Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01840 presentata da PILI MAURO (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) in data 16/06/2017
Atto Camera Interpellanza 2-01840 presentato da PILI Mauro testo di Venerdì 16 giugno 2017, seduta n. 815 Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute , per sapere – premesso che: a distanza di oltre tre mesi ancora non si conosce l'esito delle ispezioni ministeriali in seguito del decesso nella giornata del 10 aprile 2017 nell'ospedale Brotzu di Cagliari di una giovane madre che il sabato precedente aveva dato alla luce due gemelli nell'ospedale Cto di Iglesias; la scomparsa della giovane madre di Iglesias provocò un'ondata di sdegno di un'intera comunità e poneva interrogativi che non vanno elusi, seppur nel profondo rispetto del dolore; si tratta di interrogativi che devono trovare risposta, non per la mera ricerca della polemica e della contestazione, ma per fare chiarezza, per evitare semmai che si piangano altre madri e altre morti; si ha il dovere morale innanzitutto di fare chiarezza sui fatti e sulle drammatiche conseguenze; l'interpellante ha la certezza che i medici e il personale paramedico abbiano fatto di tutto e di più per salvare la vita della giovane madre; è intollerabile il silenzio del Ministero che all'interpellante pare con questo atteggiamento non adoperarsi per far luce sul misfatto della sanità sarda; si ha il dovere di rilevare e far rilevare che qualcosa non ha funzionato; si tratta ancora una volta di una gestione della sanità pubblica in Sardegna, nel Sulcis in particolar modo, che conferma disorganizzazione e malasanità; sono numerosi e reiterati gli atti di sindacato ispettivo, ancora senza risposta, che l'interpellante ha indirizzato al Governo relativamente ad evidenti e gravi situazioni inerenti all'ospedale Cto, alla chiusura dell'ospedale Santa Barbara e alla complessiva gestione delle strutture ospedaliere nel territorio del Sulcis; la sequenza dei fatti è chiara: sabato mattina il parto cesareo al Cto di Iglesias, sono nati i due gemellini, la sera di sabato ci sono state le prime avvisaglie di qualcosa che non stava andando per il verso giusto; alle 23 di sabato 9 aprile 2017 scatta l'allarme sangue. La procedura che viene messa in campo è da brivido. I telefoni degli ospedali si rincorrono. Al Cto non c’è il sangue. Non c’è nemmeno al Santa Barbara. Occorre tipizzare il sangue della paziente. Il personale per questa operazione non è in servizio. Si deve allertare l'autista reperibile che vive fuori Iglesias. Deve andare al Santa Barbara, prelevare il frigomedico, andare al Cto prendere le provette del sangue della paziente e correre a Carbonia, ospedale Sirai, attendere la lavorazione e ritornare al Cto con il plasma. Non bastano due ore. Le sacche del sangue non sono sufficienti. Nel cuore della notte ne serve altro. Si salta solo la procedura della tipizzazione, già fatta in precedenza. Ma il percorso è analogo. Corsa al Sirai a Carbonia e ritorno, un'altra ora almeno per raggiungere Iglesias; appare gravissimo che nell'ospedale Santa Barbara di Iglesias non esista più la scorta di sangue per le emergenze; è grave che i frigomedici portatili siano dislocati al Santa Barbara e non, invece, al Cto dove ci sono i reparti facendo perdere alle operazioni un altro quarto d'ora preziosissimo per i pazienti; nella sequenza temporale, l'indomani, domenica 10 aprile 2017, la situazione è grave; viene disposto il trasferimento al reparto di rianimazione dell'ospedale Santa Barbara. Nosocomio chiuso in tutto e per tutto in gran fretta, senza accertarsi dell'efficienza del trasferimento nel devastato cantiere del Cto; risulta operativo al Santa Barbara di Iglesias solo il reparto di rianimazione; lo sballottamento della paziente della paziente era solo agli inizi; sino alla domenica gli ospedali coinvolti in questo «vai e vieni» erano tre: Cto, Santa Barbara ad Iglesias, Sirai di Carbonia per l'approvvigionamento del sangue; nella giornata di domenica subentra il quarto ospedale, il Brotzu di Cagliari, dove la paziente viene trasferita e dove morirà il giorno dopo; è di gravità inaudita che nel 2017, in un Paese civile, si debba rincorrere la vita per quattro ospedali nel giro di 48 ore; il diritto alla vita e alla salute viene messo troppo spesso a repentaglio da gestioni dissennate e irresponsabili di chi pensa che la salute sia un costo e non un sacrosanto diritto; in questo caso c’è di peggio, una gestione che fa acqua da tutte le parti compresa una asl, quella del Sulcis, che risulta essere senza ambulanze del 118 efficienti ed è costretta a rivolgersi alle associazioni di volontariato per avere i mezzi di soccorso–: se il Governo non intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per dare risposta urgente e non più rinviabile agli interrogativi che emergono sulla vicenda con particolare riguardo ai tabulati delle entrate in servizio e alle procedure di approvvigionamento del sangue e alla stessa organizzazione procedimentale della sanità nella asl di pertinenza; se non si intenda far conoscere pubblicamente l'esito delle relazioni degli ispettori ministeriali, considerata la gravità del decesso e il grave rischio che non siano stati garantiti i livelli essenziali di assistenza per la gestione strutturale delle strutture ospedaliere della regione Sardegna, con particolare riferimento a quelle del Sulcis Iglesiente. (2-01840) « Pili ».