Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00067 presentata da IANNONE ANTONIO (FRATELLI D'ITALIA) in data 07/07/2020
Atto Senato Interpellanza 2-00067 presentata da ANTONIO IANNONE martedì 7 luglio 2020, seduta n.236 IANNONE, CIRIANI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e della giustizia . - Premesso che: dopo la fase del " lockdown ", in conseguenza dello stato di emergenza epidemiologica e sanitaria, si è assistito ad un progressivo sviluppo di disposizioni sia di ordine normativo che amministrativo, volte a favorire il ricorso allo " smart working ", o "lavoro agile", con finalità di contenimento del contagio; con il graduale ritorno alla normalità, emerge con evidenza una situazione molto diversificata tra il settore pubblico e il settore privato: mentre il settore privato si è, infatti, tendenzialmente adattato alla nuova situazione nell'ottica di favorire lo svolgimento delle prestazioni lavorative "in presenza" (potenziando le misure di igienizzazione dei locali, dotando il personale di dispositivi di protezione individuale, contingentando gli accessi agli uffici o locali adibiti alle prestazioni), nel settore pubblico risulta largamente prevalente il mantenimento dello smart working , con la conseguente ed inevitabile contrazione dei volumi di attività e servizi, che di fatto impedisce un corretto e regolare funzionamento degli uffici pubblici (quali uffici comunali, agenzie fiscali, INPS), configurando una situazione che si riflette, inevitabilmente, sulla capacità della pubblica amministrazione di dare risposte ai bisogni e alle necessità dei cittadini; tale andamento diversificato ha determinato l'emersione di molteplici profili di iniquità e disparità di trattamento, oggettivamente difficili da giustificare: mentre una vasta platea di dipendenti pubblici continua a lavorare in modalità agile, anche laddove la natura della prestazione per una corretta erogazione di servizi pubblici richiederebbe invece uno svolgimento in presenza e comunque tale da garantire assiduità nell'erogazione del servizio e piena funzionalità degli uffici pubblici, in generale, e al contrario, qualsiasi dipendente di un supermercato o di una farmacia ha continuato e continua ad operare in presenza, pur nel rispetto di regole stringenti e ferree; è evidente che l'evoluzione dell'emergenza epidemiologica determina la necessità di adeguare in modo costante le regole e le modalità di ricorso dello smart working , sia in ordine alla necessità di evitare eccessive disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati, sia con riferimento ai necessari profili di tutela della riservatezza, ad esempio, per il trattamento di dati sensibili che non possono essere gestiti attraverso smartphone o iPad o dispositivi di trasmissione dei dati comunque non in grado di garantire la sicurezza delle operazioni; queste valutazioni valgono in particolare per quanto attiene al settore della giustizia, la cui attività è stata quasi totalmente interrotta nel periodo dell'emergenza per l'assenza di cancellieri e magistrati, i quali, pur lavorando da casa, non hanno potuto svolgere la parte più copiosa e importante del loro lavoro per l'impossibilità, proprio per motivi di sicurezza, di accedere a server , con evidente e conseguente calo della produttività; una situazione, quella del comparto della giustizia, che stride peraltro con la riapertura o ripresa di altri settori evidentemente meno essenziali, quali quello calcistico, evidenziando tutte le contraddizioni nella determinazione della linea del Governo in ordine alla questione delle riaperture: mentre infatti il calcio nazionale è ripreso già dal 3 giugno, la giustizia ha potuto ripartire solo da fine giugno, e peraltro solo grazie ad una battaglia portata avanti al Senato dal Gruppo parlamentare Fratelli d'Italia, che ha consentito, in sede di conversione del decreto-legge n. 28 del 2020, di anticipare tale termine dalla fine del mese di luglio, originariamente prevista, alla fine del mese di giugno, si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Governo ritenga di adottare al fine di disciplinare un ricorso allo smart working idoneo a garantire la funzionalità degli apparati pubblici ed una corretta erogazione dei servizi, anche attraverso l'adozione di principi e criteri atti a disciplinarne modalità di svolgimento e forme di controllo, a garanzia di un corretto funzionamento degli apparati pubblici, riportando il settore pubblico ad un'effettiva normalità di funzionamento e ad una capacità di garantire la normale erogazione dei servizi, pur nella tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti. (2-00067)