Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13522 presentata da ZOLEZZI ALBERTO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 21/06/2016
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13522 presentato da ZOLEZZI Alberto testo di Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639 ZOLEZZI , TERZONI , BUSTO , DE ROSA , DAGA , VIGNAROLI , MICILLO e MANNINO . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: con l'atto dirigenziale n.PD/944 del 23 giugno 2014 del dirigente settore ambiente, programmazione territoriale, Autorità portuale della provincia di Mantova, è stato rilasciato, alla ditta Burgo Group di Altavilla Vicentina (Vicenza), il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) già rilasciata con decreto regionale n.6764 del 23 giugno 2008 e AD 21/168 del 6 dicembre 2011 per il complesso di impianti per la « Integrated Pollution Prevention and Control » (IPPC) sito nel comune di Mantova in via Poggio Reale n.9 ed adibito all'esercizio delle attività di cui ai punti 6.1 b) , 1.1, 5.4 dell'Allegato VIII alla parte seconda del decreto legislativo n.152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni; con l'avviso al pubblico ex articolo 29- quater , comma 3 del decreto legislativo n.152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni del 15 gennaio 2016 l'amministrazione provinciale di Mantova comunica che: a) con istanza del 31 dicembre 2015, la società Cartiere Villa Lagarina ha richiesto il riesame e la voltura dell'autorizzazione integrata ambientale precedentemente rilasciata a Burgo Group per la Cartiera di Mantova. b) la provincia di Mantova in data 15 gennaio 2016 ha avviato il procedimento amministrativo per il riesame e la contestuale voltura dell'autorizzazione integrata ambientale ai sensi dell'articolo 29- octies , comma 3 lettera a) su Decisione di esecuzione della C.E del 26 settembre 2014 [C(2014) 6750] e comma 4 lettera d) del decreto legislativo n.152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni relativamente all'installazione IPPC localizzata in Viale Poggio Reale n.9 nel comune di Mantova in cui sono svolte le attività IPPC di cui ai punti 1.1, 5.2, 5.4 e 6.1 b) dell'allegato VIII alla parte II del decreto legislativo n.152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni e attività non IPPC tecnicamente connesse; in sostanza la nuova cartiera vuole dotarsi di un nuovo inceneritore per rifiuti speciali, di un impianto turbogas, incrementare i volumi di carta prodotta passando dalla carta per quotidiani al cartoncino ondulato. L'inceneritore, a differenza dell'autorizzazione AIA del 2014, dovrebbe incenerire i fanghi di cartiera provenienti anche dagli altri stabilimenti del gruppo Progest; da notizie riportate sulla stampa, in merito alle osservazioni presentate in provincia al progetto dall'ingegnere Paolo Rabitti, e dalla sintesi non tecnica depositata in provincia dalla società proponente, si apprende dell'opinabile procedura di AIA nel 2014 per quanto concerne l'inceneritore, non inserito nel decreto di AIA ma inserito nell'elenco delle attività IPPC a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo n.46 del 2014; anche la produzione di carta prevista da Progest necessiterebbe di una nuova procedura AIA; il comune di Mantova, ai tempi dell'amministrazione Sodano, quando (giugno 2014) venne concessa l'autorizzazione all'inceneritore Burgo, non ritenne necessario sottoporre l'impianto ad Aia, non tenendo conto che era cambiata la legislazione; in particolare l'allegato VIII del decreto legislativo n.152 del 2006 che introduce delle soglie delle quantità di materiale trattato (3 tonnellate all'ora) anche per i rifiuti non urbani. Per la verità il consulente del comune, l'ingegner Umberto Maffezzoli, lo segnalò nel suo parere dell'8 maggio 2014, ma nel parere finale dei comune, firmato dall'allora segretario Vareschi e presentato alla conferenza dei servizi del 12 maggio 2014, non se ne parla. La quantità di carta prodotta dal nuovo impianto, inoltre, passerebbe 575 t/g a 1159 t/g, con un aumento di 584 t/g, quasi 30 volte la soglia di 20 t/g per una nuova Aia; altri dati suggeriscono la necessità di uno studio di valutazione d'impatto ambientale per il turbogas che sostituirà la centrale della vecchia Burgo, un impianto nuovo appunto. Il nuovo turbogas avrà una potenza termica di oltre 68 MWt, molto superiore alla soglia di 50 oltre alla quale il progetto deve essere sottoposto a verifica di assoggettabilità a VIA; in sostanza, non è vero che si tratti di modifica non sostanziale: l'impianto ha potenzialità doppie per la produzione di carta e triple per la potenza elettrica dell'inceneritore. Le prestazioni del nuovo inceneritore triplicheranno rispetto all'attuale sia per la potenza termica sia per la potenza elettrica. La quantità di rifiuti da incenerire prevista dal proponente (10 t/h) di sostanza secca comporta un aumento di 5 t/h di sostanza secca, rispetto a quelle autorizzate e superiore alla soglia Ippc di 3 t/h; in data 26 febbraio 2016 la Gazzetta di Mantova riporta la notizia secondo cui Francesco Zago, direttore delle cartiere del gruppo «Progest» fra le quali la ditta cartiera Villa Lagarina s.p.a., era sicuro che non sarebbe stata richiesta la VIA in base ad accordi con la provincia di Mantova precedenti all'inizio della conferenza dei servizi (convocata il 25 febbraio 2016), si legge sullo stesso quotidiano che «il dialogo con la provincia è iniziato un anno fa, quindi ancora prima dell'acquisizione (della ex cartiera Burgo, n.d.r.) e già informalmente avevamo convenuto sulla non sostanzialità delle modifiche da noi richieste, parere poi formalizzato in una PEC di novembre 2015». Tramite accesso agli atti si è potuto accedere a tale PEC in cui l'architetto Giancarlo Leoni, Autorità Competente e Responsabile del procedimento, nonché dirigente del settore ambiente, pianificazione territoriale, autorità portuale, servizio rifiuti ed inquinamento della provincia di Mantova, su richiesta della nuova proprietà scrive così: «Le comunico pertanto che è parere dello Scrivente ritenere corretto che l'Azienda (ditta cartiere Lagarina S.p.a. n.d.r.) per quanto in progetto illustrato nella documentazione richiamata, non dovrà espletare preventivamente alcun procedimento di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. in quanto gli interventi da attuare non determineranno incrementi in relazione alle soglie previste dalla legge regionale n.5 del 2 ottobre 2010 o modifiche valutate tali da determinare notevoli ripercussioni sull'ambiente, rispettivamente sui progetti [..omissis...] si valutano chiari e sufficienti gli elementi illustrati circa il processo di revamping proposto nell'istanza su richiamata e pertanto per lo scrivente è possibile comunicare che i procedimenti amministrativi e le relative istanze di competenza della provincia di Mantova sono le seguenti: istanza di voltura, aggiornamento normativo e modifica non sostanziale dell'Autorizzazione Integrata Ambientale già rilasciata con AD n.PD/849 del 23 giugno 2014; istanza di Autorizzazione Unica ai sensi del decreto legislativo 20/07 e del decreto legislativo 115/2008»; tale modus operandi precedente la valutazione in conferenza di servizi ha portato alla segnalazione dei fatti all'Autorità nazionale anticorruzione del 25 marzo 2016 da parte dei consiglieri comunali di Mantova Giuliano Longfils, Pier-Luigi Baschieri, Michele Annaloro, Tommaso Tonelli, affinché venga valutata l'esistenza di eventuali conflitti di interessi e venga verificata l'imparzialità dell'azione amministrativa; il decreto del Presidente della Repubblica n.357 dell'8 settembre 1997 (articolo 5) e successive modificazioni e integrazioni e la deliberazione della giunta regionale n.7/14106 dell'8 agosto 2003 per quanto attiene i siti «Natura 2000» comprende la zona di protezione speciale (Zps) «Valli del Mincio», identificata dal codice IT20B0009, confinante con l'area dello stabilimento; in relazione all'assoggettamento a VIA dovrebbe essere valutata la possibile interferenza del nuovo stabilimento con tale zona; la legge n.179 del 2002 ha istituito il «sito di bonifica di interesse nazionale» (SIN) «Laghi di Mantova e Polo chimico», perimetrato con decreto ministeriale del 7 febbraio 2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.86 del 12 aprile 2003; l'ultima campagna di monitoraggio coordinata dall'ARPA a partire dal giugno 2015 ha dimostrato che vi è una persistenza dell'inquinamento, con una riduzione approssimativa del 5 per cento rispetto alla campagna 2013 e picchi di inquinamento da benzene di 177.000 microgrammi/litro (la soglia è 1 microgrammo/litro); è stata dimostrata la persistenza del passaggio di idrocarburi e solventi nei corpi idrici (le valli e il fiume Mincio). La relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esso correlate, sul Quadrilatero delle bonifiche, seppur preesistente alla pubblicazione dei dati ARPA 2015, evidenzia notevoli criticità; lo studio epidemiologico «Sentieri» pubblicato su «epidemiologia e prevenzione», la rivista dell'Associazione italiana di epidemiologia, Anno 38 (2) Marzo-Aprile 2014 documenta 73 casi di patologia tumorale in più fra il 1996 e il 2005 fra i residenti nei comuni del SIN «Laghi di Mantova e Polo chimico» rispetto all'atteso nella popolazione media residente in regione Lombardia. Dati che impongono una grande attenzione sui futuri impatti sulla popolazione e sull'ambiente della nostra provincia in relazione a nuove autorizzazioni; la legge regionale 2 febbraio 2010, n.5 – regione Lombardia; ai sensi del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n.59 (decreto IPPC); con il rilascio della autorizzazione integrata ambientale (AIA), l'autorità pubblica di fatto certifica che le soluzioni gestionali, impiantistiche e di controllo individuate dal gestore dell'impianto: corrispondano effettivamente alle migliori tecniche disponibili; rispettino comunque i limiti previsti da normative ambientali di settore; siano adeguate allo specifico contesto territoriale: ne consegue quindi la necessità dell'attenzione al contesto territoriale in cui è inserito l'impatto, difatti l'ambiente della provincia di Mantova sta presentando aspetti di sofferenza ecosistemica che potrebbero potenzialmente impattare sulla salute umana, delle specie animali e degli organismi vegetali presenti; questo si può evincere dalla presenza di nitrati in elevate concentrazioni nelle falde acquifere superficiali dell'Alto Mantovano (studio Plume ) in particolare a Medole e Guidizzolo, nella presenza di nitrati nelle acque potabili in concentrazioni superiori a 10 mg/L, in particolare a Ponti sul Mincio e Cavriana, a Poggio Rusco, parametri rilevabili online sui siti web dei gestori idrici; si tratta di parametri ritenuti dal rapporto delle Nazioni Unite sulle risorse idriche del 2015 potenzialmente pericolosi in categorie suscettibili come le donne in gravidanza o allattamento, la primissima infanzia, deficit enzimatici (G6PD per esempio); tutto questo va considerato indipendentemente dai limiti di legge nazionali (che impongono il limite massimo di 50 mg/L per i nitrati), che suggeriscono agli amministratori locali, custodi della salute dei cittadini, ulteriori attenzioni seguendo il «principio di precauzione» e valutando tali dati in prospettiva temporale futura; in tale contesto va valutato il business dei rifiuti speciali che prevede l'importazione di fanghi di depurazione civile dal Veneto nella provincia (dati ARPAV), sparsi al suolo, potenzialmente contaminati da sostanze perfluoroalchiliche; vanno inoltre considerate l'importazione di scarti derivati dall'industria conciaria trattati come fertilizzanti, l'importazione di fanghi industriali dall'Ilva di Taranto (compostati e spandibili anch'essi al suolo), la prevista importazione da fuori regione di 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali verso la discarica di servizio provinciale di Mariana e ora l'importazione dei fanghi di cartiera prodotti negli altri stabilimenti del gruppo Progest che, secondo la voltura richiesta, delineano a parere degli interroganti un potenziale disastro ambientale per la mancata valutazione degli impatti cumulativi di questi fattori di pressione; vanno considerate inoltre: la deliberazione della giunta regionale della regione Lombardia n.IX /2970 del 2 febbraio 2012 vanno considerati inoltre: recante «Determinazioni in merito alle procedure e modalità di rinnovo e dei criteri per la caratterizzazione delle modifiche per esercizio uniforme e coordinato dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) (articolo 8, comma 2, legge regionale n.24 del 2006); la procedura di infrazione UE 2015-2043 per la cattiva applicazione della direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria in Italia; il manuale e le linee guida 133/2016 per la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) nelle procedure di autorizzazione ambientale (VAS, VIA, AIA) del consiglio federale dell'ISPRA; la delibera del consiglio federale. Seduta del 22 aprile 2015. Doc. 49/15-Cf; la legge 28 dicembre 2015, n.221, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.13 del 18 gennaio 2016, che contiene misure in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche (cosiddetto collegato ambientale); il manuale e le linee guida 133/2016 dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra) riporta le linee guida per la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) nelle procedure di autorizzazione ambientale (VAS, VIA, AIA) delibera del consiglio federale. Seduta del 22 aprile 2015. Doc. 49/15-Cf. La VIIAS può essere eseguita secondo le linee guida, Ispra non solo in caso di VIA ma anche in caso di VAS o AIA. In particolare il paragrafo 4.8 definisce la check list per la redazione dello studio d'impatto ambientale e sanitario; le indicazioni dell'Ispra, pur non avendo al momento valore normativo, costituiscono uno strumento di buon senso e di adeguata gestione ambientale integrata all'eventuale impatto sanitario; nei documenti delle società proponente mancano riferimenti a istanze già rese pubbliche dalla cittadinanza, come quelle relative al collegamento in teleriscaldamento (TR) con l'impianto turbogas esistente a Mantova (Enipower) per la fornitura dell'energia termica ed elettrica, allo scopo di limitare le emissioni a causa della costruzione di una centrale di cogenerazione dedicata alla nuova cartiera; si ritiene necessario presentare un'analisi dettagliata di tale soluzione in termini tecnici ed economici; si segnala che il teleriscaldamento potrebbe garantire la totalità dell'energia termica ed elettrica per il progetto proposto; in subordine si segnala come sarebbe ancor più praticabile il teleriscaldamento per vicariare l'energia prodotta dall'inceneritore, che, a livello energetico, appare rappresentare circa il 20 per cento dell'energia termica necessaria; in tal modo si eviterebbe l'odiosa gestione dei fanghi provenienti da fuori regione; nella documentazione nonsembra esserci adeguato riferimento alla bonifica o allo svuotamento progressivo delle discariche, procedura che si ritiene auspicabile in un'ottica di compensazione e di tutela ambientale; per quanto concerne la gestione dei rifiuti speciali prodotti e in particolar modo dei fanghi, secondo l'Ispra nel 2006 i fanghi di cartiera in Italia (1,5 milioni di tonnellate) erano gestiti come recupero ambientale al 26 per cento, per la produzione di cemento e laterizi al 14 per cento, inviati in discarica al 22 per cento e recuperati energeticamente al 29 per cento; le cartiere del gruppo Lukart nel 2012 dichiarano di gestire il 47 per cento dei fanghi per la produzione di laterizi, il 31,4 per cento per ripristino ambientale, il 14,8 per cento come compostaggio, non viene più citato il recupero energetico; nel caso di Mantova, seppure si tratti di una realtà pesantemente impattata, a quanto risulta agli interroganti il gruppo Progest non ha proposto alcun tentativo, neppure sperimentale, di gestione più sostenibile dei fanghi di depurazione, chiedendo anzi di chiudere il ciclo con l'incenerimento anche per i rifiuti degli altri stabilimenti del gruppo, prodotti anche in epoche precedenti; si segnala che sarà discussa a breve la mozione in consiglio regionale lombardo per l'istituzione di un'area di crisi industriale complessa per Mantova, che potrebbe garantire maggiori risorse per gli investitori se perseguono la sostenibilità ambientale; in tale visuale, l'esistenza del turbogas come punto di fornitura energetica del nuovo polo avrebbe un valore ancora più strategico. Dopo lo stop della raffinazione (IES-MOL), la chiusura della cartiera Burgo stessa, la paventata vendita di Versalis, di Belleli da parte della proprietà Exterran, dopo la chiusura di molteplici attività provinciali in particolare nel settore tessile, con la scomparsa di oltre 14.000 posti di lavoro in 7 anni, il tessuto economico e sociale della città di Mantova e della provincia è allo stremo–: se sia stata verificata, per quanto di competenza, la compatibilità del nuovo impianto di cui in premessa con le peculiarità e i vincoli di un'area nella quale esiste un sito da bonificare di interesse nazionale, nonché con le esigenze di tutela derivanti dalla presenza di importanti siti Natura 2000; se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ritenga di assumere iniziative normative per incentivare le forme di gestione più sostenibile dei rifiuti speciali e la ricerca sulla sicurezza e sul life cycle assessment degli stessi procedimenti, in particolar modo riducendo il ricorso all'incenerimento; se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenda assumere iniziative normative per disciplinare il trasporto interregionale dei rifiuti speciali funzione dell'impatto ambientale preesistente nelle aree di destinazione e dell'inquinamento prodotto dal trasporto stesso; se il Ministro dello sviluppo economico intenda promuovere l'istituzione di un'area di crisi industriale complessa per il territorio di Mantova. (4-13522)