Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05838 presentata da BUTTI ALESSIO (FRATELLI D'ITALIA) in data 23/04/2021
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-05838 presentato da BUTTI Alessio testo di Venerdì 23 aprile 2021, seduta n. 493 BUTTI , ROTELLI e SILVESTRONI . — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale . — Per sapere – premesso che: tra i lasciti del precedente Governo vi sono una serie di iniziative avviate con l'intento di sviluppare la rete di telecomunicazioni italiane secondo un principio di rimonopolizzazione intorno all'operatore Tim, un operatore verticalmente integrato; per tale progetto sono state avviate dal precedente governo nel corso del 2020 una serie di azioni tese a ridurre la presenza pubblica nella rete di telecomunicazioni a favore della presenza privata, come nel caso di Enel, cui è stato chiesto espressamente di cedere la propria quota a favore del fondo australiano Macquarie; l'attuale Governo non ha ancora espresso alcun parere sull'intera spinosa vicenda che riduce la presenza pubblica in una infrastruttura critica e strategica come quella della rete di telecomunicazioni con modalità che non si riscontrano in alcun altro Paese europeo; le azioni adottate in continuità con il precedente Governo proseguono in modo disordinato e secondo una spinta inerziale, sostenuto da ragioni emergenziali ma senza chiare finalità; tale fretta spinge conglomerati pubblici rilevanti come Cassa depositi e prestiti ad assumere decisioni strategiche di tale portata, come l'acquisizione della maggioranza in Open Fiber e la contestuale presenza in Tim, anzi addirittura in lista di maggioranza e con un consigliere che altri non è se non lo stesso presidente di Cassa depositi e prestiti, decisioni strategiche che diventano pertanto anche imbarazzanti, perché assunte da vertici aziendali in scadenza di mandato che tra pochi giorni saranno destinati ad altro incarico; per ultimo, la soluzione sembrerebbe essere la creazione di un «Consorzio» tra operatori, rispolverando la vecchia teoria della società condominio, molto discussa una decina di anni fa e archiviata come impraticabile perché contro ogni elementare regola di mercato; l'idea di «Consorzio» sembra essere nata per puntare ad eventuali assegnazioni dirette dei bandi per l'assegnazione delle risorse infrastrutturali del Pnrr; tale ipotesi è impraticabile perché vietata dalle regole dell'Unione europea, secondo cui non un centesimo potrà essere dato a società private senza regolare bando di gara europeo; in caso di gare europee Open Fiber godrebbe di tutti i vantaggi previsti dal codice delle comunicazioni europee in favore degli operatori Wholsale-Only ; anziché parlare di Rete Unica, come si è fatto per lunghi mesi, ora l'obiettivo sembra più chiaro e sarebbe, secondo gli interroganti, quello di smantellare Open Fiber , indebolendo la presenza pubblica; non risultano chiari gli obiettivi del Governo, nello specifico se si intenda sviluppare l'infrastruttura di rete della Nazione secondo criteri di gestione pubblici o privati; nel primo caso non si comprende perché Enel debba essere obbligata a uscire da Open Fiber , nel secondo caso non si comprende perché Cassa Depositi e Prestiti debba fare i passi che intende fare e che ha fatto in Open Fiber e Tim –: quali urgenti iniziative si intendano porre in essere, per quanto di competenza, al fine di perseguire uno sviluppo della rete in chiave di mercato, se non ritengano opportuno rivedere le decisioni poco meditate fino ad ora poste in essere; se non ritenga necessario adottare iniziative per procedere alla mappatura delle zone gialle, proprio in chiave di scelte operative per il Pnrr, chiamando a raccolta gli operatori, chiedendo loro di dichiarare le zone di eventuale interesse dove intendono investire e predisporre immediatamente i bandi per le rimanenti aree. (5-05838)