Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01924 presentata da SPERANDIO GINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 17/01/2008
Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-01924 presentata da GINO SPERANDIO giovedì 17 gennaio 2008 nella seduta n.268 SPERANDIO e ACERBO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: vi sono varie denunce e segnalazioni riguardanti la gestione della categoria degli agrotecnici come condotta dal suo Presidente Nazionale agrotecnico Roberto Orlandi; tale agrotecnico Orlandi ricopre ininterrottamente la medesima carica di Presidente nazionale della categoria sin dalla sua creazione ed istituzione, cioè dal 1988; a quanto consta agli interroganti ogni flebile tentativo da parte degli iscritti, di rinnovare tale rappresentanza è stato soffocato dallo stesso agrotecnico Orlandi, attraverso misure disciplinari e commissariamenti dei collegi «non allineati» e «dissenzienti»; ultimo episodio eclatante di tale comportamento è avvenuto con il collegio provinciale di Rovigo, peraltro penultimo nella serie di commissariamenti che hanno interessato i collegi provinciali di Bologna, Ferrara, Padova, Vicenza, Venezia, Grosseto, Roma, Udine e successivamente quello di Treviso; tutti i predetti collegi avevano infatti costituito un gruppo «Com.Agro» per l'elezione di candidati alternativi alla linea «presidenziale» dell'agrotecnico Orlandi, in previsione delle elezioni nazionali del 2000; il progetto «Com.Agro» nasce dall'esigenza di sanare un paradosso riscontrato nella gestione dell'ente «collegio Nazionale»; il comitato infatti sospettò una gestione «poco ortodossa» delle finanze del collegio, che risulta socio sovventore di strutture private facenti capo, tra gli altri, al Presidente Nazionale, agrotecnico Orlandi, quali le Cooperative Agrifuturo Scarl ed Agrifuturo II; il Collegio degli agrotecnici risulta istituito e regolamentato dal combinato disposto della alla legge n. 251 del 1986 e della legge n. 91 del 1991; per tali disposizioni tutti i collegi si configurano come «Enti di diritto pubblico» ascrivibili alla categoria degli enti non economici; proprio per la natura attribuita ai collegi essi determinano «... la misura del contributo annuo da corrispondersi, da parte degli iscritti negli albi, nei limiti strettamente necessari a coprire le spese per il proprio, funzionamento»; tali attribuzioni di fatto corrispondono all'impossibilità di investire a fini lucrativi le risorse finanziarie del collegio, nonché all'impossibilità di finanziarie strutture private; il sostegno economico di una cooperativa privata non appare in alcun modo rientrare nelle fattispecie di gestione contabile consentite a tale tipologia di enti; il Ministero, nonostante le numerose segnalazioni ricevute, ha tralasciato di verificare e vigilare sull'operato del Collegio nazionale, così come prevede il compito istituzionale di vigilanza attribuitogli, e soprattutto non ha considerato le richieste e le memorie depositate in proposito, proprio dagli agrotecnici rodigini; gli interroganti hanno avuto accesso a tutta una serie di documenti, a dir poco stupefacenti, che dimostrano come un gruppo di Agrotecnici della provincia di Rovigo componenti il consiglio del collegio locale, sia stato dapprima Commissariato con motivazioni artefatte, con le medesime insinuazioni, poi denunciato alla Procura della Repubblica e dalla stessa prontamente e pienamente scagionato, attraverso l'accertamento dell'assoluta infondatezza delle accuse mosse; nonostante la chiarezza posta dalla Procura essi sono stati comunque radiati e/o sospesi per le medesime ragioni, senza alcun intervento di controllo e verifica da parte di codesto Ministero, ripetutamente chiamato in causa ed interessato da segnalazioni rappresentanti i gravi abusi commessi dal Collegio Nazionale e dai collegi locali operanti in suo nome; tutta questa triste ed assurda vicenda è imperniata sulle attività private del presidente nazionale (cooperative Agrifuturo ed altre) il quale, per salvaguardarne gli interessi, sembra non lesinare strumentalizzazioni del proprio ruolo istituzionale pur di sopraffare la concorrenza: tutti gli agrotecnici vittime dei provvedimenti disciplinari svolgevano attività concorrenti a quelle delle cooperative Agrifuturo -: se il Ministro, quale Ente preposto all'Alta vigilanza ed al controllo sugli ordini professionali, non ritenga opportuno intraprendere adeguate e necessarie procedure di verifica sull'operato del Collegio nazionale degli agrotecnici ed agrotecnici laureati, anche al fine di accertare quanto sin qui segnalato; se il Ministro intenda adottare idonei provvedimenti, di scioglimento dei collegi responsabili degli abusi segnalati, nonché attivare le conseguenti azioni disciplinari, finalizzate a ricondurre la gestione della categoria a quei principi deontologici di imparzialità, dignità e decoro che le si addicono; se il Ministero intenda svolgere tempestivamente anche una verifica fiscale/patrimoniale sul Collegio nazionale e sui Collegi Locali che risultano «soci sovventori» delle Cooperative Agrifuturo, verifiche che devono necessariamente riguardare i bilanci sia degli Enti Pubblici in questione che quelli delle strutture private da questi finanziate. (5-01924)