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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/01629 presentata da PILI MAURO (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) in data 30/01/2017

Atto Camera Interpellanza 2-01629 presentato da PILI Mauro testo di Lunedì 30 gennaio 2017, seduta n. 732 Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, il Ministro della salute, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare , per sapere – premesso che: nell'ultima udienza del processo denominato Quirra, tenutasi nel tribunale di Lanusei il 27 gennaio 2017, il maresciallo dell'aeronautica in pensione ha dichiarato: «il mio compito era ben definito, dovevo scavare buche in zona torri. Buche di 20 metri di profondità e 40 di larghezza. Alle 5 del mattino ero già in zona torri. A mezza mattina arrivavano i camion carichi di ogni porcheria provenienti da tutta Italia. Munizioni di ogni genere. Dai proiettili alle bombe ciclopiche. Missili e ogni genere di esplosivi. Caricavano tutto sulla benna della mia ruspa e io le posavo nel fondo del cratere. Ricoprivo tutto e poi l'artificiere faceva il resto. Un cavo di un chilometro almeno. Un colpo secco e si alzava per aria una nube nera alta almeno 50 metri. Secondo il vento si adagiava nei paesi limitrofi di Perdasdefogu o Escalaplano. Tutto questo per 20 volte al mese. Per far esplodere tutto usavamo almeno 800 kg di esplosivo ogni volta. Gli artificieri verificavano che tutto fosse esploso e che ogni esplosivo fosse stato distrutto. Il cratere gigantesco serviva per il giorno dopo. Si seguiva la stessa del giorno prima: colonna di camion carichi di ogni genere di porcheria e poi fungo di polvere nera sui centri abitati. Sulla corona del cratere polveri residuavano di ogni tipo: bianche, verdi e nere. Affiorava l'acqua delle falde, ovviamente contaminata. Il bestiame tutto intorno»; gli avvocati di Stato presenti al processo hanno tentato in tutti in modi, con pretesti formali, di impedire tale deposizione disposta dal pubblico ministero; il giudice ha ammesso la testimonianza; non si sarebbe trattato, dunque, di prove di brillamenti, come i generali hanno sempre tentato di sostenere, ma di qualcosa di ben più grave: smaltimento, con modalità di dubbia legittimità, di munizioni e di armamenti di ogni genere in contrasto con tutte le regole ambientali e di sicurezza sia per i militari che per i civili; le regole prevedevano lo svuotamento dei missili e delle bombe e una procedura di recupero del contenuto per uno smaltimento secondo legge; è evidente che non si può trattare di un processo funzionale alla mancata osservanza di regole legate alla mera sicurezza del poligono; con questa testimonianza chiave, ad avviso dell'interrogante si riapre più che un'ipotesi di reato considerato che il disastro ambientale risulta ancora in essere; emerge in tutta la sua evidenza la trasformazione della Sardegna in una discarica di Stato dove veniva scaricato ogni genere di materiale bellico da distruggere; il «caso Quirra» non è, dunque, un processo per mancanza di cartelli segnaletici; ora, sempre di più, si configura un vero e proprio disastro ambientale con gravi conseguenze sulla salute dei cittadini e degli stessi militari; quanto emerso nel corso del processo Quirra è un fatto di una gravità inaudita che obbliga il Governo e il Parlamento a fare piena luce su tutti quelli che l'interrogante giudica «misfatti di Stato» dentro le basi militari; si sarebbe trattato di quello che sembra all'interrogante un occultamento e smaltimento di dubbia liceità di ogni genere di armamento bellico con procedure che hanno gravemente attentato non solo all'ambiente ma soprattutto alla salute degli abitanti a partire dai militari sino ai civili; le dichiarazioni rese dal maresciallo in pensione nel corso del processo costituiscono l'elemento cardine di un nuovo procedimento dove il Governo, secondo l'interrogante, deve farsi parte attiva per la denuncia e il perseguimento di una fattispecie ancora in essere come quella del disastro ambientale; dentro Quirra è stato messo in atto un vero e proprio attentato all'ambiente e alla salute di tutti gli operatori che lavoravano dentro la base, nonché ai cittadini dei paesi limitrofi–: se il Governo non ritenga, alla luce delle dichiarazioni processuali richiamate, di dover valutare ogni iniziativa di competenza nei confronti dei responsabili di tali fatti, anche in considerazione della persistenza del disastro ambientale, non essendo intervenuta nessuna azione di bonifica nell'area oggetto delle dichiarazioni rese dal testimone; se il Governo non ritenga di dover valutare e individuare tutta la catena di comando di tali fatti denunciati e perseguirne le responsabilità sul piano disciplinare; se non ritenga di promuovere un immediato piano di caratterizzazione del danno causato affidando a soggetti terzi la valutazione dello stesso. (2-01629) « Pili ».

 
Cronologia
mercoledì 25 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Corte costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale della legge 6 maggio 2015, n. 52 (elezione della Camera dei deputati), per quanto riguarda il meccanismo del ballottaggio e l'opzione di scelta del collegio di elezione in caso di candidatura plurima.

mercoledì 1° febbraio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva il disegno di legge recante delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza (C. 3671-bis), che sarà licenziato definitivamente dal Senato l'11 ottobre (legge 19 ottobre 2017, n. 155).