Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
MOZIONE 1/00499 presentata da FORNARO FEDERICO (LIBERI E UGUALI) in data 06/07/2021
Atto Camera Mozione 1-00499 presentato da FORNARO Federico testo presentato Martedì 6 luglio 2021 modificato Martedì 20 luglio 2021, seduta n. 543 La Camera, premesso che: la Whirlpool Corporation è un'azienda multinazionale americana, produttrice di elettrodomestici, fondata nel 1911. Il primo prodotto a marchio Whirlpool viene lanciato nel 1950. Nel 1988 crea una joint-venture con Philips denominata Whirlpool International, che poi è acquisita totalmente dalla società americana nel 1991. Nel 2006 Whirlpool ha rilevato la Maytag Corporation e i relativi marchi ed è divenuta la principale produttrice mondiale di elettrodomestici. Nel 2014 rileva la multinazionale italiana Indesit Company e, attraverso questa operazione, acquisisce il controllo dei marchi Indesit e Hotpoint; in Italia Whirlpool ha 6 stabilimenti. In provincia di Varese, nella fabbrica di Cassinetta di Biandronno (polo Emea) si producono elettrodomestici a incasso (microonde, frigoriferi e forni). A Siena (polo Emea) si producono congelatori a pozzetto, a Melano (polo Emea) in provincia di Ancona, vengono realizzati i piani cottura a gas, elettrici e a induzione, prodotti speciali. A Comunanza (Ascoli Piceno) lavatrici a caricamento frontale e lava-asciuga top di gamma, a Napoli lavatrici a carica frontale top di gamma per mercati Emea ed extra-Unione europea, a Carinaro (Caserta) polo Emea, parti di ricambio e accessori; il 1° novembre 2020 la multinazionale americana ha cessato la produzione nel sito di Napoli, decidendo di erogare gli stipendi fino al 31 dicembre per i 355 lavoratori, venendo meno ad impegni presi con il Governo. Infatti, l'accordo del 25 ottobre 2018 firmato da parti sociali e Governo prevedeva di mantenere gli stabilimenti italiani (con circa 5 mila dipendenti) e, nel sito di Napoli, di investire per il triennio 2019-2021 circa 17 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo, confermando l'intenzione di Whirlpool di mantenere una presenza di alta qualità a Napoli, a fronte dell'utilizzo di ammortizzatori sociali e di sovvenzioni da parte delle istituzioni; la dismissione del sito industriale di Napoli ha un impatto fortissimo per il Mezzogiorno e per la stessa città, attraversata, come il resto del Paese, da una grave crisi economica derivante dalle due ondate di COVID-19 che hanno determinato le inevitabili restrizioni che comportano drammatiche conseguenze economiche per migliaia di famiglie; la chiusura dello stabilimento di Napoli porta come conseguenza la cancellazione di quasi mille occupati tra diretti e indiretti e risulta incomprensibile alla luce del fatto che il mercato degli elettrodomestici offre dati incoraggianti, come dimostrato dagli investimenti di Whirlpool e anche degli altri competitor come Candy ed Electrolux; la decisione di chiudere il sito di Napoli aumenta inoltre il rischio concreto di un disimpegno del Gruppo in tutta Italia; il mercato 2020 per il comparto dei grandi elettrodomestici si è svolto secondo fasi ben distinte: il promettente inizio dei primi due mesi è stato bruscamente interrotto dal blocco pandemico, che ha impresso una sensibile regressione sul settore, per assistere poi a una sostenuta ripresa dal periodo estivo, che è andata anche oltre il semplice «rimbalzo» tecnico; secondo un'analisi di Applia Italia, l'anno si è chiuso con il segno più nelle vendite sia a valore (0,8 per cento) sia a volume (0,3 per cento). Secondo i dati Gfk, nei primi tre mesi del 2021 le vendite del grande elettrodomestico sono cresciute del 29,5 per cento, confermando un trend positivo che fa ben sperare per il settore e che, quindi, spiega ancora meno la chiusura del sito di Napoli; il 27 maggio 2021 i lavoratori della Whirlpool di Napoli, uniti alle delegazioni dei lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia e con la partecipazione di Parlamentari di molte forze politiche hanno manifestato per l'ennesima volta affinché si trovi una soluzione che eviti la chiusura del sito; il 30 giugno 2021 il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese. Per i settori nei quali è superato, a partire dal primo luglio, il divieto di licenziamento, il decreto stabilisce che le imprese, che non possano più fruire della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, possano farlo in deroga per 13 settimane fino al 31 dicembre 2021 senza contributo addizionale e, qualora se ne avvalgano, con conseguente divieto di licenziare. Ora è importante che la Whirlpool trasformi le lettere di licenziamento in proroga di cassa integrazione per 13 settimane, in modo da avere tempo per individuare una soluzione necessaria per il mantenimento dei livelli occupazionali del sito di Napoli e per favorire la ricerca di una soluzione industriale che metta in sicurezza il futuro lavorativo di centinaia di famiglie; il blocco dei licenziamenti ha evitato la perdita di oltre 400 mila posti di lavoro e la ripresa post pandemica è alle porte: secondo le più autorevoli istituzioni sarà talmente imponente da far chiudere l'anno 2021 con un +5 per cento di prodotto interno lordo. La ripartenza del Sud e dell'Italia, dunque, non può avvenire con il licenziamento di centinaia di lavoratori che alimenta l'emergenza sociale in un contesto caratterizzato da un tessuto produttivo più debole, un mondo del lavoro più frammentario ed un welfare più fragile; il caso in esame risulta, inoltre, emblematico di un tema complesso e troppo spesso eluso. L'Italia deve implementare la sua attrattività per gli investimenti delle imprese le quali, anche nei settori di ripresa e aumento dei profitti, preferiscono chiudere e/o delocalizzare le produzioni, È chiaro, quindi, che il problema non possa dirsi circoscritto al sito Whirlpool di Napoli e impone la messa in campo di una strategia industriale a lungo termine, la quale punti a rimettere al centro il settore manifatturiero; al tavolo convocato al Ministero dello sviluppo economico nei giorni scorsi la multinazionale Whirlpool ha annunciato di rifiutare la cassa integrazione aggiuntiva di 13 settimane avviando la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori del sito industriale Whirlpool di Napoli, impegna il Governo: 1) a proseguire una interlocuzione diretta con la Whirlpool Corporation già avviata presso il Ministero dello sviluppo economico per la salvaguardia del perimetro occupazionale, scongiurando il rischio di «desertificazione industriale» non soltanto nel sito industriale di Napoli; 2) ad adottare tutte le iniziative opportune al fine di ridefinire il progetto di organizzazione già avviato con il precedente piano industriale 2019/2021 – confermando la centralità dell'Italia per il settore degli elettrodomestici nell'area EMEA – che garantisca l'attuale presenza industriale sul territorio nazionale nel rispetto delle specializzazioni già assegnate ad ogni sito, con l'obiettivo di salvaguardare e incrementare i livelli occupazionali nell'interesse della Whirlpool e dell'intero Paese; 3) a ricercare, valutare e sostenere comunque, per quanto di competenza, ogni ulteriore progetto industriale per la rigenerazione economica e produttiva dello stabilimento industriale di Napoli coniugando crescita nazionale e coesione territoriale con l'obiettivo di salvaguardare il sito produttivo e mantenere i livelli occupazionali dello stesso in cui sono impiegati lavoratori altamente qualificati, individuando una soluzione che tuteli e valorizzi il lavoro insieme alle professionalità e le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori, garantendo una occupazione dignitosa per tutti con rinnovate tutele contrattuali; 4) ad assicurare adeguate forme di sostegno al reddito anche per i dipendenti con qualifica impiegatizia degli stabilimenti Whirlpool, ovvero a garantire specifici percorsi di riqualificazione professionale e ricollocazione atti a salvaguardare i livelli occupazionali, coinvolgendo le istituzioni regionali e locali interessate; 5) a valutare azioni e proposte volte a rivedere le scelte strategiche di rilancio della politica industriale italiana e comunitaria, ponendo al centro l'industria manifatturiera italiana, anche e soprattutto in relazione ai partner europei al fine di costruire strategie di lungo periodo che possano comportare un effettivo rilancio dell'economia, rendendo più attrattivi gli investimenti in Italia e contrastando il fenomeno delle delocalizzazioni; 6) ad attivarsi in sede comunitaria al fine di promuovere e rilanciare iniziative volte a contrastare le politiche di dumping salariale e ogni altra pratica di concorrenza sleale al fine di attrarre investimenti. (1-00499) « Fornaro , Terzoni , Galli , De Luca , Paolo Russo , Vitiello , Andreuzza , Benamati , Bersani , Binelli , Cantalamessa , Carrara , Casciello , Castiello , Colla , Conte , Dara , De Lorenzo , Fassina , Fiorini , Fratoianni , Invidia , Manzo , Micheli , Pentangelo , Pettazzi , Piastra , Saltamartini , Sarro , Siani , Sut , Topo , Zardini ».