A seguito delle dimissioni di Giovanni Leone, diventato Presidente del Consiglio dei ministri, la Camera a distanza di poco più di un mese è nuovamente chiamata a eleggere il proprio Presidente. Nella seduta del 26 giugno 1963 l'esponente democristiano Brunetto Bucciarelli Ducci è eletto a larghissima maggioranza Presidente della Camera, con 546 voti su 587 votanti. Le sue riconosciute doti di imparzialità ed equilibrio gli guadagnano anche il sostegno del gruppo comunista. Nel discorso di insediamento, che segue immediatamente l'elezione, Bucciarelli Ducci conferma le linee programmatiche del suo predecessore per l'attività e la funzionalità dell'Assemblea e sottolinea l'insostituibile funzione dell'istituto parlamentare che «trovandosi al vertice dello Stato democratico ne condiziona la stabilità e determina le prospettive della sua evoluzione e del suo progresso».