I1 programma di Carlo Fontana per il completamento del palazzo di Montecitorio fu realizzato, dopo una serie di restrizioni di ordine economico, nelle forme riprodotte da Alessandro Specchi, in questa con le due vedute del cortile e nella tavola seguente con la fronte della « Gran Curia ». Rispetto al disegno del Bernini, la facciata dell'edificio risulta, nelle sue linee generali di struttura, un compimento vero e proprio; mentre, di suo, il Fontana vi introduce solo due importanti modifiche. Come si vede, l'ingresso principale non si configura più in un portale unico, ma in un sistema triplice di accessi, scoperta e cosciente reminiscenza dell'arco di trionfo classico e, in particolare, dell'Arco di Costantino; il fastigio, in luogo dell'attico di un semplice gusto palladiano, si amplia in un motivo di maggiore imponenza: uno zoccolo robusto interrotto da specchiature lisce, su cui si innalza la cella campanaria raccordata da volute e coronata a timpano triangolare, con una bandetuola svettante. Le statue, però, sono un'invenzione dello Specchi. La fronte interna del palazzo fontaniano è costituita da un porticato, che mette in comunicazione diretta l'atrio con il cortile, e da due ordini di lo-g-g iati fino al tetto. Due corpi laterali divergenti, ritmati da arcature cieche e lesene e sormontati da altane, formano il collegamento nograficamente il cortile; al centro di questo fondale di archi e nicchie tana, montata in asse con l'ingresso sulla piazza. L'emiciclo fu demolito nuova aula di Ernesto Basile ai primi del '900, mentre la fontana, allora menti sul Lungotevere ai piedi della collina di S. Maria del Priorato. con l'emiciclo che conclude scecon statue, si inserisce una fonall'atto della costruzione della smontata, si trova oggi in frammenti sul Lungotevere ai piedi della collina di S. Maria del Priorato.