Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03947 presentata da PRISCO EMANUELE (FRATELLI D'ITALIA) in data 12/05/2020
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03947 presentato da PRISCO Emanuele testo di Martedì 12 maggio 2020, seduta n. 338 PRISCO . — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: la Fase 2 dell'emergenza sanitaria da COVID-19 ha visto esplodere un vero e proprio conflitto Stato-regioni sulla tempistica delle riaperture delle attività produttive, con l'adozione, da parte di alcune regioni, di ordinanze in conflitto con le disposizioni statali; con nota prot. 643 dell'8 maggio 2020, il Ministro Boccia, pur nel riconoscimento della competenza concorrente in materia di tutela della salute attribuita dalla Costituzione alle regioni e alle province autonome, ha chiesto al presidente della Conferenza delle regioni che le ordinanze emanate, oltre ad essere coerenti con i provvedimenti statali, «prevedano il rispetto dei protocolli per la sicurezza, dei lavoratori che saranno individuati con apposite linee guida definite dal Comitato Tecnico Scientifico e dall'INAIL per ciascun comparto di attività»; con la medesima nota il Ministro chiede, al presidente della Conferenza, di avere assicurazioni che «nessuna apertura verrà disposta in assenza della individuazione dei predetti protocolli»; le richieste del Ministro, ad avviso dell'interrogante, certificano, di fatto, quanto segue: che tutte le attività produttive ad oggi riaperte hanno operato e stanno operando in assenza di specifici protocolli per la sicurezza dei lavoratori che Comitato tecnico-scientifico e Inail dovrebbero individuare con apposite linee guida e che ad oggi non esistono; che tra le attività aperte (negozi per bambini, profumerie e altro) e quelle di prossima riapertura (negozi in genere per esempio) non vi sono effettive differenze organizzative delle misure di sicurezza; che in assenza di specifici protocolli per la sicurezza, la ripresa delle attività produttive determinerà una prevedibile risalita dei contagi; che Comitato tecnico-scientifico (composto da un grande numero di esperti), Inail e tecnici dei Ministeri risultano evidentemente gravemente omissivi rispetto alla elaborazione dei suddetti protocolli, considerando che le date di presunta «riapertura » erano note da tempo. Diversamente si dovrebbe sostenere che troppi centri decisionali sovrapponibili tra loro determinano decisioni poco certe e coerenti tra loro –: se i titolari delle attività produttive che hanno già riaperto e di quelle che riapriranno nei prossimi giorni, siano consapevoli della suddetta circostanza e quindi del fatto che i loro lavoratori stiano operando in assenza di specifici protocolli di sicurezza; se non intenda fornire urgenti chiarimenti in merito alla tempistica di adozione dei suddetti protocolli; in capo a chi ricadano le responsabilità omissive relative alla mancata adozione dei protocolli medesimi. (5-03947)