Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/03420 presentata da BORGHI ENRICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 05/12/2017
Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-03420 presentato da BORGHI Enrico testo presentato Martedì 5 dicembre 2017 modificato Mercoledì 6 dicembre 2017, seduta n. 898 BORGHI , BERGONZI , STELLA BIANCHI , BRAGA , CARRESCIA , COMINELLI , DE MENECH , GADDA , GINOBLE , TINO IANNUZZI , MANFREDI , MARIANI , MARRONI , MASSA , MAZZOLI , MORASSUT , REALACCI , GIOVANNA SANNA , VALIANTE , ZARDINI , MARTELLA , CINZIA MARIA FONTANA , BINI , MALISANI . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: il problema dei rifiuti dispersi in mare e lungo le coste (cosiddetto marine litter e beach litter) sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti: i cotton fioc sono il rifiuto che inquina di più le spiagge italiane – circa cento milioni di pezzi – mentre oltre l'80 per cento dei rifiuti sulle spiagge è rappresentato da plastiche; la plastica costituisce il 97 per cento dei rifiuti in mare e la cattiva gestione dei rifiuti a monte resta la principale causa del fenomeno: un'indagine di Enea ha identificato l'85-94 per cento delle plastiche raccolte come polimeri termoplastici, in prevalenza polipropilene e polietilene a bassa ed alta densità, materiali che per semplice riscaldamento possono essere rimodellati e riciclati; l'indagine ha monitorato anche le fonti d'inquinamento da microplastiche che, per le dimensioni inferiori a 5 millimetri, non vengono trattenute dagli impianti di depurazione delle acque reflue. I frammenti, prodotti dalla degradazione delle plastiche, rappresentano il 46 per cento degli «oggetti» rinvenuti lungo le spiagge italiane; le microplastiche sono la causa principale dell'introduzione di plastica nel biota: esse vengono ingerite direttamente dagli organismi acquatici con conseguenti lesioni interne, ridotta fecondità, disturbi ormonali, intossicazioni da sostanze chimiche e bioaccumulo nella catena trofica; la misura del fishing for litter , ovvero del coinvolgimento dei pescatori nella raccolta dei rifiuti in mare, indicata nell'ambito della strategia marina del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, è buona ma non basta. È indispensabile prevenire il problema, attuando campagne di sensibilizzazione e lavorando sull'innovazione di processo e di prodotto e sull'avvio di una filiera virtuosa del riciclo; è, inoltre, necessario espandere gli accordi di programma previsti dall'articolo 27 della legge n. 221 del 2015 (cosiddetto collegato ambientale), anche attraverso l'emanazione del decreto previsto dal comma 2 del medesimo articolo; secondo l'Unep (United Nations environment programme) l'impatto economico derivato dai rifiuti nei mari del pianeta è di 8 miliardi di euro l'anno e la spesa europea per la pulizia annuale delle spiagge è stimata in circa 412 milioni di euro; il 4 dicembre 2017 è iniziato a Nairobi un vertice Onu per un accordo globale contro l'inquinamento legato ai rifiuti di plastica negli oceani e nei mari, con rappresentanti di circa cento Paesi, per scongiurare lo scenario dell'Unep che prevede che nel 2050 la quantità di plastica eguaglierà quella dei pesci –: quali siano le iniziative e le strategie del Governo in relazione al problema del marine litter. (3-03420)