Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08069 presentata da GIGLIO VIGNA ALESSANDRO (LEGA - SALVINI PREMIER) in data 20/01/2021
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08069 presentato da GIGLIO VIGNA Alessandro testo di Mercoledì 20 gennaio 2021, seduta n. 454 GIGLIO VIGNA . — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro per gli affari europei . — Per sapere – premesso che: notizie di stampa provenienti dalla Germania riportano come la Commissione europea avrebbe rallentato e limitato l'acquisto delle dosi di vaccino anti-Covid prodotto da BioNTech e Pfizer poiché non voleva danneggiare il gruppo francese Sanofi, con cui ha già concluso un contratto ma che è in ritardo (rispetto ai vaccini basati su mRNA) sullo sviluppo della sua versione del farmaco; è un fatto che, sebbene l'Unione europea abbia ordinato un totale di 1,3 miliardi di dosi di vaccino, al momento soltanto una piccola parte di queste è certo che sarà consegnata: 300 milioni della versione BioNTech-Pfizer e 80 milioni (con una opzione di altri 80 milioni) di quella americana Moderna; l'accusa di Der Spiegel è che la penuria di vaccini sia dovuta alla volontà della Commissione, sotto la pressione del governo francese, di raggiungere una sorta di parità con Sanofi, il gigante farmaceutico francese alle prese con lo sviluppo di un altro vaccino, che tuttavia, essendo basato su proteine ricombinanti, ha bisogno di più tempo. La procedura è più lunga e complessa e gli studi sono «indietro» di sei mesi; secondo l'amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel, l'azienda avrebbe invece potuto assicurarne fino a 300 milioni, ma l'Unione europea non ha voluto. Sanofi la scorsa settimana ha annunciato che non sarà in grado di assicurarsi l'approvazione per il suo vaccino fino al quarto trimestre dei 2021. Mentre anche Astra Zeneca, il gruppo britannico-svedese con cui l'Unione europea ha un contratto firmato, è in ritardo sul suo vaccino; questo spiegherebbe i ritardi rispetto ad altri Paesi (come Stati Uniti e Regno Unito) nell'avvio delle vaccinazioni negli Stati dell'Unione europea, che, fin qui, ha addotto come motivazione le sue più severe e rigorose procedure di approvazione di nuovi farmaci –: se il Governo sia a conoscenza della situazione e se intenda adottare le iniziative di competenza al fine di verificare se quanto riportato dalla stampa corrisponda al vero, verificando che la dotazione di vaccini che spetta all'Italia arrivi nei tempi convenuti e nel numero richiesto, con la possibilità di procedere ad acquisti in autonomia rispetto a quanto stabilito dalla Commissione europea. (4-08069)