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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA URGENTE 2/00080 presentata da SPERANZA ROBERTO (LIBERI E UGUALI) in data 07/08/2018

Atto Camera Interpellanza urgente 2-00080 presentato da SPERANZA Roberto testo presentato Martedì 7 agosto 2018 modificato Venerdì 5 ottobre 2018, seduta n. 57 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per il sud , per sapere – premesso che: da quanto emerge dai dati provvisori diffusi dall'Istat su occupati e disoccupati, a giugno 2018 la stima degli occupati registra un calo (-0,2 per cento rispetto a maggio, pari a –49 mila) e il tasso di occupazione scende al 58,7 per cento (-0,1 punti percentuali); tale diminuzione interessa soprattutto gli uomini (-42 mila) e le persone di 35 anni o più (-56 mila). Nell'ultimo mese cresce il numero dei dipendenti a termine (+16 mila), mentre il calo si concentra tra i permanenti (-56 mila); il tasso di disoccupazione sale al 10,9 per cento, in aumento di 0,2 punti percentuali su base mensile, e cresce anche quello giovanile che si attesta al 32,6 per cento (+0,5 punti); su base annua, a giugno 2018 la crescita occupazionale si concentra tra i lavoratori a termine (+394 mila), in lieve ripresa anche gli indipendenti (+19 mila), mentre calano i dipendenti permanenti (-83 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+355 mila) e i 15-34enni (+119 mila), mentre calano gli occupati tra i 35 e i 49 anni (-145 mila); nei dodici mesi, a fronte della crescita degli occupati, si registrano il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6 per cento, –344 mila) e quello più lieve dei disoccupati (-0,3 per cento, –8 mila); le anticipazioni del rapporto Svimez 2018 evidenziano come, dopo un triennio di crescita consecutiva, l'economia meridionale, in assenza di politiche adeguate, potrebbe dimezzare il ritmo di sviluppo, tornando sotto la soglia dell'1 per cento (0,7 per cento nel 2019); il triennio di crescita consecutiva del Mezzogiorno tra il 2015 e il 2017 ha già evidenziato una profonda differenza tra un settore privato, soprattutto industriale, che mostra una capacità di reazione e un apparato pubblico venuto meno, per investimenti e capacità di erogare servizi per le imprese e i cittadini. Infatti, le stesse politiche per il Sud e la coesione territoriale, in particolare con il credito di imposta per gli investimenti e i contratti di sviluppo, non sembra aver prodotto risultati soddisfacenti; sebbene vi sia un aumento dell'occupazione, i giovani sono esclusi (-500 mila occupati tra i 15 e i 35 anni rispetto al 2008) e aumentano le occupazioni a bassa qualifica e retribuzione; come è noto la situazione occupazionale delle donne al Sud è drammatica, con una media del 32 per cento a fronte di una media europea del 62 per cento. Nel «decreto dignità» la questione a parere degli interpellanti è stata colpevolmente omessa e questo tema oggi viene assolutamente trascurato –: se intendano adottare, in materia di lavoro, iniziative normative per la previsione di sgravi più forti e mirati, al fine di sostenere quelle fasce del mercato del lavoro che, per età o condizioni territoriali, hanno un maggior bisogno di sostegno pubblico; se intendano adottare iniziative volte a prevedere investimenti per il miglioramento delle infrastrutture economiche e sociali per riequilibrare la qualità di servizi pubblici essenziali attualmente deficitari, in particolare al Sud, quali l'assistenza sanitaria, l'offerta di assistenza domiciliare per gli anziani, il numero di posti negli asili nido, la regolarità nella fornitura dell'acqua, la gestione dei, rifiuti, l'offerta scolastica e formativa. (2-00080) « Speranza , Fornaro , Conte , Boldrini , Epifani , Muroni , Occhionero , Pastorino , Rostan ».