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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/03052 presentata da LATRONICO COSIMO (MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI) in data 26/05/2017

Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-03052 presentato da LATRONICO Cosimo testo presentato Venerdì 26 maggio 2017 modificato Martedì 4 luglio 2017, seduta n. 826 LATRONICO . — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili è regolata dalla direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, recepita dal nostro Paese con il decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28 (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE); il comma 1 dell'articolo 4 di detto decreto legislativo stabilisce che, al fine di favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il conseguimento, entro il 2020, degli obiettivi stabiliti relativamente alla quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e alla quota di energia da fonti rinnovabili in tutte le forme di trasporto, la costruzione e l'esercizio di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili siano disciplinati secondo speciali procedure amministrative semplificate, accelerate, proporzionate e adeguate, sulla base delle specifiche caratteristiche di ogni singola applicazione; il 23 giugno 2016 il Ministero dello sviluppo economico emanava il decreto «Incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico»; tale decreto, anziché semplificare, ha aperto numerosi dubbi interpretativi (in particolar modo, l'articolo 5), che hanno portato all'apertura di diversi contenzioni di fronte del tribunale amministrativo regionale del Lazio; a seguito dell'intervento delle associazioni di settore (Anev, Cpem e altre) il Gestore dei servizi energetici (Gse) sta per emanare una circolare esplicativa; il citato decreto ministeriale estende gli incentivi previsti dalla normativa vigente al 29 giugno 2017 (purché gli impianti siano entrati in esercizio entro tale data) e comunque fino al raggiungimento del tetto massimo stanziato pari a 5,8 miliardi di euro annui; fino al 1 o dicembre 2017 vengono assicurati incentivi molto più bassi (si passa da 268 euro megawatt a 190 megawatt); come comunicato dal Gestore dei servizi energetici, il costo indicativo cumulato di tutte le tipologie di incentivo degli impianti a fonte rinnovabile è passato da quasi 5,8 miliardi di euro del 2016 agli attuali 5,4 miliardi di euro, con proiezione al 2020 a 5,2 miliardi di euro; da quanto appreso dall'interrogante, risulterebbe che l’ iter procedurale con E-distribuzione , la società del gruppo Enel che si occupa della distribuzione di energia elettrica in Italia, non è inferiore ai dieci mesi, per colpa delle centinaia di domande di allaccio presentate, cui gli attuali organici della società non sono in grado di far fronte, anche a causa del temporaneo trasferimento di molti dirigenti e tecnici in Abruzzo per la recente drammatica emergenza sismica; tale situazione rischia di non consentire la certezza degli allacci entro il 29 giugno 2017, in particolare di moltissimi impianti del cosiddetto «mini-eolico», con il concreto rischio di danneggiare una vasta platea di piccoli investitori; ad oggi, inoltre, ancora nulla si sa sugli incentivi per il triennio 2018/2020, rendendo, quindi, ulteriormente incerto il futuro di un settore che vede impegnate molte aziende italiane e conta diverse migliaia di addetti, con il rischio concreto che il Paese non raggiunga le quote minime di energia da fonte rinnovabile concordate a livello comunitario–: se non ritenga di dover quanto prima assumere iniziative per provvedere al rinnovo, almeno fino al 31 dicembre 2017, dell'attuale entità dell'incentivo o, quantomeno, prospettare una soluzione per chi, per cause indipendenti dalla sua volontà, si trova nelle situazioni riportate in premessa; se si intenda adottare quanto prima il decreto ministeriale per il triennio 2018/2020 al fine di assicurare un periodo relativamente lungo, necessario agli imprenditori per poter programmare gli investimenti. (3-03052)





 
Cronologia
mercoledì 24 maggio
  • Politica, cultura e società

    Il consiglio di amministrazione del Banco popolare e il consiglio di gestione della Banca popolare di Milano approvano la fusione tra i due istituti.



venerdì 26 maggio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    A Taormina i leader dei paesi del G7 discutono di tutela dei cittadini, sostenibilità economica, ambientale e sociale, innovazione, competenze e lavoro.

mercoledì 31 maggio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 315 voti favorevoli, 142 contrari e 5 astenuti, nel testo licenziato dalla Commissione, comprensivo dell'errata corrige, l'articolo 1 del d.d.l. di conversione del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo (C. 4444-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.