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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01196 presentata da D'ARRANDO CELESTE (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 09/01/2019

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01196 presentato da D'ARRANDO Celeste testo di Mercoledì 9 gennaio 2019, seduta n. 107 D'ARRANDO , CHIAZZESE , MASSIMO ENRICO BARONI , BOLOGNA , LAPIA , MAMMÌ , MENGA , NAPPI , NESCI , PROVENZA , SAPIA , SARLI , SPORTIELLO , TRIZZINO , TROIANO e LEDA VOLPI . — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: il ticket è il contributo che il cittadino dà alla spesa sanitaria pagando una quota specifica per alcune prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza; attualmente i ticket riguardano: prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali e analisi di laboratorio), prestazioni di pronto soccorso, cure termali e farmaci; in merito al ticket sui farmaci è bene sottolineare che quest'ultimo include la quota fissa per ricetta e la quota differenziale sul prezzo di riferimento pagata dai cittadini che preferiscono il farmaco di marca rispetto all'equivalente, rinunciando così, de facto , ad una tutela pubblica garantita; i cittadini Italiani, nella maggior parte dei casi, infatti, optano volontariamente per il farmaco brand per via della prescrizione del medico di famiglia, che in ricetta ha la facoltà di non indicare esclusivamente il principio attivo ma anche, per l'appunto, il farmaco brand ; nel periodo 2013-2017, a fronte di una riduzione della quota fissa da euro 558 milioni a euro 498 milioni (-11 per cento, la quota differenziale per acquistare il farmaco di marca è aumentata da euro 878 milioni a euro 1.050 milioni (+20 per cento); di euro 1.549 milioni sborsati dai cittadini per il ticket sui farmaci, meno di un terzo sono relativi alla quota fissa per ricetta (euro 498,4 milioni pari a euro 8,2 pro-capite), mentre i rimanenti euro 1.049,6 milioni (euro 17,3 pro-capite ) sono imputabili alla scarsa diffusione in Italia dei farmaci equivalenti come documentato dall'Ocse che colloca il nostro Paese al penultimo posto su 27 Paesi sia per valore, sia per volume del consumo degli equivalenti; appare dunque opportuno valutare l'introduzione di misure finalizzate a contenere l'eccessivo esborso da parte dei cittadini, come ad esempio l'obbligo di indicare in ricetta esclusivamente il principio attivo oppure un'adeguata motivazione in caso di non sostituibilità –: se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere in relazione alle questioni evidenziate in premessa. (5-01196)