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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10263 presentata da SBROLLINI DANIELA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 13/01/2017

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-10263 presentato da SBROLLINI Daniela testo presentato Venerdì 13 gennaio 2017 modificato Martedì 31 gennaio 2017, seduta n. 733 SBROLLINI , NARDUOLO , ZARDINI . — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: sono stati resi pubblici i lavori commissionati dalla giunta della regione Veneto e relativi allo «Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas)»; il documento, predisposto e consegnato nel mese di settembre 2016 alla regione Veneto, fino a gennaio 2017 non era stato reso pubblico, né consegnato ai consiglieri regionali. La pubblicazione dello stesso è avvenuta solamente in seguito ad alcune recenti indiscrezioni della stampa locale. L'indagine è stata condotta del «Registro Nascita – Coordinamento Malattie Rare Regione Veneto»; l'attenzione dello studio è stata rivolta maggiormente al confronto dei dati tra i comuni in cui si è registrata la massima esposizione ai Pfas. L'area maggiormente colpita dall'inquinamento da Pfas riguarda i seguenti comuni delle province di Vicenza e Verona: Albaredo D'Adige, Alonte, Arcole, Asigliano Veneto, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant'Anna, Brendola, Cologna Veneta, Legnago, Lonigo, Minerbe, Montagnana, Noventa Vicentina, Poiana Maggiore, Pressana, Roveredo di Gua’, Sarego, Terrazzo, Veronella, Zimella; inoltre, si sono analizzati anche gli altri comuni in cui si è registrata un'esposizione ai Pfas superiore a quella indicata come limite di sicurezza dall'Istituto superiore di sanità ed i comuni a questi confinanti. Tali dati sono stati confrontati con quelli della regione Veneto presi globalmente e per singole macroaree; durante il periodo indagato (2003-2015) sono avvenuti in Veneto 556.314 parti di donne residenti, 15.365 dei quali hanno riguardato madri residenti nei comuni più coinvolti dalla presenza di Pfas: dall'esame delle schede di dimissione ospedaliera, considerando la presenza di specifiche patologie, è emerso che le madri dell'area interessata hanno avuto un rischio più elevato di preclampsia (4,46 per cento versus 3,6 per cento) e di diabete gestazionale (5,35 per cento versus 3,13 per cento), maggiore del Veneto nell'insieme, ma anche di tutte le altre aree se considerate separatamente; dal 2003 al 2013, nell'area interessata da Pfas, la prevalenza di SGA (piccoli per età gestazionale) è più elevata (3,6 per cento e 3,5 per cento) rispetto a tutte le altre aree indagate e quindi del Veneto (3 per cento e 2,9 per cento). Solo nell'ultimo biennio (dopo l'utilizzo dei filtri per gli acquedotti), nella stessa area, la prevalenza di SGA subisce un decremento, raggiungendo valori sovrapponibili alla media del Veneto (3,1 per cento); analizzando per singoli apparati, spicca, nell'area in cui sono presenti Pfas, una prevalenza più elevata per le anomalie del sistema nervoso (5,1 per mille versus 3,6 per mille); attuale campo di indagine tra i ricercatori; del sistema circolatorio (1 per mille versus 0,6 per mille) le per le anomalie cromosomiche (2,2 per mille versus 1,6 per mille); in sintesi, in accordo con la letteratura scientifica internazionale relativa ai Pfas, lo studio evidenzia, in particolare, l'incremento della pre-eclampsia, del diabete gestazionale, dei nati con peso molto basso alla nascita, dei nati SGA e di alcune malformazioni maggiori, tra cui anomalie del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche. Va osservato che le malformazioni sono eventi rari che necessitano di un arco temporale di valutazione più esteso per giungere a più sicure affermazioni. Riguardo al diabete gestazionale si rileva un evidente gradiente di rischio che si riduce progressivamente, allontanandosi dall'area interessata da Pfas. Per confermare l'esistenza di un nesso causa-effetto è necessario disporre dei dati di biomonitoraggio e di esposizione sui singoli individui; dall'analisi effettua, lo stesso ente incaricato della ricerca suggerisce necessità di ulteriori approfondimenti–: se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa; se e come il Governo intenda intervenire, anche per il tramite, dell'Istituto superiore di sanità come organo tecnico-scientifico in materia sanitaria, al fine di promuovere un valido controllo della salute pubblica nelle aree interessate dall'altra presenza delle Pfas. (5-10263)





 
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