dal Ministero dello sviluppo economico e dai Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; specie in questo periodo di grave crisi economica, nella quale si richiedono gravi sacrifici ai cittadini, è necessario inoltre che siano garantite la piena trasparenza e la più assoluta sobrietà nei comportamenti dei vertici aziendali delle società partecipate dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni, come Sogin–: quali iniziative i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano intraprendere, in tempi rapidi, per mettere fine alla situazione di paralisi dell'attività e dell'operatività in cui versa la Sogin in un momento in cui l'Italia è impegnata su vari fronti per cercare nuove opportunità di investimento industriale e tecnologico, capaci di far crescere l'industria-nazionale e l'occupazione; quali sia la dotazione di autovetture e di appartamenti di servizio a disposizione del consiglio di amministrazione ed, in particolare, del suo presidente, se risulti dove quest'ultimo risiedesse prima dell'assunzione della carica, se risultino i dati relativi all'uso di altri mezzi a carico dell'azienda (aerei, alta velocità) da parte della presidenza, nonostante la disponibilità di un esteso parco di autovetture; se e quali siano stati gli eventuali rilievi del collegio sindacale, per i profili di competenza, su tutte le questioni sopra evidenziate; se i Ministri interrogati ritengano necessario intervenire affinché venga fatta chiarezza su quanto esposto in premessa e se non ritengano opportuno assumere iniziative per giungere a definire un consiglio di amministrazione nuovo, caratterizzato da ampie e comprovate competenze di gestione industriale, che sia in grado di recuperare i ritardi e di attuare gli obiettivi industriali nei tempi previsti. (3-02374)

 
Cronologia
giovedì 7 luglio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva con modificazioni le proposte di legge recanti disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali (C. 45-933-952-1959-B). Il provvedimento sarà licenziato definitivamente dal Senato il 14 luglio (legge 21 luglio 2016, n. 145).



mercoledì 13 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Inghilterra Theresa May, subentrata l'11 luglio a David Cameron alla guida del Partito conservatore, assume la carica di Primo ministro