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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13876 presentata da SECCO DINO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 20/07/2016

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13876 presentato da SECCO Dino testo di Mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 658 SECCO , BRUNETTA e MILANATO . — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che: la strada statale 47 della Valsugana (SS 47), che diviene strada provinciale nel tratto da Padova a Cittadella (SP 47), è un'arteria stradale statale e provinciale italiana, il cui percorso si sviluppa tra le regioni Veneto e Trentino-Alto Adige, avendo origine a Padova e terminando a Trento, dopo avere percorso parte della pianura padana e attraversato la Valsugana; il tracciato Veneto lungo il quale si sviluppa l'infrastruttura è il seguente: lascia la città di Padova dirigendosi verso nord-ovest. All'estrema periferia nord-occidentale del Capoluogo, si innesta con la tangenziale di Limena. Il tratto iniziale è a quattro corsie, poi la strada si riduce ad una normale arteria extraurbana, con sede ampia, a carreggiata singola e alcuni (brevi) attraversamenti urbani; da Cittadella, ove assurge al rango di strada statale, si dirige verso nord, in direzione Bassano del Grappa (Vi), la cui bretella urbana è dotata di una tangenziale, a doppia carreggiata per senso di marcia. Dopo tale centro iniziano i primi rilievi alpini, e la SS 47 percorre la valle del fiume Brenta, ove si alternano tratti a quattro corsie con più lunghi tratti a carreggiata unica. Risultano frequenti attraversamenti di piccoli centri abitati, ove la velocità si riduce improvvisamente e la pericolosità di incidenti aumenta drasticamente, sino a Valsatagna. Successivamente, si sviluppa un lungo tratto di strada a carreggiate separate e quattro corsie, simile come caratteristiche ad una superstrada, sostanzialmente privo di incroci a raso; poco oltre Primolano (Vi), la strada lascia il territorio Veneto ed entra nella regione autonoma del Trentino Alto Adige: il primo centro di rilievo attraversato dall'arteria è Grigno (Tn), dove termina il troncone di superstrada (lungo 25 chilometri) e l'infrastruttura ritorna a carreggiata unica. Infine, l'ultimo tratto che inizia a Pergine Valsugana (Tn) e si dirige verso Trento è nuovamente in forma di superstrada a doppia carreggiata, senza intersezioni a raso. Al termine del percorso, la SS 47 si innesta nella strada statale 12 del Brennero e dell'Abetone a nord del capoluogo alpino; la summenzionata arteria, nel tratto ricompreso fra le località trentine, è gestita dalla provincia autonoma di Trento sulla base di quanto disposto dal decreto legislativo del 2 settembre 1997, n.320, recante «Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n.381, e delega alle province autonome di Trento e Bolzano di funzioni amministrative dello Stato in materia di viabilità»; nel tratto da Padova a Cittadella è sotto la giurisdizione della provincia di Padova, mentre nel restante – tra Cittadella e il confine col Trentino – è sotto il controllo dell'Anas; da notizie in possesso del primo firmatario del presente atto e da verifiche esperite dallo stesso, il tratto veneto gestito da Anas versa in uno stato di totale incuria ed abbandono al punto che, quest'ultima è stata costretta, nel mese di febbraio del 2015, ad emettere un'ordinanza volta alla riduzione della velocità per garantire la sicurezza nella percorribilità della medesima, nel tratto compreso tra Carpané e Primolano, abbassando il limite di 90 chilometri orari a 70 chilometri orari sostenendo che il piano viabile in entrambi i sensi di marcia presentasse in tratti saltuari diffusi ammaloramenti, anche con distacco di parti di materiale bituminoso; a tal proposito, sono oramai parecchi anni che gli automobilisti pendolari, i residenti e i turisti, che attraversano per svariate ragioni l'infrastruttura, ne lamentano il dissesto (rimanendo però inascoltati), a causa delle numerose buche pericolose e dei pezzi di bitume che si staccano e, volando, provocano danni alle carrozzerie e ai cristalli della auto ma Anas, oltre all'emanazione di predetta ordinanza, null'altro avrebbe fatto; negli ultimi tempi, il malcontento è aumentato in considerazione del fatto che, al contrario di quanto accadde dal lato vicentino in questione, nel limitrofo territorio trentino la manutenzione viene ottemperata regolarmente; inoltre, nel tratto veneto la manutenzione straordinaria viene svolta con gravi ritardi rispetto alle richieste d'intervento. L'asfalto risulta deteriorato in molte zone, le buche raggiungono dimensioni pericolose e il falcio dell'erba viene eseguito soltanto quando questa raggiunge il metro d'altezza. Il viadotto di San Marino riporta molti giunti deteriorati e la loro manutenzione non avviene da anni. L'installazione di barriere new jersey al centro della carreggiata volte ad evitare collisioni fra gli automezzi, più volte richieste e promesse, non è mai avvenuta. Inoltre, la rumorosità in centro a Carpané ha raggiunto dei limiti intollerabili e, sebbene la situazione sia chiara e conosciuta all'ente gestore dell'infrastruttura, gli interventi non sono mai stati posti in essere; infine, sono state inoltrate numerose segnalazioni per la rimozione della discariche abusive e l'incivile abbandono dei rifiuti lungo la succitata arteria stradale; da ulteriori notizie in possesso degli interroganti, la regione del Veneto, al fine di aumentare la capacità dell'arteria e di ridurre i tempi di collegamento con il Trentino e quindi col nord Europa avrebbe individuato, in comitato paritetico con la provincia autonoma di Trento, uno scenario di comune interesse riguardante i collegamenti trasportistici tra Veneto e Trentino, così articolato: un corridoio di collegamento viario tra la Valle dell'Astico, Valsugana e Valle dell'Adige; un'ottimizzazione dei collegamenti tra la SS 47 della Valsugana e la SS 12 del Brennero in provincia di Trento ed un efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana in territorio veneto, che prevedano interventi sulla SS 47 per risolvere le criticità presenti e sovra rappresentate; a giudizio degli interroganti, la situazione in cui oggi versa la SS 47 della Valsugana è grave, indecente e pericolosa e rappresenta, da un lato un pessimo biglietto da visita per i turisti che dal Nord Europa la percorrono per raggiungere le località balneari e cittadine venete e viceversa per quelli che vogliono recarsi nei territori del Feltrino e della valle del Primiero, e dall'altro un vero e proprio rischio costante per la sicurezza della viabilità–: quali orientamenti il Governo intenda esprimere data l'urgenza della circostanza, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all'annosa questione che vede coinvolta l'arteria stradale SS 47 Valsugana, nel tratto di competenza dell'Anas ricompreso fra Cittadella (Pd) e il confine nord con la regione Trentino Alto Adige; se non si ritenga necessario utilizzare i «fondi Odi» – per lo sviluppo dei comuni di confine – allo scopo di mettere in sicurezza l'infrastruttura, in attesa di ulteriori sviluppi del progetto di potenziamento, vista l'interconnessione esistente con gli interessi dei comuni confinanti bellunesi, vicentini e dell'intera valle del Primiero; se si intenda assumere urgenti iniziative, alternative all'utilizzo dei «Fondi Odi», per garantire la massima fruibilità dell'arteria infrastrutturale SS 47 della Valsugana ai residenti, pendolari e turisti in essa circolanti. (4-13876)





 
Cronologia
martedì 19 luglio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva definitivamente il disegno di legge recante norme per il contrasto al terrorismo, nonché ratifica ed esecuzione: a) della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005; b) della Convenzione internazionale per la soppressione di atti di terrorismo nucleare, fatta a New York il 14 settembre 2005; c) del Protocollo di Emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo, fatto a Strasburgo il 15 maggio 2003; d) della Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005; e) del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatto a Riga il 22 ottobre 2015 (C. 3303-B), approvato con modificazioni dal Senato il 28 giugno 2016 (legge 28 luglio 2016, n. 153)



giovedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 343 voti favorevoli, 165 contrari e 1 astenuto, nel testo approvato dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea, l'articolo unico d.d.l. di conversione del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio (C. 3926-A/R), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.