Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA URGENTE 2/01435 presentata da BRUNETTA RENATO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 19/07/2016

Atto Camera Interpellanza urgente 2-01435 presentato da BRUNETTA Renato testo presentato Martedì 19 luglio 2016 modificato Venerdì 29 luglio 2016, seduta n. 664 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute , per sapere – premesso che: l'atto di indirizzo per il rinnovo dell'accordo collettivo nazionale dei medici convenzionati prevede una diversa articolazione della continuità dell'assistenza medica territoriale sulle sedici ore (cosiddetto «H16»), dalle ore 8 alle ore 24,00 e non più nell'arco delle 24 ore; dalle ore 24,00 alle ore 8,00 le urgenze mediche dovrebbero essere trasferite al 118, organizzazione territoriale dell'emergenza sanitaria; l'atto di indirizzo discende dal Patto per la salute che, a sua volta, è inquadrato all'interno della cornice giuridica delle leggi nazionali e regionali. La legge cosiddetta «Balduzzi», come tutte le precedenti (decreto legislativo n.502 del 1992 e successive modifiche e integrazioni) recita che l'accordo collettivo nazionale per la medicina generale deve assicurare la continuità assistenziale H 24. Il Patto per la salute vigente nel rispetto delle superiori norme non solo prevede percorsi distinti e paralleli per l'urgenza medica e l'emergenza (articolo 5 punto 12 e 13, pagina 15), ma addirittura ne implementa l'organizzazione e l'integrazione, con l'istituzione dei numero unico per le urgenze (116.117) e la riorganizzazione più efficiente del 118 in ragione dei progressi della diagnostica a distanza (telemedicina). L'uno e l'altro servizio svolgono funzioni completamente diverse, pur integrabili in ragione del possibile ricorso al 118 per interventi che appaiano urgenti e che in un secondo momento acquisiscono carattere emergenziale. Analogamente, il 118 potrebbe essere allenato per interventi che sembrando soggettivamente di emergenza, rivelano invece il carattere dell'urgenza o dell'urgenza differibile; l'atto di indirizzo citato tende quindi surrettiziamente a modificare strutturalmente l'organizzazione dei sottosistemi rispettivamente dell'emergenza e dell'urgenza (addirittura unificandoli dalle ore 24,00 alle ore 8,00) senza avere alcuna potestà normativa in merito, come si evince dalle norme sopra richiamate. Ancor meno questa potestà è in capo all'accordo collettivo nazionale che invece disciplina il rapporto di lavoro con i medici di famiglia, non già la chiusura o il ridimensionamento delle guardie mediche, tanto meno l'organizzazione dell'emergenza territoriale; vi è, inoltre, nel merito, una presunzione di fondo, tutta da dimostrare, relativamente al potenziamento dell'assistenza diurna in forza del dirottamento delle ore di servizio trasferite a questa dall'assistenza notturna. Come se la presenza di più medici di famiglia durante le ore diurne dovesse scongiurare il ricorso al pronto soccorso, intercettando i cosiddetti codici bianchi. È noto, infatti, dai dati rilevati, che questo assunto è un luogo comune smentito dai fatti. L'inutilità, di un semplice incremento delle attività dei professionisti è ampiamente dimostrata da quelle esperienze già effettuate in diverse parti d'Italia con l'istituzione di punti di guardia medica nelle ore diurne. Punti che non hanno prodotto i risultati auspicati in assenza di dotazioni diagnostiche e specialistiche adeguate; è evidente che i temi del riordino da un lato delle cure primarie, con l'epocale corollario della cronicità, dall'altro dei servizi di emergenza e urgenza non possono essere declinati all'interno di una regolamentazione contrattuale, ma hanno bisogno di un intervento normativo quanto mai necessario e attuale; l'eventuale istituzione dell’«H16» ridurrebbe significativamente l'offerta sanitaria ai cittadini e, in discontinuità con i 150 anni di storia del nostro Paese, per la prima volta dalla lontana istituzione della condotta medica farebbe venir meno un servizio essenziale, dovendo ovviamente il 118 di altro occuparsi, se non si vuole pregiudicarne irreparabilmente la funzionalità; il modello ipotizzato è approssimativo e ancora indefinito, ma è facile prevedere che avrebbe alcune evidenti disastrose conseguenze tra le quali il collasso dei pronto soccorso presi d'assalto dai pazienti, un utilizzo improprio dei medici del 118 e la perdita di posti di lavoro nella continuità assistenziale (un terzo degli attuali incarichi di continuità assistenziale – circa 5.000 – verrebbe meno con un importante riverbero negativo sull'occupazione medica, pur precaria)–: quali iniziative di competenza intenda adottare il Ministro interrogato per scongiurare la soppressione della continuità dell'assistenza medica territoriale 24 ore su 24; se sia stato valutato, anche per il tramite del rappresentante del Governo nel comitato di settore regioni-sanità, in sede di approvazione dell'atto di indirizzo di cui in premessa, il rischio dello sviluppo di un nuovo mercato speculativo dell'assistenza medica notturna, in particolare nelle aree territoriali più isolate e svantaggiate con l'introduzione delle misure sopra richiamate e se sia stata valutata la correttezza della procedura, atteso che si giungerebbe ad una modifica epocale del sistema sanitario nazionale senza che di ciò sia stato investito il Parlamento; se, qualora la riforma venisse attuata, non si intendano assumere iniziative di competenza per apportare modifiche, integrazioni e correttivi per i centri e le isole minori e le comunità site in posti svantaggiati, interni e difficilmente collegati con i centri maggiori. (2-01435) « Brunetta , De Girolamo , Polverini , Secco , Longo , Catanoso , Sandra Savino , Polidori , Vella , Palmizio , Alberto Giorgetti , Squeri , Romele , Russo , Sarro , La Russa , Occhiuto , Palese , Francesco Saverio Romano , Ciracì , Luigi Cesaro , Bueno , Giacomoni , Bergamini , Palmieri , Mottola , Marti , Distaso , Latronico , Altieri , Fucci , Chiarelli , Fabrizio Di Stefano ».





 
Cronologia
giovedì 14 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    A Nizza un camion investe la folla radunata in occasione della festa nazionale francese. Le vittime sono 86, di cui 6 cittadini italiani, i feriti 302. L'attentato è rivendicato dall'IS.



martedì 19 luglio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva definitivamente il disegno di legge recante norme per il contrasto al terrorismo, nonché ratifica ed esecuzione: a) della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005; b) della Convenzione internazionale per la soppressione di atti di terrorismo nucleare, fatta a New York il 14 settembre 2005; c) del Protocollo di Emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo, fatto a Strasburgo il 15 maggio 2003; d) della Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005; e) del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatto a Riga il 22 ottobre 2015 (C. 3303-B), approvato con modificazioni dal Senato il 28 giugno 2016 (legge 28 luglio 2016, n. 153)



  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva in via definitiva il disegno di legge costituzionale (C. 3224-B) recante modifiche allo Statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia, di cui alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, in materia di enti locali, di elettorato passivo alle elezioni regionali e di iniziativa legislativa popolare, già licenziato dal Senato il 17 maggio (legge costituzionale 28 luglio 2016, n. 1).



giovedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 343 voti favorevoli, 165 contrari e 1 astenuto, nel testo approvato dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea, l'articolo unico d.d.l. di conversione del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio (C. 3926-A/R), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.