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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00027 presentata da PICCONE FILIPPO (FORZA ITALIA) in data 13/06/2006

Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-00027 presentata da FILIPPO PICCONE martedì 13 giugno 2006 nella seduta n.008 PICCONE - Al Ministro della giustizia - Premesso: che in data 3 febbraio 2006 viene pubblicato un decreto ministeriale di chiusura provvisoria della Casa circondariale di Avezzano per "l'esecuzione dei necessari interventi per le precarie condizioni strutturali"; che prima della chiusura, in data 28 ottobre 1999, il Ministro dei lavori pubblici, Provveditorato regionale alle opere pubbliche per l'Abruzzo, con nota 1127 decreta che "il fabbricato non presenta segni di degrado statico e lo stesso ha resistito a tutti gli eventi sismici verificatisi dall'epoca della sua costruzione ad oggi"; che il medesimo ufficio, in data 11 novembre 2002, a seguito di visita ispettiva nell'Istituto, con nota 1438 ha affermato che: "non ha riscontrato alcuna lesione, cedimento strutturale o danno di alcun genere connesso al sisma del 31 ottobre 2002 e che la struttura dell'edificio non ha subito variazioni a seguito dell'evento. Per quanto sopra dichiarato, viene confermato dal Provveditorato lavori Pubblici - Provv. Regionale opere pubbliche quanto già espresso nel 1999", considerato: che negli anni 2002-2003 furono spesi circa 30.000 euro per un progetto di ristrutturazione dei due piani detentivi dell'Istituto; al DAP (Uffici beni e servizi) venne inviata la richiesta per emettere il decreto di segretazione per l'esecuzione dei lavori, ma il DAP non hai mai dato risposta nonostante la necessità degli interventi, e ciò risulta quanto mai grave rilevata la necessità degli stessi; che nei medesimi anni 2002-2003 sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione a norma di legge in una parte dell'istituto in questione ove attualmente sono ubicati gli uffici della direzione, nella cui zona sottostante è collocata una sezione detentiva in buono stato strutturale (come testimoniato dall'esecuzione dei menzionati lavori nella zona ad essa soprastante), ove potrebbe essere collocata una sezione di arresto di massimo 12 unità, il cui mantenimento è già stato richiesto al Ministero della giustizia, anche dalle autorità giudiziarie locali, in considerazione del fatto che la Casa circondariale di Avezzano gestisce più della metà degli arresti effettuati in tutta la Provincia de L'Aquila, ritenuto che, come sopra evidenziato, l'edificio carcerario in questione non necessita di eccezionali provvedimenti di urgenza rispetto alla sicurezza e che utilmente potrebbero apportarsi solo interventi di miglioramento più che di ricostruzione vera e propria, l'interrogante chiede al Ministro in indirizzo: se non ritenga opportuno rivedere la posizione ministeriale, preferendo il mantenimento di una sezione di arresto (presso l'ex sezione femminile) nell'attesa e durante i lavori di ristrutturazione e, qualora non fosse possibile, almeno di ricollocare - temporaneamente e sino a nuova riapertura dei lavori dell'Istituto, sul territorio di Avezzano il personale che opera nella Casa circondariale; se non si ritenga di verificare se i fondi per la ristrutturazione risultino depositati nell'Ufficio "Beni e Servizi - edilizia carceraria" e se e quando possano essere utilizzati. se non si ritenga infine di motivare il decreto ministeriale di chiusura del 3 febbraio 2006. (3-00027)





 
Cronologia
lunedì 5 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    A Nassirya, in Iraq, un soldato italiano, impegnato nella missione militare “Antica Babilonia”, perde la vita in un attentato e altri quattro restano feriti.

martedì 13 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge le tre mozioni presentate dall'opposizione contro la decisione del Ministro dell'Università e della ricerca Mussi di ritirare l'adesione italiana alla dichiarazione etica europea contro la ricerca sulle cellule staminali.

domenica 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    26 milioni di elettori (52 % degli aventi diritto) si recano alle urne per esprimere il proprio voto sul referendum costituzionale per la modifica della parte seconda della Costituzione. Il 61,29% degli elettori respinge la modifica.