Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01679 presentata da VIGNAROLI STEFANO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 23/02/2017
Atto Camera Interpellanza 2-01679 presentato da VIGNAROLI Stefano testo di Giovedì 23 febbraio 2017, seduta n. 747 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico , per sapere – premesso che: a seguito delle numerose segnalazioni e denunce presentate sia dal primo firmatario del presente atto sia dai comitati e abitanti di Malagrotta alla Commissione europea sulla chiusura e gestione post-operativa della discarica di Malagrotta, il dipartimento per le politiche europee, oltre a valutare l'ipotesi di aprire una indagine, ha trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una richiesta di informazioni necessarie al fine di dare un esauriente riscontro ai quesiti formulati dalla Commissione europea nei termini previsti dal sistema «EU Pilot». Ad oggi, tuttavia, sia la regione Lazio sia il comune di Roma, a quanto consta agli interroganti, non hanno fornito al sopracitato Ministero alcun tipo di documentazione richiesta dalla Commissione europea; il primo firmatario del presente atto, con esposto presentato alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, in data 24 novembre 2016, ha denunciato presunti fenomeni di sversamento di percolato della discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa che, se pur dismessa, continua a inquinare le falde superficiali e profonde, così come dichiarato dal Consiglio di Stato nella sentenza n.533 del 4 febbraio 2015, evidenziando come le procedure di messa in sicurezza non sono ancora attive; la discarica di Malagrotta, priva di sigillatura ( capping ), di sistemi di contenimento efficaci (corona di pozzi di emungimento) e di un impianto di recupero e trattamento del percolato, è attualmente una discarica prevalentemente a dispersione, sia in falda che in superficie; i periti del Politecnico di Torino, professoresse Rajandrea Sethi e Maria Chiara Zanetti, incaricati di una perizia sulla discarica in oggetto dal Consiglio di Stato, hanno evidenziato il possibile rischio della dispersione di liquidi inquinanti, già oggetto di segnalazioni ed esposti di abitanti e comitati locali da diversi anni, con il pericolo di contaminazione delle falde sotterranee. La pioggia, in particolare, influisce sulla produzione del percolato; l'acqua filtra tra i rifiuti e riempie la discarica dismessa che, secondo di tecnici torinesi, rischia anche di tracimare. I due esperti hanno stimato un flusso di 9,738 metri cubi all'anno. La professoressa Zanetti, ascoltata nel novembre 2015 dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ha dichiarato che «la discarica di Malagrotta, ai sensi del decreto n.152 del 2006, inquina», e che «c’è interferenza tra la discarica e la falda». Dunque, vi è un elevato dislivello tra la quantità d'acqua all'interno della discarica e quella del sottosuolo; la Commissione europea – come si apprende da fonti comunitarie a Bruxelles – ha deciso di archiviare la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per la discarica di Malagrotta, condannata nel 2014 dalla Corte di giustizia dell'Unione europea perché nella regione Lazio risultavano conferiti in discarica rifiuti non adeguatamente trattati, e perché la stessa era priva di una rete integrata ed adeguata di appositi impianti di gestione dei rifiuti. La citata Commissione ha, tuttavia, avviato un monitoraggio sulla gestione del percolato dopo la chiusura–: se il Governo non intenda assumere ogni iniziative di competenza al fine di replicare alle richieste della Commissione europea rivolte al dipartimento per le politiche comunitarie presso la Presidenza del Consiglio, nell'ambito della procedura «Eu-Pilot» – EUP (2016) 9068 sul caso della discarica di Malagrotta – e per scongiurare l'apertura di una ulteriore procedura d'infrazione, in relazione alla messa in sicurezza e alla bonifica del sito di Malagrotta, specie per quanto riguarda il percolato, le infiltrazioni dei liquidi prodotti dalla composizione e il deterioramento dei rifiuti, così come previsto dalla vigente normativa nazionale e comunitaria, indicando le polizze fideiussorie prestate dal gestore della discarica di Malagrotta; se, in relazione alle garanzie finanziarie prestate dal gestore di un sito di discarica ai sensi dell'articolo 14 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n.36, per la gestione operativa della discarica, comprese le procedure di chiusura, il Governo intenda assumere iniziative normative al fine di evitare ogni elusione di tale sistema di tutela, garantendo forme di controllo e monitoraggio anche ministeriali rispetto all'ammontare delle somme vincolate, alla consistenza finanziaria dei soggetti fideiussori, nonché alle modalità di utilizzo delle somme per i richiamati fini di legge; se, nell'ottica di prevenire ed evitare il rischio di un danno ambientale, il Governo intenda attivare il comando carabinieri tutela dell'ambiente (CCTA) al fine di verificare lo smaltimento del percolato entro e fuori il perimetro di Malagrotta, chiusa da tre anni ma tuttavia colma di rifiuti. (2-01679) « Vignaroli , Busto , Daga , De Rosa , Mannino , Micillo , Terzoni , Zolezzi ».