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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00002 presentata da BITONCI MASSIMO (LEGA - SALVINI PREMIER) in data 07/05/2018

Atto Camera Mozione 1-00002 presentato da BITONCI Massimo testo di Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8 La Camera, premesso che: dopo il caso di Charlie Gard, il Regno Unito si è trovato nuovamente sotto i riflettori per un'analoga vicenda. Alfie Evans, il bambino inglese di 23 mesi affetto da una patologia neurodegenerativa non diagnosticata, è deceduto dopo che gli è stato applicato, presso l'Alder Hey Hospital di Liverpool, dove era ricoverato, un protocollo di fine-vita; i genitori del bambino poco più che ventenni, si sono opposti in tutti i modi e in tutte le sedi competenti, lamentando la mancanza, da mesi, di cure e approfondimenti diagnostici; soltanto cure palliative; si tratta di una vicenda che ha coinvolto il mondo intero: i genitori, come avvenne per il caso Charlie Gard, si sono visti rifiutare l'accoglimento delle loro richieste. Tanti gli appelli da parte di innumerevoli semplici cittadini e di autorità politiche di tutto il mondo. Il Papa è intervenuto più volte, auspicando che la volontà dei genitori potesse trovare seguito. La pronuncia dei giudici inglesi ha confermato l'impedimento a che i genitori potessero individuare un altro sito per curare il loro bambino; i legali della famiglia Evans avevano chiesto l'autorizzazione a condurre il figlio in Italia dove le strutture ospedaliere Bambino Gesù di Roma e l'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, eccellenze mondiali, avevano, più volte, confermato la disponibilità ad accogliere il piccolo in ogni momento, al fine di formulare una diagnosi o quantomeno accompagnarlo alla fine naturale. Le autorità sanitarie inglesi si sono opposte ad autorizzare la trasferta del piccolo, adducendo il rischio che durante il viaggio il bambino potesse avere delle convulsioni, preferendone la morte dove si trovava, nonostante Alfie per diversi giorni aveva dimostrato di essere vitale e reagire; l'incuria e le negligenze dell'ospedale inglese sono state documentate dal padre, che ha reso pubbliche parecchie foto che non possono non lasciare chiunque allibito e straziato; la vita di Alfie è terminata non già per la sua malattia, bensì per la «giustizia» inglese, secondo cui sostanzialmente un paziente va ucciso perché non corra il rischio di aggravarsi durante un trasporto e secondo cui, nell'incapacità dei medici di formulare una diagnosi, si debba eliminare il problema eliminando il malato; dapprima il caso di Charlie, e ora quello di Alfie, ledono principi fondamentali contenuti nella Convenzione europea sui diritti dell'uomo: dalla intangibilità della vita alla libertà di scelta della famiglia, e in particolare alla libertà di cura e di circolazione all'interno del territorio europeo dei cittadini di uno dei suoi Paesi membri. È veramente singolare che uno Stato che fa ancora parte dell'Unione europea ritenga che il «superiore interesse del minore», che fa da base nel caso specifico – come era già stato evocato in precedenza, per Charlie Gard – alla decisione delle istituzioni inglesi, coincida con il lasciar morire il minore senza che si formuli neanche una diagnosi, in contrasto con la sua famiglia e senza che sussista in concreto alcun accanimento terapeutico. Ed è altrettanto singolare che in una Unione nella quale le istituzioni comunitarie intervengono, talora a sproposito, su scelte dei governi dei singoli Stati relative ad altre voci che coinvolgono la vita e la salute delle persone, per esempio in tema di immigrazione, qui restino silenti, a conferma del condizionamento ideologico per una così grave lesione di beni fondanti; il Governo italiano ha dimostrato di essere in prima linea in questa battaglia di civiltà, per scongiurare quanto accaduto e permettere che il piccolo fosse trasferito nel nostro Paese e venisse preso in carico dalle strutture ospedaliere italiane, concedendo con un provvedimento d'urgenza la cittadinanza italiana al bambino; l'Inghilterra continua a mietere vittime innocenti, cavalcando quella deriva eugenista e eutanatica che confligge con i principi fondamentali sottoscritti con la firma del trattato dell'Unione europea e relativi al rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto (ovvero della separazione dei poteri) e dei diritti umani (articolo 2); tutto ciò viola, inoltre, un altro principio fondamentale dell'Unione europea: quello sulla libera circolazione degli individui ( ex articolo 67 del Trattato: «L'unione realizza uno spazio di libertà sicurezza e giustizia nel rispetto dei diritti fondamentali...»); addirittura contraddice la stessa Magna Charta Libertatum , i cui principi tutti i popoli europei hanno assunto a modello per i moderni ordinamenti cosiddetti «democratici» (articolo 42 della Magna Charta: «ogni uomo potrà lasciare il nostro Regno e farvi ritorno senza danno o timore»); la circostanza che un giudice civile, negli ordinamenti di common law , abbia il potere abnorme di condizionare la vita umana oltre i casi della giustizia penale, crea una frattura incolmabile tra questi e gli ordinamenti continentali, in una materia fondamentale (ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo è appunto seguendo arbitrariamente la linea degli ordinamenti di common law che il giudice italiano ha decretato nel 2009, contra legem , la morte di Eluana Englaro); la consegna della vita umana alla discrezionalità del giudice, foriera degli esiti tragici e disumani che sono sotto i nostri occhi, rappresenta una minaccia reale da cui si vuole con convinzione rifuggire; a parere dei firmatari del presente atto la «pena capitale» inflitta da un giudice a un innocente, come il caso di Alfie Evans, costituisce il coronamento di una degenerazione culturale, etica e giuridica che rischia di travolgere una intera civiltà, impegna il Governo: 1) a sostenere in tutte le sedi competenti una moratoria internazionale di ogni decisione giudiziaria, legislativa o di qualsiasi altra natura che abbia come conseguenza di privare i minori di cure e supporti vitali in particolar modo contro il volere delle famiglie. (1-00002) « Bitonci , Giorgetti , Molteni , Molinari , Rixi , Zicchieri , Andreuzza , Badole , Basini , Bazzaro , Bellachioma , Belotti , Benvenuto , Bianchi , Billi , Binelli , Bisa , Boldi , Boniardi , Bordonali , Claudio Borghi , Caffaratto , Cantalamessa , Caparvi , Capitanio , Castiello , Vanessa Cattoi , Cavandoli , Cecchetti , Centemero , Cestari , Coin , Colla , Colmellere , Comaroli , Comencini , Covolo , Andrea Crippa , Dara , De Angelis , De Martini , D'Eramo , Di Muro , Di San Martino Lorenzato Di Ivrea , Donina , Durigon , Fantuz , Fedriga , Ferrari , Fogliani , Lorenzo Fontana , Formentini , Foscolo , Frassini , Fugatti , Furgiuele , Galli , Garavaglia , Gastaldi , Gava , Gerardi , Giaccone , Giacometti , Giglio Vigna , Gobbato , Golinelli , Grimoldi , Guidesi , Gusmeroli , Iezzi , Invernizzi , Latini , Lazzarini , Legnaioli , Liuni , Lo Monte , Locatelli , Lolini , Eva Lorenzoni , Lucchini , Maccanti , Maggioni , Manzato , Marchetti , Maturi , Morelli , Morrone , Moschioni , Murelli , Alessandro Pagano , Panizzut , Paolini , Parolo , Patassini , Patelli , Paternoster , Pettazzi , Piastra , Picchi , Potenti , Pretto , Racchella , Raffaelli , Ribolla , Saltamartini , Sasso , Segnana , Stefani , Tarantino , Tateo , Terzi , Tiramani , Tomasi , Tombolato , Tonelli , Turri , Valbusa , Vallotto , Vinci , Viviani , Raffaele Volpi , Zanotelli , Ziello , Zoffili , Zordan ».