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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00550 presentata da ASCANI ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 26/06/2018

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00550 presentato da ASCANI Anna testo di Martedì 26 giugno 2018, seduta n. 19 ASCANI , DE FILIPPO , SCHIRÒ , MARCO DI MAIO , SCALFAROTTO , GIACHETTI e VERINI . — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che: è notizia di questi giorni che l'amministrazione comunale del comune di Todi (Pg) ha deciso, utilizzando i criteri fissati dall'Autorità nazionale anticorruzione, di far ruotare 22 impiegati su 100. Le motivazioni sono diverse: alcuni sembrano aver commesso delle irregolarità, altri avrebbero utilizzato i permessi ex legge 5 febbraio 1992, n. 104, per godere delle ferie, altri ancora avrebbero chiesto di essere trasferiti ad altre mansioni. È da segnalare come tra questi impiegati sottoposti a rotazione, ci fosse anche la direttrice della biblioteca comunale di Todi, la dottoressa Fabiola Bernardini, la quale, tuttavia, non aveva manifestato alcuna volontà di trasferirsi d'ufficio, né tanto meno risultano a suo carico abusi o malversazioni; viceversa, la dottoressa, sembrerebbe non aver dato attuazione alla direttiva comunale proposta dagli assessori Marta e Ranchicchio, che chiedeva la sistematica censura di qualunque libro per bambini riguardante tematiche sensibili, come quelle legate all'omosessualità (al riguardo è stata presentata dall'interrogante l'interrogazione n. 4-18718 a dicembre 2017), dichiarandosi incapace di indicare anche un solo libro, in quanto «la biblioteca è organizzata secondo criteri internazionali e nazionali largamente condivisi dalla comunità scientifica»; lo spostamento della dottoressa Bernardini al settore urbanistica del comune, ad avviso degli interroganti, non può che apparire pertanto di natura punitiva ed, in tal senso, irragionevole e ingiustificato, anche in ragione del suo curriculum (laurea in Lettere con due specializzazioni: in archivistica e in biblioteconomia) e della sua pregressa esperienza; quella che per gli interroganti è una palese vessatorietà del provvedimento in questione sembra confermata anche in diritto, essendo stata la direttrice spostata ad altro incarico in palese violazione dei principi di autonomia nella gestione del lavoro e dei principi di imparzialità e buon andamento del pubblico impiego; non vi è dubbio che l'imparzialità sia il valore fondante della pubblica amministrazione. Lo stabilisce esplicitamente il primo comma dell'articolo 97 della Costituzione; esso è ribadito dal comma 1, lettera d), dell'articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed è, infine, presupposto da tutta la legislazione in materia di pubblica amministrazione. L'articolo venne introdotto dall'Assemblea costituente per avere «un'amministrazione obiettiva della cosa pubblica e non un'amministrazione dei partiti». Del resto, il divieto di porre in essere atti di natura discriminatoria (articolo 3 della Costituzione) presuppone necessariamente l'imparzialità dell'attività amministrativa. In particolare, il secondo comma del medesimo articolo introduce un vero e proprio obbligo dello Stato, secondo cui si devono realizzare politiche tese a rimuovere ogni situazione che possa essere fonte di discriminazioni; sono stati inoltre violati i valori della democrazia partecipativa. Partecipazione connessa alle dinamiche del pluralismo, inteso come sostanza giuridica dello Stato costituzionale in cui la tutela della libera circolazione delle idee, la promozione della cultura e il diritto all'istruzione senza discriminazioni sono un corollario fondamentale; inoltre, la legge cosiddetta «la buona scuola», ha riconosciuto definitivamente il concetto di «identità di genere», all'articolo 1, comma 16, prevedendo che il piano dell'offerta formativa assicuri l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori su tali tematiche; ancora una volta, dunque, non si può far altro che ribadire il fatto che le motivazioni, poste alla base della scelta dell'amministrazione comunale di Todi, agli interroganti sembrano essere di carattere meramente vessatorio, un pericoloso precedente che autorizzerebbe alla censura e ad intervenire nei confronti del personale per ragioni assai lontane da quelle di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione –: se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intendano assumere in proposito. (4-00550)