Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02225 presentata da BIANCHI DORINA (L' ULIVO) in data 22/01/2007
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02225 presentata da DORINA BIANCHI lunedì 22 gennaio 2007 nella seduta n.095 BIANCHI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: il decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26, provvede ad istituire la Scuola Superiore della Magistratura; da fonti giornalistiche si apprende della esclusione della città di Catanzaro quale possibile sede della Scuola per i distretti ricompresi nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia; tale notizia avrebbe suscitato la preoccupazione dell'amministrazione comunale e della popolazione per le quali la presenza della Scuola avrebbe costituito motivo di attenzione alle esigenze e alle criticità del territorio; la presenza di una sede della Scuola in Calabria, e segnatamente a Catanzaro, rappresenterebbe un segnale alto della presenza dello Stato in un'area a forte incidenza della criminalità organizzata e posizionata geograficamente al centro dell'area del Mezzogiorno che ricomprende i distretti interessati -: quali linee direttrici intenda intraprendere al fine di individuare la sede della Scuola Superiore della Magistratura per i distretti ricompresi nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. (4-02225)
Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 23 aprile 2007 nell'allegato B della seduta n. 148 All'Interrogazione 4-02225
presentata da BIANCHI Risposta. - In risposta all'interrogazione in esame rappresento quanto segue. Effettivamente, con decreto del 30 novembre, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ho provveduto a modificare il precedente decreto interministeriale del 27 aprile, che individuava in Bergamo, Latina e Catanzaro le province dove ubicare le tre sedi della Scuola Superiore della Magistratura. Tale scelta è stata in primo luogo effettuata - come indicato nel decreto - perché le filiali dell'Agenzia del demanio, appositamente interpellate dall'Amministrazione, hanno segnalato che in nessuna delle suindicate province esistono immobili demaniali idonei allo scopo previsto. In secondo luogo, si è tenuto conto della circostanza - anch'essa menzionata nel decreto del 30 novembre - che le sedi di Latina e Catanzaro risultano decentrate. La seconda, in particolare, distante dalle grandi arterie, appare difficilmente raggiungibile sia in treno sia in aereo. Il fatto che dette sedi non siano agevolmente raggiungibili comporta inevitabilmente maggiori costi a carico dell'Erario per viaggi e permanenze. Sono state considerate, inoltre, esigenze di complessiva redistribuzione di occasioni e di risorse materiali e culturali, nell'ambito di un disegno di più ampio respiro, riguardante l'intero territorio nazionale (si pensi, tra l'altro, anche alle scelte riguardanti le ubicazioni delle strutture penitenziarie di nuova costruzione o delle quali è progettato l'ampliamento). In tale ambito si terrà conto dell'esigenza di manifestare la presenza attiva dello Stato in un territorio ad elevata incidenza della criminalità organizzata. In definitiva, per i motivi esposti, ho ritenuto che occorresse procedere quanto meno alla sostituzione delle sedi di Latina e Catanzaro, optando rispettivamente per le città di Firenze e Benevento. Il Ministro della giustizia: Clemente Mastella.