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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00038 presentata da EPIFANI ETTORE GUGLIELMO (LIBERI E UGUALI) in data 26/06/2018

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00038 presentato da EPIFANI Ettore Guglielmo testo presentato Martedì 26 giugno 2018 modificato Mercoledì 27 giugno 2018, seduta n. 20 EPIFANI e FORNARO . — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: secondo gli ultimi dati rilevati dall'Istat, l'aumento degli occupati non va letto con eccessivo ottimismo: dopo i dati del 2017, caratterizzati da una netta prevalenza dei contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo permanente (+ 373 mila contratti contro + 73 mila), il 2018 conferma la costante precarizzazione del lavoro. Nei primi mesi del 2018 sono, infatti, cresciuti i dipendenti a termine, a fronte di una diminuzione di quelli a tempo indeterminato, il cui aumento è quasi esclusivamente concentrato sugli ultracinquantenni, crescita che interessa solamente la componente maschile. Tale espansione occupazionale non ha interessato, invece, le donne con figli in età prescolare, a conferma della loro vulnerabilità, stante le loro difficoltà nel conciliare i tempi di lavoro e di cura; il suddetto quadro dimostra che gli incentivi introdotti dal Jobs Act per i cosiddetti «contratti a tutele crescenti», che, tra l'altro, hanno assorbito circa 20 miliardi di euro, hanno avuto un impatto assai effimero sulla crescita dell'occupazione stabile, non essendo stati confermati al termine del triennio previsto; l'occupazione giovanile, la più colpita dalla crisi, non sembra, tra l'altro, aver giovato delle politiche attive sul lavoro degli ultimi anni, essendosi caratterizzata per un'elevata incidenza dei lavoratori a termine (con un aumento di 9 punti rispetto al 2008), la metà dei quali, circa il 48 per cento, ha un lavoro di durata inferiore a 6 mesi; a ciò si aggiunga la consistente riduzione del numero annuo di ore lavorate rispetto ai livelli pre-crisi. Infatti, il totale dei lavoratori part-time , inclusi quelli impiegati a tempo determinato, raggiunge 2,6 milioni, il 60 per cento dei quali part-time involontari; sul versante delle tutele del lavoro, il Ministro interrogato ha in più occasioni esternato l'intenzione di rendere più severi i termini del licenziamento attraverso la reintroduzione, per le imprese che occupano più di quindici dipendenti, dell'articolo 18 del cosiddetto Statuto dei lavoratori, una «misura ponte» – che secondo lo stesso Ministro interrogato – «consentirà, a regime, di superare le rigidità dei contratti di lavoro» –: se non ritenga urgente l'adozione di misure di contrasto alla precarizzazione, con particolare riferimento all'introduzione dell'articolo 18 per i neoassunti, ponendo nuovi limiti ai contratti a tempo determinato, come, ad esempio, la reintroduzione della causalità, oltre ad un intervento organico di riordino degli ammortizzatori sociali, per evitare che migliaia di lavoratori di aziende in crisi rimangano senza reddito e privi di tutele. (3-00038)