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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Carlo Cadorna

VI Legislatura del Regno di Sardegna

Tornata del 18 gennaio 1858

Presidente. Onorevolissimi signori e colleghi. Allorquando nella Legislatura testé compiutasi io ascendeva per la prima volta a questo altissimo Seggio, un senso di viva inquietudine occupava il mio animo: ed ora che la vostra bontà mi vi richiama, non minore è in me quel sentimento, essendoché l'esperienza mi abbia maggiormente insegnato quanto arduo e difficile sia il dovere di chi siede a questo eminente posto, anche allorquando, come a me avvenne, egli invochi e provi da ogni lato dell'Assemblea il più spontaneo concorso e la più benigna deferenza. Non potendo essere in me le ragioni di questo primo solenne vostro atto, io non mi perito a tenerlo, e massime nelle presenti contingenze, come significazione dei vostri politici intendimenti. Voi richiamaste all'onore di questo Seggio il presidente dell'ultima Sessione di quella Legislatura che fu costantemente e operosamente devota al principio della indipendenza e della nazionalità della comune patria italiana e che vide compiersi col di lei concorso gloriosi fatti, onde crebbe per noi l'affetto dell'Italia e la stima dell'Europa; che difese l'indipendenza dello Stato e mantenne integro il principio della sua autorità nella sfera dei temporali negozi; che fu gelosa custode delle libertà costituzionali e propugnatrice di una politica quanto assegnata altrettanto liberale. Voi voleste pertanto che il primo vostro voto facesse eco alle nobili parole colle quali dell'Augusta voce che il Piemonte, l'Italia o l'Europa riveriscono ed amano, iniziando testé i lavori parlamentari, rammentava quella Legislatura e dichiarava l'irremovibile volontà di applicare e di svolgere quei principii liberali sui quali riposa la nostra politica nazionale. Ed io, serbato da voi all'alto onore di essere quasi ministro della espressione di questi vostri intendimenti, sentendomene, per questo rispetto, non affatto indegno, ve ne ringrazio con tutta l'anima. Vogliate, ve ne prego, o signori, concedermi il vostro appoggio nel mantenere l'osservanza dei regolamenti che moderano le vostre discussioni a guarentigia della pienissima libertà di tutti; piacciavi di accordarmi quella cortese deferenza e quell'efficace concorso da cui soltanto può venirmi l'autorità necessaria al compimento, talvolta assai difficile, dei miei doveri. Ed io da questo istante siederò all'eminente posto che mi avete assegnato, a null'altro mirando che al mio dovere e al nobile mandato di giustizia e di imparzialità che mi è commesso, e aspirando all'unico vanto di ottenere al fine della presente Sessione testimonianza da ogni lato di questa Assemblea dell'avere io religiosamente adempiuto al mio mandato. (Applausi) Sono certo di interpretare convenientemente ed esattamente il voto unanime della Camera, porgendo ringraziamenti all'onorevole presidente dell'ufficio provvisorio ed a tutti i nostri colleghi che ebbero ad occuparsi della direzione delle operazioni che si sono testé compiute. (Sì! Bene!)