Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01268 presentata da SPESSOTTO ARIANNA (MISTO-L'ALTERNATIVA C'È) in data 29/06/2021
Atto Camera Interpellanza 2-01268 presentato da SPESSOTTO Arianna testo di Martedì 29 giugno 2021, seduta n. 532 La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministro dell'economia e delle finanze , per sapere – premesso che: da un articolo pubblicato il 9 giugno 2021 sul quotidiano «La Repubblica», dal titolo «I prodigi di Bonsignore, rimborsi milionari per le strade mai costruite», si apprende che lo stesso giorno si sarebbe tenuta una riunione interna al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, alla presenza del Ministro, sul destino del progetto di collegamento autostradale E45-E55 Orte-Mestre; l'opera, che coinvolgeva ben cinque regioni (Lazio, Toscana, Umbria, Emilia-Romagna e Veneto), undici province e quarantotto comuni, rappresentava una delle più grandi, impattanti e costose tra quelle inserite nell'elenco delle infrastrutture strategiche previste dalla delibera del Comitato interministeriale della programmazione economica (Cipe) 21 dicembre 2001, n. 121, in virtù di quanto previsto dalla legge obiettivo (legge n. 443 del 2001). Per il suo devastante impatto sui territori, sin dall'inizio ha provocato forti opposizioni da parte di comitati di cittadini e associazioni ambientaliste; il progetto preliminare dell'autostrada fu approvato dal Cipe l'8 novembre 2013 e venne definito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti «un asse viario fondamentale per l'Italia (...), che rientra nei corridoi europei dei progetti TEN-T». In realtà, per la Commissione europea rientrava solamente tra gli interventi complementari alla rete TEN-T; per la realizzazione dell'autostrada, promossa anche da Anas spa, il consorzio guidato da Ilia spa – capeggiata dalla Gefip Holding di proprietà dell'ex europarlamentare Vito Bonsignore, oltre che da Banca Carige, Egis, Mec spa, Technip Italy – propose gli strumenti del project financing . Il costo iniziale complessivo ammontava a 9 miliardi e 844 milioni di euro (dei quali circa 1,8 miliardi finanziati attraverso contributi degli enti pubblici e attraverso agevolazioni e detrazioni fiscali statali), per una concessione della durata di 49 anni; nel 2015, a seguito di richieste di chiarimenti al Cipe dalla stessa Corte dei conti, di mancanza di finanziatori, ma soprattutto, del coinvolgimento nell'inchiesta chiamata «Indagine Sistema», — condotta dal raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri e dalla procura della Repubblica di Firenze, sui sistemi di corruzione legati agli appalti relativi alle grandi opere, l'autostrada Orte-Mestre è stata stralciata dall'elenco delle opere prioritarie per il Paese. Da allora, il progetto è stato accantonato; l'articolo del 9 giugno summenzionato ipotizza che per il collegamento autostradale Orte-Mestre, venga replicata la soluzione adottata per la Società Autostrada Ragusa-Catania (Sarc), concessionaria per la progettazione, costruzione e successiva gestione del tratto autostradale e fondata nel 2014 da Vito Bonsignore, che avrebbe dovuto trovare finanziamenti privati per 448 milioni, pagabili in 35 anni, attraverso i pedaggi presenti sul tratto autostradale che, per appena 66 chilometri totali di percorrenza, sarebbero costati ai cittadini siciliani l'esorbitante cifra di circa 18 euro. A seguito della sua inadempienza a recuperare i finanziamenti e a realizzare l'opera e al subentro di Anas e conseguenti finanziamenti pubblici, l'articolo 35 del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8 (Milleproroghe 2019), ha autorizzato Anas ad indennizzare Sarc, acquistando il suo progetto per oltre 36 milioni di euro, chiudendo con la società ogni contenzioso in corso; lo stesso decreto potrebbe dar luogo all'autorizzazione del medesimo intervento per l'autostrada Orte-Mestre, con 10 miliardi di lavori ancora da attuare, ma 180 milioni in favore della società Ilia Or-Me, a capo della holding di Bonsignore, per l'indennizzo delle spese del progetto ma soprattutto per il fallimentare tentativo di realizzare il collegamento; a giudizio dell'interpellante, i progetti relativi alle opere suddette, per estensione territoriale, onerosità e complessità per il reperimento degli ingenti finanziamenti privati, appaiono come operazioni opache e di difficile realizzazione. A tale proposito, per entrambe le concessioni, si sottolinea la diretta partecipazione di Vito Bonsignore, persona condannata negli anni '90 a 2 anni di reclusione, per concorso in tentata corruzione, abuso e turbativa d'asta, per l'appalto dell'ospedale di Asti, condanna confermata in appello e in Cassazione, oltreché coinvolto in altre indagini giudiziarie in relazione alle quali però è stato in seguito assolto –: se trovi conferma quanto riportato dal quotidiano «La Repubblica» sull'indennizzo di 180 milioni di euro a Ilia Or-Me e se non ritenga opportuno fornire ogni utile elemento sui fatti descritti in premessa; se non ritenga di dover chiarire quali siano stati i parametri di valutazione che hanno determinato un indennizzo così oneroso a favore della Società Autostrada Ragusa-Catania per la mancata realizzazione del collegamento autostradale. (2-01268) « Spessotto ».