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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/01591 presentata da DE LORENZIS DIEGO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 17/01/2017

Atto Camera Interpellanza 2-01591 presentato da DE LORENZIS Diego testo di Martedì 17 gennaio 2017, seduta n. 725 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute , per sapere – premesso che: in data 27 settembre 2016 il sindaco di Taranto ha inviato una lettera al Ministro della salute, chiedendo di sapere se, attraverso i propri organismi scientifici di controllo, l'Ilva allo stato attualepossa continuare a produrre e se questa produzione – in mancanza delle prescrizioni relative alla autorizzazione integrata ambientale – sia dannosa per la salute dei cittadini e, conseguentemente, quali iniziative possano/debbano essere assunte in sede locale; in data 4 ottobre 2016 il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, insieme con il direttore del dipartimento promozione della Salute, Giovanni Gorgoni, il commissario AReS Giancarlo Ruscitti e il dirigente del dipartimento di epidemiologia della regione Lazio, Francesco Forastiere, ha presentato alla stampa lo studio epidemiologico sugli effetti delle esposizioni ambientali sulla popolazione residente a Taranto, Massafra e Statte, in cui si sono approfonditi gli effetti a lungo termine delle emissioni industriali per lo stato di vita, i ricoveri, l'incidenza per i tumori e la mortalità; la conclusione del citato rapporto così reca: «l'esposizione continuata agli inquinanti dell'atmosfera emessi dall'impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell'organismo umano che si traducono in eventi di malattia e morte. Le metodologie adottate hanno permesso di quantificare i rischi di malattia e morbosità derivanti dalle esposizioni recenti e passate e hanno permesso di escludere il ruolo di confondimento di possibili fattori esterni. Lo stato dell'ambiente e della salute della popolazione deve essere continuamente monitorato per meglio valutare i cambiamenti temporali e garantire interventi di prevenzione e una adeguata assistenza sanitaria»; in data 4 ottobre 2016 il sindaco di Taranto, in riferimento allo studio epidemiologico sopraccitato, ha dichiarato a mezzo stampa che: «I dati epidemiologici appaiono molto gravi. Se il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, non risponde alla nostra lettera in cui chiediamo di sapere se ci sono pericoli attuali per la popolazione, abbiamo già pronta la bozza dell'ordinanza di chiusura dell'Ilva»; in data 4 novembre 2016 il sindaco di Taranto rispondendo a delle domande dei giornalisti dichiarava che «il silenzio della Lorenzin non posso che interpretarlo in maniera positiva: non c’è nessun pericolo. C’è una situazione da massima allerta ma non da ordinanza. Del resto, – conclude – sarebbe allucinante non intervenire se ci fosse una situazione di rischio per i cittadini»; ancora oggi non risulta agli interpellanti che sia giunta al sindaco di Taranto la risposta alla lettera inviata, pertanto il sindaco rimane ancora in attesa di una risposta dal Ministro interpellato–: se il Ministro interpellato abbia risposto alla lettera del sindaco di Taranto e quali siano i contenuti di tale risposta ovvero, in caso negativo, quali ne siano le motivazioni; se intenda chiarire in quale caso il sindaco di Taranto può emanare un'ordinanza per la chiusura dello stabilimento dell'Ilva a tutela della salute pubblica. (2-01591) « De Lorenzis , Lorefice , Nesci , Grillo , Silvia Giordano , Mantero , Colonnese , Di Vita , Brescia , L'Abbate , Cariello , Scagliusi ».

 
Cronologia
lunedì 9 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    Dopo due anni, riapre l'ambasciata italiana a Tripoli.



martedì 17 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Antonio Tajani è eletto Presidente del Parlamento europeo.

mercoledì 18 gennaio
  • Politica, cultura e società
    Quattro scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5.0 della scala Richter colpiscono il centro Italia, in particolare il Lazio e l'Abruzzo. Poche ore dopo una slavina distrugge l'Hotel Rigopiano a Farindola, alle pendici del Gran Sasso, causando 29 vittime, che si aggiungono alle 5 provocate dal sisma.