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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Irene Pivetti

XII Legislatura della Repubblica italiana

Seduta del 15 aprile 1994, continuata nella giornata del 16 aprile

Presidente. (Pronunzia, stando in predi, il seguente discorso). Colleghi deputati, nel momento in cui, dopo l'esito della votazione, assumo la carica di Presidente della Camera, rivolgo il mio ringraziamento a tutti voi, nessuno escluso, per la stima e la fiducia di cui avete voluto onorarmi chiamandomi a questo altissimo compito. La Camera è infatti espressione diretta della volontà popolare e della democrazia, fondamento di quelle libertà che tutti indistintamente siamo impegnati a difendere ed amare, nel rispetto delle pluralità, che sono patrimonio e grande ricchezza per tutta la Nazione (Vivi applausi al centro e a destra). Come cittadino, e come Presidente della Camera, mi inchino alla Carta costituzionale e mi impegno alla rigorosa osservanza del mio mandato istituzionale (Vivi applausi al centro e a destra). Come cattolico, non posso non affidare la mia opera in questo Parlamento e, nella preghiera, la vita del paese, alla volontà di Dio, a cui appartengono i destini di tutti gli Stati, e della storia (Vivi applausi al centro e a destra). Io so che potrò esercitare le mie funzioni contando sull'aiuto e sulla collaborazione attiva di tutti i gruppi parlamentari, e di tutti voi singolarmente. Collaborazione che io chiedo, e considero essenziale, perché la mia elezione coincide con un periodo storico particolarmente importante, decisivo anzi per il nostro paese: siamo al passaggio dalla prima alla seconda Repubblica (Vivi applausi al centro e a destra). Si tratta quindi di un processo di rinnovamento, coincidente con una revisione legislativa di grande impegno. Dovremo affrontare insieme concreti passaggi costituzionali, ed è per questo che ancora maggiore deve essere il nostro senso di responsabilità di fronte a tutti gli italiani, nel momento in cui essi ci hanno chiamato a scrivere un nuovo capitolo della nostra storia. A nessuno di noi può sfuggire il complesso intreccio dei problemi che questo precipuo passaggio istituzionale dovrà affrontare, indicando le necessarie e più idonee soluzioni. Nella stretta osservanza delle mie competenze, ritengo inutile ribadire che accoglierò, specialmente attraverso le periodiche convocazioni dei capigruppo, e nello svolgersi dell'intera attività parlamentare, tutte le istanze collegate alle mie funzioni di Presidente della Camera dei deputati, assolutamente super partes (Vivi applausi al centro e a destra). E qui confermo a voi tutti che, nell'esecuzione del vostro mandato, potrete contare su strutture interne funzionali della Camera efficientissime. Mi riferisco alle più alte, alla Segreteria generale, ai funzionari, al dirigenti dei vari servizi, oltreché ai commessi, ai quali spetta, nelle rispettive competenze, il compito di attivare la complessa organizzazione delle attività della Camera dei deputati. E desidero sottolineare in particolare l'attività delle Commissioni, che sono gli strumenti essenziali per l'elaborazione della materia legislativa. Voglio rivolgere, come Presidente della Camera, un saluto all'altro ramo del Parlamento, al Senato. Nella certezza che il nostro rapporto sul piano legislativo renderà sempre più completa e determinante la collaborazione con il potere esecutivo ed il potere giudiziario. Sarete voi, e, attraverso e accanto a voi, sarà il paese, a giudicare - nel prosieguo della legislatura - la mia attività, e parallelamente la mia disponibilità nei confronti di tutti i colleghi. Concludo questo mio breve saluto ringraziandovi ancora una volta, nessuno escluso (Applausi al centro e a destra), per la fiducia che mi avete concesso. Ed approfitto di questa solenne occasione per inviare, anche a vostro nome, un deferente saluto al paese, al Capo dello Stato (Applausi al centro e a destra) e, mi sia concesso, alla mia città, Milano (Vivi applausi al centro e a destra - L'onorevole Giorgio Napolitano sale al banco della Presidenza e si congratula con il Presidente).