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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00210 presentata da BOLOGNA FABIOLA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 20/07/2018

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-00210 presentato da BOLOGNA Fabiola testo di Venerdì 20 luglio 2018, seduta n. 31 BOLOGNA , MASSIMO ENRICO BARONI , LOREFICE , CHIAZZESE , D'ARRANDO , LAPIA , LEDA VOLPI , MAMMÌ , MENGA , NAPPI , NESCI , PROVENZA , SAPIA , SARLI , SPORTIELLO , TRIZZINO , TROIANO , DI LAURO , IANARO e TUZI . — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: la Repubblica italiana, come recita l'articolo 1 della Carta costituzionale, è fondata sul lavoro e lo Stato ha il dovere di assicurare tutte le misure necessarie al fine di tutelare l'esercizio sicuro e salubre di ogni professione; da tempo dilaga il fenomeno della violenza, tanto più odiosa se si esercita verso categorie professionali come il personale sanitario, negli ambulatori di guardia medica, nei nosocomi, nonché in occasione degli interventi del personale sanitario tramite il 118; in ogni luogo dove sia doveroso far intervenire personale sanitario, medico ed infermieristico, dipendente del sistema sanitario nazionale, regionale e di quello convenzionato, sono in crescita fenomeni di aggressione verbale e fisica, con una escalation della violenza ingiustificata e sproporzionata; spesso solo il pronto intervento delle forze dell'ordine ha scongiurato l'aggravarsi delle conseguenze della commissione di fattispecie criminose; viene messo in crisi il sistema di tutela di beni giuridici garantiti costituzionalmente con pari dignità: il diritto al lavoro, il diritto all'integrità fisica nell'esercizio del lavoro, il diritto ad ottenere cure proporzionate allo stato di bisogno; non si può lasciare impunito l'esercizio della giustizia personale tramite violenza privata; l'insoddisfazione non può certo giustificare lo scagliarsi contro il personale sanitario, verbalmente o fisicamente, per motivi futili violando le regole sociali e comportamentali; il fenomeno è grave e serviranno anche attività in sinergia con varie agenzie territoriali al fine di ragionare adeguatamente sulle diverse misure da attuare per prevenire il dilagare del fenomeno; già da tempo i sindacati di categoria delle professioni sanitarie stanno richiedendo misure idonee per tutelare i lavoratori con specifici strumenti; tra le idee avanzate, ci sono la revisione delle raccomandazioni ministeriali sulla sicurezza degli operatori sanitari, l'emanazione di disposizioni in tema di buone pratiche per i direttori generali delle aziende e degli enti del servizio sanitario nazionale, l'istituzione di una Commissione parlamentare sulla violenza contro gli operatori sanitari, iniziative normative per rendere tale reato perseguibile d'ufficio e non su querela di parte, una comunicazione efficace verso la popolazione, tramite forme di pubblicità progresso, per far comprendere che «chi aggredisce un medico aggredisce se stesso»; secondo quanto si evince dalla raccomandazione n. 8, del novembre 2007 del Ministero della salute, finalizzata a prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, i citati atti di violenza costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione –: quali iniziative, anche in sinergia con gli altri Ministri competenti, intenda porre in essere per garantire l'incolumità e la serenità lavorativa dei professionisti del mondo sanitario, anche in attuazione della raccomandazione del Ministero della salute indicata in premessa. (5-00210)