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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00613 presentata da BARZOTTI VALENTINA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 03/10/2018

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-00613 presentato da BARZOTTI Valentina testo di Mercoledì 3 ottobre 2018, seduta n. 55 BARZOTTI , TRIPIEDI e COSTANZO . — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: ABB s.p.a. è una società con sede italiana a Milano, facente parte del gruppo ABB, multinazionale del settore dell'elettrotecnica operante in oltre 100 Paesi; a metà settembre 2018, la società italiana ha annunciato la volontà di chiudere, entro il primo trimestre del 2019, il sito produttivo della frazione Ca’ De Bolli di San Martino in Strada (Lodi), e spostare tutte le lavorazioni in quello di Dalmine (Bergamo) con contestuale trasferimento dei 76 dipendenti; la società ha confermato, tramite nota stampa, che «a seguito del consolidamento dei prodotti di media tensione e dei quadri di distribuzione di bassa tensione nella Business Unit Distribution Solutions, ABB riorganizzerà le attività produttive italiane in un unico sito industriale. Le attività produttive legate ai quadri di bassa tensione Mns (Modular Normal System), attualmente basate in San Martino in Strada, saranno trasferite nello stabilimento di Dalmine»; la scelta dell'azienda, oltre a creare enormi disagi al personale costretto a spostarsi a oltre 60 chilometri per andare a lavoro, potrebbe avere enormi ricadute negative sull'indotto nel territorio lodigiano; sono almeno 70 i lavoratori di piccole imprese artigiane e di servizio che lavorano direttamente e indirettamente con ABB che potrebbero subire le conseguenze della chiusura. Nello specifico, le aziende che collaborano con la sede di ABB di San Martino sono due (sino a poco tempo fa erano tre) e altre sette le piccole imprese artigiane di servizio; in data 20 settembre 2018, i rappresentanti di Fiom-Cgil e Fim-Cisl sono stati accolti in prefettura, in contemporanea a un presidio esterno di protesta dei lavoratori, evidenziando le enormi preoccupazioni per il futuro del sito lodigiano. Dipendenti e sindacati hanno anche deciso di organizzare diversi momenti di sciopero in azienda; i sindacati hanno sottolineato che negli anni il polo industriale di San Martino è riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi di fatturato e di aver proposto che il trasferimento collettivo confluisse nel più vicino stabilimento ABB di Lodi senza però aver ricevuto segnali di apertura da parte dell'azienda; in data 27 settembre 2018, promosso dal prefetto, si sarebbe dovuto svolgere un incontro nella sede di Assolombarda a Lodi tra i sindacati e l'azienda. L'incontro era stato richiesto nel tentativo di risolvere positivamente la difficile situazione. Al momento di entrare nella sede prevista, però, i rappresentanti di ABB hanno contestato la presenza del sindaco di San Martino in Strada, che aveva chiesto di poter essere ammesso solo come uditore ma che, da regolamento, non avrebbe potuto partecipare. Al rifiuto della multinazionale, i sindacati hanno dichiarato la loro indisponibilità a proseguire l'incontro; l'azienda, ad oggi, non ha ancora reso nota quale sia la destinazione d'uso dello stabilimento di San Martino né quale sia il destino dei lavoratori che non intenderanno trasferirsi nella sede di Dalmine; le prime lettere di trasferimento per i dipendenti da San Martino al sito di Dalmine, sarebbero previste per il 15 ottobre 2018, data dei primi presunti spostamenti; a giudizio degli interroganti, il trasferimento collettivo risulta essere provvedimento rilevante in termini di riorganizzazione aziendale e meriterebbe, in adempimento delle norme contrattuali collettive, una verifica preventiva con le rappresentanze aziendali –: se il Ministro interrogato non intenda promuovere, qualora non l'abbia già previsto, un tavolo nazionale di confronto con i proprietari della sopraindicata azienda ABB s.p.a, le rappresentanze sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) interessate, al fine di poter garantire la continuità aziendale e produttiva, il mantenimento dei livelli occupazionali nonché la tutela della dignità di tutti i lavoratori interessati dal trasferimento, proteggendo l'insieme di relazioni interpersonali che li legano allo specifico complesso produttivo. (5-00613)