Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01076 presentata da POTENTI MANFREDI (LEGA - SALVINI PREMIER) in data 14/01/2021
Atto Camera Interpellanza 2-01076 presentato da POTENTI Manfredi testo di Giovedì 14 gennaio 2021, seduta n. 451 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze , per sapere – premesso che: la vertenza piombinese dello stabilimento JSW è una tra quelle di carattere nazionale che preoccupa parti sociali ed istituzioni e della quale non si riesce ad intravedere certezza per il futuro. Si concorda sulla circostanza per cui il futuro dell'acciaio a Piombino si garantisce solo se ci sarà l'investimento sul forno elettrico, utile a rendere autonomo lo stabilimento per tornare a produrre; dal settembre 2020 annunci del Governo sull'ingresso dello Stato nel capitale della società indiana attraverso Invitalia Spa hanno generato forti aspettative. L'operazione di elevato interesse nazionale potrebbe apportare benefici non indifferenti a tutto il sistema Paese; ad esempio per la specializzazione nella produzione di rotaie, ritenuta un elemento strategico anche all'interno del Recovery Plan . Tuttavia, il forte ritardo dell'azienda nella presentazione del piano industriale rende incerto l'obiettivo; l'ultima colata di acciaio risale al 24 aprile del 2014, quando l'alto forno di Piombino venne spento a causa del fallimento del gruppo Lucchini, società che aveva rilevato lo stabilimento nel 1992. Il sito ha visto susseguirsi vari proprietari; la società russa Severstal dal 2005 al 2010, anno di richiesta dell'amministrazione controllata. Nel 2015 si aggiudica il bando per gli asset dell'acciaieria il discusso magnate Rebrab, con l'algerina Cevital che prometteva, oltre ad una nuova acciaieria, un nuovo treno rotaie, ubicato sulle fondamenta del ex treno Tpr vicino al laminatoio Tmp. Il tentativo si rivela fallimentare per il mancato mantenimento degli impegni assunti; non ha avuto ad oggi miglior sorte, il successivo investitore JSW Steel Italy, società subentrante, appunto, a Aferpi Acciaierie e Ferriere di Piombino Spa. L'ultimo accordo di programma risale al 24 luglio 2018. Tra i molti impegni quello di presentare, entro i successivi 18 mesi, un piano industriale che contemplasse anche la costruzione di uno o più forni elettrici. Il termine previsto al 26 gennaio 2020 e scaduto senza il deposito di alcun piano industriale, ma con la richiesta di sostegno da parte del Governo italiano; nel settembre 2020, si è avuta la notizia del possibile ingresso dello Stato nel capitale dell'acciaieria e – di conseguenza – un impegno propulsivo del Ministero dello sviluppo economico per la ripresa della produzione nell'impianto che fa capo alla Jsw Steel Italy del gruppo indiano Jindal, vicepresieduta dall'imprenditore Marco Carrai; il Governo non ha esplicitato i termini di questa partecipazione ma, in risposta ad una interrogazione parlamentare presentata a gennaio 2020 sulla vicenda, secondo l'interrogante il Vice Ministro, Stefano Buffagni, sembra contraddire quanto il Dicastero affermava soltanto un mese prima rispetto agli annunci nel settembre 2020, lasciando intendere un ritorno alla fase della valutazione rispetto all'ingresso di Invitalia nel capitale sociale di Jsw; nel settembre 2020 – si ricorda – il sottosegretario Alessia Morani ha presieduto, in una conferenza, la presentazione del piano di ingresso dello Stato nel capitale sociale di Jsw, valutato in circa 30 milioni di euro. Il piano annunciato prevedeva due fasi: la prima, a breve termine, volta a rendere più efficienti gli impianti di laminazione, completare la gamma prodotti e far tornare l'azienda ad una redditività soddisfacente; la seconda, tesa, nel prossimo quinquennio, al ritorno alla produzione dell'acciaio attraverso l'utilizzo del forno elettrico, la costruzione di un complesso industriale multicentrico per logistica, manufacturing e ambiente; in due videoconferenze dell'11 dicembre 2020 e del 30 dicembre 2020, il Governo confermava questi intendimenti affermando come «Piombino ha la stessa importanza strategica di Taranto nel quadro di un piano Siderurgico nazionale, quanto è stato fatto a Taranto, sarà fatto anche a Piombino», inoltre che «Il Governo investirà a Piombino e metterà quanto serve per rilanciare la produzione di acciaio», ma non vi è stata nessuna formalizzazione e ufficializzazione dell'ingresso dello Stato attraverso Invitalia nel capitale sociale della multinazionale indiana. Le iniziative del Governo trascinano l'altro annoso problema delle bonifiche del sito di interesse nazionale (Sin) di Piombino (istituito con legge n. 426 del 1998) la cui parte di superficie più cospicua di 560 ettari è inserita in area privata del sito siderurgico –: se il Governo non condivida l'analisi riportata in premessa in termini di ricadute pratiche dell'investimento sull'acciaieria, nonché sull'attuale situazione di crisi prolungata e quali iniziative urgenti intenda assumere per dare impulso ai propositi più volte annunciati; quali siano le valutazioni di competenza del Ministero dello sviluppo economico rispetto alle vicende dell'ingresso Invitalia nel capitale sociale di JSW; quali iniziative di competenza, anche normative, intenda adottare in merito alle cospicue risorse che verranno gestite direttamente dal Governo nazionale ( Recovery Fund ) rispetto agli interventi sul sito di Piombino. (2-01076) « Potenti , Lolini ».