Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01484 presentata da NUGNES PAOLA (LIBERI E UGUALI) in data 08/04/2020
Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-01484 presentata da PAOLA NUGNES mercoledì 8 aprile 2020, seduta n.205 NUGNES, CORRADO, DE LUCIA, DE PETRIS, FATTORI, NOCERINO - Ai Ministri della salute e per gli affari regionali e le autonomie . - Premesso che: in base a quanto risulta agli interroganti, in Campania si stanno costruendo tre ospedali prefabbricati per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Saranno allestiti a Napoli presso l'Ospedale del Mare, a Caserta presso l'Ospedale San Sebastiano e a Salerno presso l'Ospedale Ruggi d'Aragona. Come ha chiarito il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, serviranno per permettere ai campani di superare la fase più critica; da quanto appreso dai mezzi di informazione, e in particolare da un servizio giornalistico della testata "Fanpage" a firma di Antonio Musella, gli ospedali prefabbricati sono costati oltre 12 milioni di euro, ma saranno a pieno regime solo dopo il periodo di picco del contagio da COVID-19 indicato dal presidente De Luca; nei giorni scorsi c'è stata la posa della prima pietra per la struttura che sorgerà negli spazi dell'Ospedale del Mare, un complesso che garantirà 70 posti di terapia intensiva. Complessivamente le tre strutture forniranno alla Regione Campania un totale di 120 posti di terapia intensiva, come ha sottolineato lo stesso De Luca. Le postazioni sono strategiche per fronteggiare la pandemia da Coronavirus, si tratta dei posti letto per i pazienti che devono essere intubati, i più gravi che presentano sintomi critici che possono portare alla morte. Attualmente, a quanto sostiene il Presidente, la Campania ha 335 posti tra terapia intensiva e sub intensiva. Dopo l'avvio del cantiere, sono iniziati ad arrivare i primi moduli della struttura in costruzione all'Ospedale del Mare; sembra che per essere operativi gli ospedali prefabbricati necessitino di almeno tre settimane di lavori, quindi la piena attivazione sarà garantita solo per la fine del mese di aprile; secondo la tabella cronologica fornita dalla Regione Campania, il picco del contagio da COVID-19 in regione ci sarà alla metà di aprile. In buona sostanza, gli ospedali prefabbricati non serviranno nella fase più acuta dell'emergenza; considerato che, a quanto risulta agli interroganti: ad aggiudicarsi i lavori per i tre ospedali prefabbricati di Napoli, Caserta e Salerno è stata la stessa ditta, la MED (Manufacturing Engineering & Development) di Maserà di Padova, in Veneto, che ha vinto la gara indetta dalla Soresa lo scorso 19 marzo. L'azienda ha sbaragliato rivali di tutto rispetto, come la Brancaccio Costruzioni e il Consorzio Integra, legato alla Lega delle Cooperative; sempre secondo l'inchiesta di "Fanpage", le cifre si aggirano intorno ai 7,7 milioni di euro per la struttura di Napoli all'Ospedale del Mare, 2,2 milioni per quella di Caserta e altri 2,2 per quella di Salerno. In totale sono ben 12 milioni e 100.000 euro per la MED, al momento la spesa più grande effettuata dalla sanità campana per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. L'azienda è tra i partner consolidati di Fincantieri per le forniture di reparti ospedalieri per la Marina Militare; esperti in costruzione di sistemi antisismici, ospedali modulari e reparti ospedalieri, quelli della MED in questo momento fanno la parte del leone tra gli appalti pubblici legati all'emergenza COVID; considerato altresì che: visti i tempi di realizzazione, al netto degli intoppi chiaramente, gli ospedali prefabbricati saranno utili solo dopo il picco dell'emergenza, quando, ci si immagina, diminuiranno anche i pazienti di terapia intensiva negli ospedali pubblici; secondo le stime dell'Ihme, dell'Università degli Studi di Washington, pubblicata sul quotidiano "Il Mattino" in data 8 aprile 2020, in Campania l'ultimo decesso (ferme restando le misure restrittive generali) si prevede per il 22 aprile con un numero di perdite, in termini di vite umane, di 250 persone, ovvero 35 in più rispetto alle 216 perdite stimati alla data del 7 aprile; in Campania, probabilmente, c'è il rischio che gli ospedali prefabbricati possano essere aperti solo quando il peggio sarà passato, al contrario di quanto avvenuto in Cina, ad esempio a Wuhan, da dove è partita la pandemia. I cinesi, infatti, erano riusciti a costruire gli ospedali prefabbricati in pochi giorni, proprio perché fossero utili nella fase di picco dell'epidemia. Quando la curva dei contagi è iniziata a calare, gli ospedali prefabbricati sono stati tutti chiusi mandando i pazienti negli ospedali ordinari; un'inchiesta di "Fanpage" dell'autunno scorso mostrò come all'interno dell'ospedale di Napoli est attualmente ci siano ben 10 reparti chiusi, pur completi di attrezzature, per mancanza di personale, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti descritti e come intendano intervenire perché si faccia chiarezza sul perché una delle strutture prefabbricate sorgerà nell'area del nosocomio che ha più reparti chiusi sul territorio napoletano; se intendano intervenire, nei limiti delle loro competenze, affinché si chiarisca il perché in Campania vi è stata la necessità di investire milioni di euro un ospedale prefabbricato dentro ad un ospedale con 10 reparti chiusi; in che modo siano stati aggiudicati i lavori, considerando che ad aggiudicarsi i lavori di tutte e tre le strutture è sempre la stessa ditta, un'azienda veneta partner di Fincantieri. È la spesa più importante della Regione Campania in questa emergenza, che si aggira intorno ai 12 milioni di euro; quale sarà il destino dopo l'emergenza, di questi ospedali da campo, in considerazione del fatto che il picco del contagio indicato dal presidente De Luca è la prima settimana di aprile e gli ospedali prefabbricati entreranno a pieno regime sono alla fine del mese di aprile, ovvero quando il picco sarà già passato. (3-01484)