Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01295 presentata da D'ARRANDO CELESTE (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 01/08/2021
Atto Camera Interpellanza 2-01295 presentato da D'ARRANDO Celeste testo di Domenica 1 agosto 2021, seduta n. 551 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro per le disabilità, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia , per sapere – premesso che: gli organi di informazione riportano il grave fatto di cronaca avvenuto a Taranto e relativo ad una ragazza di vent'anni, con una disabilità psichica, che, per circa 2 anni, è stata violentata da autisti dell'azienda dei trasporti pubblici urbani (Amat): secondo le cruente indiscrezioni emerse, la giovane ragazza disabile è stata vittima di violenze sessuali, all'interno degli autobus appositamente parcheggiati in luoghi isolati e con le porte chiuse; nonostante gli 8 autisti siano indagati per violenza sessuale aggravata, sempre secondo quanto riportato dagli organi di informazione, sembra che il Giudice per le indagini preliminari abbia respinto la richiesta di arresti domiciliari, predisponendo come provvedimento cautelativo il divieto di avvicinamento alla ragazza, alla mamma e al fidanzato; l'Amat, tramite un proprio comunicato, ha riferito di aver «appreso dalla stampa circa le gravissime condotte che vedrebbero coinvolti alcuni autisti e che prenderà tutti i provvedimenti necessari alla propria tutela, continuando ad assicurare il regolare prosieguo delle proprie attività. I fatti rappresentati lasciano sgomenti, aggravati dal fatto che sarebbero stati posti in essere durante il servizio pubblico, che, invece, è esercitato quotidianamente dai tanti dipendenti che assicurano il massimo impegno con serietà e senso del dovere»; con la mozione 1-00243 approvata alla Camera, il Governo si è impegnato ad assumere iniziative volte a garantire che tutte le ragazze e le donne con disabilità siano sempre poste nelle condizioni di ricevere ogni informazione per sporgere denuncia e adire la tutela giudiziaria nel caso siano vittime di violenza o discriminazione, dando piena attuazione, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, a quanto previsto dalle «Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza»; il Governo si è altresì impegnato a promuovere le iniziative di formazione specifica e di aggiornamento del personale chiamato ad interagire, a vario titolo, con le vittime di discriminazione che hanno una disabilità e ad assicurare che siano costantemente individuate azioni idonee a rispondere alle peculiari problematiche che devono affrontare le ragazze e le donne con disabilità vittime di violenza non soltanto nella fase della denuncia, ma anche nel successivo percorso di assistenza, di cura e di individuazione di percorsi per dalla violenza; rilevanti atti internazionali, come la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, richiamano un impegno degli Stati e delle organizzazioni su questi aspetti; la Convenzione Onu delle persone con disabilità, all'articolo 6, stabilisce che gli Stati riconoscono che le donne e le minori con disabilità sono soggette a discriminazioni multiple e, a questo riguardo, adottano misure per garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle donne e delle minori con disabilità; la stessa Convenzione, all'articolo 14, sulla libertà e sicurezza della persona, sancisce che gli Stati garantiscono che le persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri: godano del diritto alla libertà e alla sicurezza personale [...] e, al successivo articolo 16, prevede che gli Stati: adottano tutte le misure legislative, amministrative, sociali, educative e di altra natura adeguate a proteggere le persone con disabilità, all'interno e all'esterno della loro dimora, contro ogni forma di sfruttamento, di violenza e di abuso, compresi gli aspetti di genere; adottano altresì tutte le misure adeguate ad impedire ogni forma di sfruttamento, di violenza e di maltrattamento, assicurando, segnatamente alle persone con disabilità, alle loro famiglie ed a coloro che se ne prendono cura, appropriate forme di assistenza e sostegno adatte al genere ed all'età, anche mettendo a disposizione informazioni e servizi educativi sulle modalità per evitare, riconoscere e denunciare casi di sfruttamento, violenza e abuso; sempre secondo l'anzidetta Convenzione, gli Stati assicurano che i servizi di protezione tengano conto dell'età, del genere e della disabilità e adottano una legislazione e politiche efficaci, ivi comprese una legislazione e delle politiche specifiche per le donne ed i minori, per garantire che i casi di sfruttamento, di violenza e di abuso contro persone con disabilità siano identificati, indagati e, ove del caso, perseguiti; le donne con disabilità subiscono una discriminazione multipla: come donne e come disabili oltre ad essere maggiormente vulnerabili e vittime di violenza in percentuale maggiore –: quali iniziative, per quanto di competenza, siano state poste in essere, per garantire che i casi di sfruttamento, di violenza e di abuso contro persone con disabilità siano identificati, contrastati e, ove del caso, perseguiti con la massima celerità; se il Governo non ritenga, alla luce di quanto sopra esposto e per quanto di competenza, di adottare iniziative per procedere a monitorare le azioni che siano state poste in essere al fine di sensibilizzare le donne con disabilità circa la possibilità di sporgere denuncia e adire la tutela giudiziaria nel caso siano vittime di violenza o discriminazione. (2-01295) « D'Arrando , Faro , Ruggiero , Vianello , Ascari , Elisa Tripodi , Grippa , Masi , Villani , Martinciglio , Cassese , Nappi ».