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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02100 presentata da NUGNES PAOLA (LIBERI E UGUALI) in data 12/11/2020

Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-02100 presentata da PAOLA NUGNES giovedì 12 novembre 2020, seduta n.275 NUGNES, BUCCARELLA, FATTORI, DI MARZIO - Al Ministro dello sviluppo economico . - Premesso che: l'8 luglio 2020 la Commissione europea ha pubblicato la Comunicazione COM301 "A Hydrogen Strategy For A Climate Neutral Europe", complementare alla nuova strategia industriale, parte del pacchetto di misure per il "Green Deal Europeo"; la Commissione afferma che la priorità è data all'idrogeno verde (da elettrolisi con energia da fonti rinnovabili), mentre l'idrogeno da fonti fossili viene considerato contrario alle strategie europee salvo l'idrogeno "blu" (senza emissioni di CO2, catturate e sequestrate con un processo noto come CCS, Carbon Capture and Storage ); la Commissione prevede una esplicita distinzione fra un " Electricity based hydrogen " (idrogeno derivato da elettricità) e un " Renewable hydrogen " (idrogeno prodotto da elettricità di sicura fonte rinnovabile), classificando solo la seconda tipologia come " clean hydrogen ", che può ricevere finanziamenti europei sotto forma di DSS (Direct Support Scheme); considerato che: la "European Hydrogen Strategy" prevede un investimento nell'idrogeno blu in una forchetta fra i 3 e i 18 miliardi di euro entro il 2050, mentre alla stessa data si prevedono investimenti nell'idrogeno verde da fonti rinnovabili pari a una forchetta fra i 180 e i 470 miliardi di euro; la Strategia europea per l'idrogeno pone degli obiettivi in termini di tecnologia degli elettrolizzatori che si prevede sia all'incirca di 24 - 42 miliardi entro il 2030, a cui va aggiunta una cifra oscillante fra 220 e 340 miliardi per gli impianti di energia rinnovabile necessaria a produrre l'elettricità e 65 miliardi di euro per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo e le stazioni di rifornimento stradale per l'idrogeno così prodotto; considerato, inoltre, che: la strategia europea prevede 6 GW (pari a 6.000 megawatt) di elettrolizzatori installati entro il 2024, 40 GW entro il 2030, e 500 GW entro il 2050; attualmente la capacità produttiva di elettrolizzatori in Europa è inferiore a 1 GW per anno, e il più grande elettrolizzatore in fase di costruzione ha una capacità DI 10 MW; l'UE prevede per l'idrogeno verde di spendere circa 382 miliardi di euro entro il 2030, mentre la spesa prevista per l'idrogeno non rinnovabile non supera i 18 miliardi di euro fino a tutto il 2050; in una prima fase, dal 2020 al 2024, la produzione di idrogeno verde nell'ecosistema europeo si dovrà attestare su almeno 1 milione di tonnellate, mentre nella seconda fase, quella al 2030, la produzione si dovrà attestare su almeno 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell'UE; dato che: la Commissione ha dichiarato che "la priorità per l'UE è lo sviluppo di idrogeno rinnovabile, prodotto utilizzando principalmente energia solare e eolica. l'Idrogeno rinnovabile rappresenta l'opzione più compatibile con gli obiettivi di neutralità climatica e inquinamento zero dell'UE e a lungo termine rappresenta anche l'opzione più coerente con un sistema energetico integrato, la scelta dell'idrogeno rinnovabile aumenta la capacità industriale europea nel settore degli elettrolizzatori, nuovi posti di lavoro e crescita economica in UE e sostiene un sistema energetico integrato che sia economicamente conveniente"; i costi per l'idrogeno verde sono noti e notoriamente in rapido calo, i costi delle tecnologie per l'idrogeno "blu" e il processo di CCS, non sono affatto prevedibili; una recente ricerca internazionale su "Nature Energy" che ha confrontato l'EROEI (il tasso di ritorno energetico di un impianto comparato all'energia necessaria per costruirlo e gestirlo) di impianti a fonti fossili dotati di CCS con quelli a fonti rinnovabili dotati di sistemi di accumulo ha rinvenuto che gli impianti CCS hanno un ritorno energetico di gran lunga inferiore; nel 2007, in concorso con la strategia del pacchetto "Clima Energia 20 20 20", fu investito oltre 1 miliardo di euro per realizzare "la costruzione e la messa in funzione nell'UE, entro il 2015, di 12 impianti di dimostrazione per la produzione commerciale di elettricità con cattura e stoccaggio del carbonio (CCS)"; gli impianti dimostrativi avrebbero dovuto essere costruiti e aperti al pubblico entro il 2015; recentemente un'apposita Commissione di inchiesta UE ha certificato il fallimento del programma, attribuito alla "mancanza di esperienza pratica dei progetti "e ha rinviato al programma "Horizon 2020" la questione, ammettendo il fallimento dei progetti dimostrativi CCS; la Corte dei conti dell'Unione europea ha concluso che i finanziamenti ai progetti dimostrativi della CCS sono stati uno spreco per l'Europa, perché sei progetti non sono stati neanche finanziati per mancanza delle basi minime per accedere ai finanziamenti europei, mentre per gli altri sei, il programma "non ha realizzato i propri ambiziosi obiettivi in materia di cattura e stoccaggio del carbonio, poiché nessuno dei progetti che hanno ricevuto finanziamenti dall'UE ha dimostrato la tecnologia su scala commerciale (cfr. paragrafi 20-22)", si chiede di sapere: quale sia la ragione per cui il Governo, alla luce dei fatti, continui a considerare la CCS una "tecnologia utile per coprire le esigenze di decarbonizzazione della produzione di idrogeno nel breve e medio termine"; quali investimenti intenda approntare, come previsto dal piano europeo per l'idrogeno verde, per implementare lo sviluppo dell'idrogeno da rinnovabili anche nel nostro Paese, puntando con decisione sullo sviluppo delle filiere degli elettrolizzatori e degli idrogenodotti; quali azioni e provvedimenti di competenza intenda assumere per avviare, come raccomandato dalla European Hydrogen Strategy, un'ambiziosa ed efficace riconversione, su base regionale e interregionale, innovando con le tecnologie dell'idrogeno le economie delle " carbon-intensive regions ", promuovendo anche a livello locale quella "Clean Hydrogen Partnership" proposta dalla Commissione per creare le condizioni di mercato dell'idrogeno, rimuovere le barriere normative e infrastrutturali per lo sviluppo di infrastrutture efficienti per l'idrogeno e il " repurposing " (riadattamento) delle infrastrutture esistenti, laddove possibile, per un grande processo di risanamento del territorio e di valorizzazione attraverso l'idrogeno verde, delle risorse economiche, umane e naturali sul piano locale. (3-02100)