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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06796 presentata da CONTE FRANCO (AREA POPOLARE (NCD - CENTRISTI PER L'ITALIA)) in data 10/01/2017

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-06796 presentata da FRANCO CONTE martedì 10 gennaio 2017, seduta n.737 CONTE, DALLA TOR - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: una donna venticinquenne di origini ivoriane, ospite dell'ex base militare di Conetta di Cona (Venezia) gestita da una cooperativa della provincia di Padova, è deceduta nella mattinata di lunedì 2 gennaio 2017, apparentemente a seguito di una caduta accidentale, da quanto emerso dai riscontri clinici invece per cause naturali; sulle cause del decesso è tuttavia in corso un'indagine aperta dalla procura di Venezia; a seguito del decesso, nella struttura si è scatenata una protesta da parte dei richiedenti asilo, quasi 1.500 persone (a fronte di una popolazione residente di 190 abitanti), che, peraltro da mesi, denunciano le precarie condizioni in cui sono ospitati. La protesta ha generato una situazione preoccupante per l'incolumità di una ventina di operatori presenti all'interno della struttura ed è stata sedata con l'intervento delle forze dell'ordine. La protesta è ripresa nella giornata successiva con forme altrettanto pericolose per gli operatori del centro di accoglienza; anche a Verona, il 3 gennaio, un gruppo di migranti richiedenti asilo è sceso in strada per denunciare le presunte cattive condizioni di accoglienza nell'ostello "Santa Chiara", dove sono ospitati, lamentando la "scadente qualità del cibo che viene servito, il sovraffollamento del centro e le cattive condizioni igieniche"; la protesta è durata alcune ore con il blocco del traffico e ha richiesto l'intervento delle forze di polizia; lo stesso il 3 gennaio a Vicenza, presso la caserma "Sasso", si è verificata un'azione di protesta da parte di una settantina di richiedenti asilo che hanno dato vita ad un presidio, lamentando le cattive condizioni di ospitalità dei locali e la forzata convivenza di diverse etnie; in provincia di Treviso, in comune di Casier, presso la caserma "Serena", è attivo un hub che ospita oltre 700 migranti ed anche in questo sito si sono verificate, in più occasioni, manifestazioni di protesta che hanno generato situazioni di disagio diffuso, di problemi di ordine pubblico e forte preoccupazione nella popolazione; in data 28 dicembre 2016 a Volpago del Montello (Treviso) un corteo di protesta ha visto la partecipazione di circa 1.000 cittadini, che hanno manifestato la contrarietà alla realizzazione di un centro di accoglienza per circa 100 migranti prospettato dalla Prefettura in un'ex polveriera. Secondo i cittadini, infatti, tale consistente numero di migranti può causare rischi nell'ordine pubblico e nella sicurezza per la popolazione locale; a tale manifestazione hanno partecipato, oltre ai cittadini, esponenti politici, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni, significando la totale e condivisa contrarietà al piano della Prefettura; la manifestazione è stata accompagnata da striscioni contenenti scritte, ripetute anche nei giorni successivi all'ingresso della struttura deputata alla realizzazione del centro di accoglienza, dai contenuti minacciosi e che destano preoccupazione per il degenerare della situazione in azioni violente; tenuto conto che: da quanto esposto emerge l'inadeguatezza dei centri di accoglienza quando ospitano numeri troppo elevati di profughi, spesso appartenenti a diverse etnie; a seguito delle manifestazioni nei giorni 2 e 3 gennaio, il Ministero dell'interno ha disposto il trasferimento dal centro di Conetta di 100 migranti, destinandoli ad altro centro di accoglienza in Emilia-Romagna; tale provvedimento prende atto del fatto che la concentrazione di un numero elevato di profughi nello stesso hub , spesso in forte esubero rispetto all'iniziale programmazione, genera situazioni di scadimento delle condizioni igienico-sanitarie e rende difficile la coesistenza di persone di diverse etnie, con ricadute preoccupanti per la sicurezza dei luoghi e dei residenti; constatato, infine, che: la proposta dell'accoglienza diffusa avanzata dalle Prefetture del Veneto ha trovato la forte opposizione delle amministrazioni territoriali; il Veneto è interessato anche dall'ingresso di profughi via terra, determinato dalla vicinanza con i confini dell'est Europa e dell'ex Jugoslavia. Questi arrivi non sono considerati all'interno dei contingenti di cui dispone il collocamento secondo i dati del Ministero, ma sono aggiuntivi, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo intenda prevedere la riduzione del numero di migranti ospitati nei vari centri del Veneto mediante il trasferimento di parte di loro in altre località, limitando il numero di persone ospitate a quello inizialmente programmato; se ritenga opportuno bloccare l'arrivo in Veneto di nuovi gruppi di migranti, per prevenire il degenerare della situazione; se ritenga necessario potenziare la presenza di contingenti di forze dell'ordine nelle località che ospitano i centri di accoglienza, per garantire maggiore sicurezza alla popolazione locale; se intenda potenziare i progetti dello SPRAR che facilitano l'accoglienza di persone che hanno ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato; se intenda implementare il numero dei CIE, prevedendone almeno uno per regione, per accelerare l'accertamento dell'effettivo status di rifugiato e procedere al rimpatrio per i migranti di altra natura. (4-06796)

 
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