Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03612 presentata da D'ARRANDO CELESTE (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 18/02/2020
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03612 presentato da D'ARRANDO Celeste testo di Martedì 18 febbraio 2020, seduta n. 306 D'ARRANDO , SAPIA , MARTINCIGLIO , SARLI e NAPPI . — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: le vigenti «linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica» approvate nel 2010, a pagina 22, prevedono che: «vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori»; il 5 maggio 2016, il Ministero della salute ha emesso una nota tesa a ribadire tale principio, in particolare riferito ai menù vegetariani e vegani. La nota stigmatizza le linee di indirizzo regionali obsolete che «impropriamente sconsigliano la scelta vegetariana e quella vegana»; il 24 ottobre 2018, la XII Commissione della Camera dei deputati, ha approvato una risoluzione – a prima firma dell'interrogante – che impegnava il Governo pro tempore , tra l'altro, ad assumere iniziative per sostenere e incoraggiare, presso le scuole e gli istituti di formazione, progetti didattici legati all'educazione alimentare, allo stile di vita attivo, nonché all'importanza dei prodotti tipici, biologici, a «chilometro zero» e «chilometro utile» per accrescere negli studenti il senso di responsabilità sociale, verso la propria salute e l'ambiente; il 13 novembre 2019, la Camera ha approvato all'unanimità la mozione n. 1-00082 che impegna il Governo a mettere in atto precise azioni per prevenire e curare l'obesità. Tra queste, al 6° capoverso del dispositivo c'è quella di esplicitare che non vi è obbligo di erogazione quotidiana di proteine animali nelle mense pubbliche e di favorire un approccio culturale basato sull'assunzione del corretto quantitativo di proteine e sulla possibilità di assumere aminoacidi essenziali anche con sole proteine vegetali; nello schema di decreto recante «Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica» approntato dal Ministero della salute si autorizzano, al contrario, menu diversi dalla dieta mediterranea solo in presenza di patologie specifiche; nella sezione E4, pagina 25, infatti, si legge della «necessità di programmare diete che rispondano alle specifiche esigenze etiche, culturali, religiose di differenti gruppi (...)»; nello stesso paragrafo, però, si afferma che le «diete di esclusione (in cui siano assenti singoli alimenti o interi gruppi alimentari) devono essere fatte unicamente sulla base di indicazioni specifiche ed a seguito di un percorso diagnostico ad hoc , validato e documentato da prescrizione medica» e che «le motivazioni salutistiche o ambientali che portano ad adottare modelli diversi da quello mediterraneo spesso non sussistono»; nel documento succitato (sezione F1, pagg. 31-32), tra i «Collegamenti concettuali» definiti «più diffusi ed errati» si inserisce quello per il quale «il cibo da coltivazione biologica abbia un migliore profilo nutrizionale e sia quindi più salutare rispetto ai prodotti non coltivati secondo il metodo biologico», motivando che «dai risultati ottenuti si evince che nutrizionalmente il cibo di produzione biologica non presenta differenze significative da quello non biologico»; numerosi studi confermano che il consumo di alimenti biologici può ridurre l'esposizione ai residui di pesticidi e ai batteri resistenti agli antibiotici nonché contribuire alla sostenibilità ambientale; va rilevato che, di recente, anche l’ intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), gruppo di esperti in seno all'Onu, si è espresso in ben 3 report [19-21], nei quali viene ribadita l'importanza di modificare le abitudini anche nella direzione di una dieta più sostenibile basata sul consumo di cibi vegetali. Convinzione ormai ampiamente espressa dai maggiori rappresentanti del mondo scientifico –: se il Ministro interrogato non ritenga di adottare opportune iniziative per modificare i suddetti punti del testo delle «Linee di indirizzo nazionale» di cui allo schema di decreto citato in premessa, accogliendo anche eventuali contributi di esponenti della società scientifica e delle associazioni. (5-03612)